sabato 27 luglio 2013

PERCHE’ SIAMO DIVERSI


Noavant’anni fa di questi giorni Edoardo Agnelli, padre di Gianni e Umberto, acquistava la Juventus legando le sorti della squadra di calcio più “vecchia” di Torino alle sorti della sua famiglia e della FIAT. Un legame unico, almeno nel calcio italiano, quello tra la Juventus e gli Agnelli fatto di passione per il calcio e di investimenti ma non solo, la Juventus infatti è stata per lungo tempo una spece di “dopolavoro” per moltissimi dipendenti della FIAT, la passione che ha accomunato il “Padrone” al “Baracchino” non è una casualità e a dirlo è lo stesso Gainni Agnelli:
“La Juventus rappresenta, per chi ama la Juventus, una passione, uno svago... e qualche cosa la domenica. Noi abbiamo cercato di dare a loro il migliore spettacolo possibile e anche molte soddisfazioni.

“Loro” a cui si riferiva Gianni Agnalli sono i Torinesi che alla domenica andavno al Comunale a tifare per la Juventus e il lunedì varcavano i cancelli di Mirafiori, “loro” erano gli immigrati del Sud che quando scendevano dai treni a Porta Nuova di questa città fredda, troppo snob e con la puzza sotto il naso conoscevano due realtà: la FIAT che significava lavoro e la Juventus la squadra che tifavano anche al loro paese e che con le sue vittorie li faceva sognare e li faceva sentire importanti.

La Famiglia Agnelli ha coltivato questa passione per il Calcio integrando la Juventus con il suo core business, non è un caso che fino agli anni 90 quando la FIAT andava bene la Juventus veniva un po’ accantonata, pensiamo al periodo fine anni 60 inizio anni 70, poi quando c’erano degli accenni di crisi in FIAT ecco che si puntava sulla sulla Juventus, perchè è indiscutibile che gli Agnelli hanno saputo precorrere i tempi, avevano capito che l’immagine FIAT poteva e doveva essere veicolata anche attraverso la Juventus.
La visione che gli Agnelli, gli Agnelli e non gli Elkann, hanno avuto nella gestione della Juventus è sempre stata un passo avanti rispetto alle altre Società, la scelta di Giraudo e Moggi per vincere e fare utili senza gravare sui bilanci FIAT, la scelta di Antonio Conte per ricostruire una squadra inriconoscibile sono tra le ragioni che fanno la differenza.

In questi giorni si parla di cessione dell’Inter al tycoon indonesiano Thohir io credo che questa sia la sconfitta più dura che dovrà digerire Moratti, una sconfitta ancora più cocente perchè viene dopo che lo stesso Mopratti ed il suo socio Tronchetti Provera sono saliti sul carro di Farsopoli pensando di essere diventati i padroni del calcio italiano, una umiliazione dopo aver esultato del “triplette” che senza Mourinho non ci sarebbe mai stato.

Moratti lascia un Inter  con un passivo di 70/80 Milioni e indebitata con le banche e con i fornitori per un totale di circa 210 Milioni ma soprattutto lascia perchè le banche e la famiglia non gli danno più credito, Massimo Moratti non è stato in grado di amministrare saggiamente l’Inter questo è un dato di fatto, Moratti ha avuto una boccata di ossigeno collaborando a Farsopoli perchè le finanze dell’Inter erano disastrate ben prima di Farsopoli, Moratti ha di fatto falsificato i bilanci per poter rimanere in serie A. Invece di risolvere i suoi problemi con il lavoro e l’organizzazione, invece di costuire su basi solide Massimo Moratti ha sempre mestato nel trobido pensando che gli andasse sempre bene, però prima o poi tutti i nodi vengono al pettine.
Ma Moratti e la sua Inter non sono i soli a dovver fare i conti con la realtà, il Milan di Berlusconi è un altro esempio di come fin che c’è Panatalone che paga va tutto bene, quando poi Panatalone ha finito le sue risorse e si deve iniziare a fare i conti con la relatà le cose assumono un altro aspetto. Il Milan è bloccato dall’esito dei preliminari di Champions per fare la sua campagna di rafforzamento perchè senza i soldi della Champions non ha altre possibilità, l’ultima follia di Galliani è stata Balotelli però Balotelli è proprietà delle banche che hanno prestato i soldi al Milan per permettere a Galliani di portarlo a Milano e il credito anche qui si è esaurito.

Sta emergendo la Fiorentina dei Della Valle e qui credo che si debba fare attenzione a come si muoveranno in quel di Firenze. Diego Della Valle più che il fratello Andrea è un manager capace e sicuramente non farà gli errori dei milanesi, non c’è inoltre da sottovalutare che Diego Della Valle ha un conto in sospeso con Jaki Elkann e vorrà in qualche modo dare del filo da torcere al “Cherubino” Elkann. Io penso che qui potra giocare un ruolo importante Andrea Agnelli, anche se tra i cugini non c’è un gran feeling ci sono pur sempre delle regole di Famiglia che vanno rispettate, Andrea ha le capacità di fronteggiare l’avvanzata Viola se gli si daranno gli strumenti e le possibilità di farlo.

Ho cercato di sintetizzare le differenze che ci sono tra la Juventus e gli altri, la continuità, la capacità di precorrere i tempi, la forza di non darsi mai per vinti la Juventus è l’unica squadra che ha fatto dire a Gianni Agnalli :
“Nei momenti difficili di una partita, c'è sempre nel mio subconscio qualcosa a cui mi appello, a quella capacità di non arrendersi mai. E questo è il motivo per cui la Juventus vince anche quando non te l'aspetti”.

JUVENTUS PER SEMPRE SARA’

Massimo Sottosanti


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