Noavant’anni fa di
questi giorni Edoardo Agnelli, padre di Gianni e Umberto, acquistava la
Juventus legando le sorti della squadra di calcio più “vecchia” di Torino alle
sorti della sua famiglia e della FIAT. Un legame unico, almeno nel calcio italiano,
quello tra la Juventus e gli Agnelli fatto di passione per il calcio e di
investimenti ma non solo, la Juventus infatti è stata per lungo tempo una spece
di “dopolavoro” per moltissimi dipendenti della FIAT, la passione che ha
accomunato il “Padrone” al “Baracchino” non è una casualità e a dirlo è lo
stesso Gainni Agnelli:
“La Juventus rappresenta, per chi ama la Juventus, una passione, uno svago... e qualche cosa la domenica. Noi abbiamo cercato di dare a loro il migliore spettacolo possibile e anche molte soddisfazioni.”
“La Juventus rappresenta, per chi ama la Juventus, una passione, uno svago... e qualche cosa la domenica. Noi abbiamo cercato di dare a loro il migliore spettacolo possibile e anche molte soddisfazioni.”
“Loro” a cui si
riferiva Gianni Agnalli sono i Torinesi che alla domenica andavno al Comunale a
tifare per la Juventus e il lunedì varcavano i cancelli di Mirafiori, “loro”
erano gli immigrati del Sud che quando scendevano dai treni a Porta Nuova di questa
città fredda, troppo snob e con la puzza sotto il naso conoscevano due realtà:
la FIAT che significava lavoro e la Juventus la squadra che tifavano anche al
loro paese e che con le sue vittorie li faceva sognare e li faceva sentire
importanti.
La Famiglia
Agnelli ha coltivato questa passione per il Calcio integrando la Juventus con
il suo core business, non è un caso che fino agli anni 90 quando la FIAT andava
bene la Juventus veniva un po’ accantonata, pensiamo al periodo fine anni 60
inizio anni 70, poi quando c’erano degli accenni di crisi in FIAT ecco che si
puntava sulla sulla Juventus, perchè è indiscutibile che gli Agnelli hanno
saputo precorrere i tempi, avevano capito che l’immagine FIAT poteva e doveva
essere veicolata anche attraverso la Juventus.
La visione che
gli Agnelli, gli Agnelli e non gli Elkann, hanno avuto nella gestione della
Juventus è sempre stata un passo avanti rispetto alle altre Società, la scelta
di Giraudo e Moggi per vincere e fare utili senza gravare sui bilanci FIAT, la
scelta di Antonio Conte per ricostruire una squadra inriconoscibile sono tra le
ragioni che fanno la differenza.
In questi giorni
si parla di cessione dell’Inter al tycoon indonesiano Thohir io credo che
questa sia la sconfitta più dura che dovrà digerire Moratti, una sconfitta
ancora più cocente perchè viene dopo che lo stesso Mopratti ed il suo socio
Tronchetti Provera sono saliti sul carro di Farsopoli pensando di essere
diventati i padroni del calcio italiano, una umiliazione dopo aver esultato
del “triplette” che senza Mourinho non ci sarebbe mai stato.
Moratti lascia un
Inter con un passivo di 70/80 Milioni e
indebitata con le banche e con i fornitori per un totale di circa 210 Milioni
ma soprattutto lascia perchè le banche e la famiglia non gli danno più credito,
Massimo Moratti non è stato in grado di amministrare saggiamente l’Inter questo
è un dato di fatto, Moratti ha avuto una boccata di ossigeno collaborando a
Farsopoli perchè le finanze dell’Inter erano disastrate ben prima di Farsopoli,
Moratti ha di fatto falsificato i bilanci per poter rimanere in serie A. Invece
di risolvere i suoi problemi con il lavoro e l’organizzazione, invece di costuire
su basi solide Massimo Moratti ha sempre mestato nel trobido pensando che gli
andasse sempre bene, però prima o poi tutti i nodi vengono al pettine.
Ma Moratti e la
sua Inter non sono i soli a dovver fare i conti con la realtà, il Milan di
Berlusconi è un altro esempio di come fin che c’è Panatalone che paga va tutto
bene, quando poi Panatalone ha finito le sue risorse e si deve iniziare a fare
i conti con la relatà le cose assumono un altro aspetto. Il Milan è bloccato
dall’esito dei preliminari di Champions per fare la sua campagna di
rafforzamento perchè senza i soldi della Champions non ha altre possibilità, l’ultima
follia di Galliani è stata Balotelli però Balotelli è proprietà delle banche
che hanno prestato i soldi al Milan per permettere a Galliani di portarlo a
Milano e il credito anche qui si è esaurito.
Sta emergendo la
Fiorentina dei Della Valle e qui credo che si debba fare attenzione a come si
muoveranno in quel di Firenze. Diego Della Valle più che il fratello Andrea è
un manager capace e sicuramente non farà gli errori dei milanesi, non c’è inoltre
da sottovalutare che Diego Della Valle ha un conto in sospeso con Jaki Elkann e
vorrà in qualche modo dare del filo da torcere al “Cherubino” Elkann. Io penso
che qui potra giocare un ruolo importante Andrea Agnelli, anche se tra i cugini
non c’è un gran feeling ci sono pur sempre delle regole di Famiglia che vanno
rispettate, Andrea ha le capacità di fronteggiare l’avvanzata Viola se gli si
daranno gli strumenti e le possibilità di farlo.
Ho cercato di
sintetizzare le differenze che ci sono tra la Juventus e gli altri, la
continuità, la capacità di precorrere i tempi, la forza di non darsi mai per
vinti la Juventus è l’unica squadra che ha fatto dire a Gianni Agnalli :
“Nei momenti difficili di una partita, c'è sempre nel mio subconscio qualcosa a cui mi appello, a quella capacità di non arrendersi mai. E questo è il motivo per cui la Juventus vince anche quando non te l'aspetti”.
“Nei momenti difficili di una partita, c'è sempre nel mio subconscio qualcosa a cui mi appello, a quella capacità di non arrendersi mai. E questo è il motivo per cui la Juventus vince anche quando non te l'aspetti”.
JUVENTUS
PER SEMPRE SARA’
Massimo
Sottosanti

Nessun commento:
Posta un commento