venerdì 25 ottobre 2013

ANDREA AGNELLI “IL PRESIDENTE!”



Con il discorso di oggi all’assemblea degli Azionisti  Andrea ha legittimato, se ancora ce ne fosse bisogno, la sua leadership nella Juventus, ha pronunciato parole e ha espresso concetti molto chiari che sono il thread della sua Presidenza che sta portando avanti con estrema coerenza dal 2010.

L’analisi della crisi del calcio Italiano è lucida e precisa, non si può continuare su questa strada, la Juventus di Andrea Agnelli è in prima linea nella battaglia per rifondare il sistema Calcio Italiano, un sistema vecchio che perde competitività ogni giorno di più. Non servono a nulla gli slogan triti e ritriti dei media asserviti alla Lega e alla FIGC che continuano a ripetere che la “Serie A è il avvincente” che il nostro campionato rimane “il più bello del mondo”, questo autocompiacimento non solo è dannoso e aumenta il gap tra la Serie A Premiere League e Bundesliga ma rischia che i tornei di altri Paesi raggiungano e superano in appeal internazionale la nostra Serie A, con il rischio di relegare sempre di più il calcio Italiano a ruolo di comprimario nello scenario globale.

Andrea è come sempre pragmatico e chiaro nell’esporre la posizione della Juventus, non solo di diritti televisivi vive il Calcio ma anche di merchandising e sfruttamento del brand. Sul tema dei diritti TV la Juventus, ovviamente, deve tener conto delle strategie della Proprietà in materia di media ed editoria, la Proprietà non deve però ingessare l’azione di Andrea alle esigenze di Famiglia, Andrea Agnelli deve aver la sufficiente autonomia per  avanzare proposte innovative per l’obsoleto sistema Italiano, che se poi collimano con le scelte strategiche di Exor tanto meglio.

Lo sfruttamento del brand e il merchandising non devono essere solo di interesse delle Società ma devono coinvolgere la Lega e devono essere sinergiche, si deve seguire l’esempio dello Sport professionistico americano dove ormai da decenni i brand NFL, NBA, MLB e MSL sono conosciuti in tutto il mondo. Il cambio dello sponsor tecnico è un esempio che ha lanciato la Juventus alla vigilia di questa Assemblea degli Azionisti, cambiare si può e si deve quando il cambio comporta vantaggi sostanziosi ma soprattutto quando c’è comunione d’intenti e interesse comune nella crescita, fossilizzarsi su alleanze “storiche” o di convenienza è deleterio.

Andrea Agnelli in particolare in un passaggio del suo discorso ha fotografato esattamente la situazione italiana del calcio e non solo:

“In un contesto come quello italiano che da molto tempo ha sviluppato una radicata cultura di potere e una precaria cultura di governo, non è facile anzi è difficilissimo.

La cultura del potere è nemica della cultura del fare e questo è ancor peggio del rimanere ancorati al passato. Il Calcio è ai vertici dell’economia italiana e se gestito in modo moderno e professionale può aiutare, nella situazione di crisi attuale a generare posti di lavoro e dare impulso ad un indotto importante, come ha sottolineato Agnelli ricordando il progetto Continassa.

Il bilancio finanziario e la strategia di investimenti a breve e medio termine non devono però ridurre la Juventus ad essere un mero asset di Exor, si deve sempre tener ben presente che i risultati sportivi sono alla base dei risultati finanziari. Agnelli ha ricordato che nel 2006 la Juventus era tra i primi 3 clubs al Mondo, record ottenuto  grazie al lavoro decennale di Giraudo e Moggi che hanno dimostrato che i risultati economici non possono essere disgiunti da quelli sportivi, un insegnamento che è stato ignorato da chi è stato chiamato a guidare( in maniera infausta) la Juventus dal 2006 al 2010 e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Per questo Agnelli ha sottolineato che le difficoltà oggettive del sistema calcio in Italia non devono assolutamente essere una giustificazione, la Juventus deve ritornare al vertice con o senza l’aiuto del sistema.

Un importante riconoscimento è andato anche a Conte in quanto Agnelli ha ricordato che ancora una volta il Tecnico ha visto bene nel raffreddare i facili entusiasmi e nel ammonire sulle difficoltà che deve affrontare la Juventus quest’anno per tentare di vincere il terzo Scudetto consecutivo, non è impossibile ma non sarà facile, un monito doveroso se c’era chi si aspettava delle analisi o delle spiegazioni è rimasto deluso perché le analisi che si fanno nelle “segrete stanze” e non in pubblico.

Agnelli ha un compito difficile sia dentro che fuori dalla Juventus, non ha ancora il carisma dell’Avvocato e l’esperienza del padre però sta dimostrando di essere l’uomo giusto per guidare la Juventus, l’importante è che lo si lasci lavorare in autonomia, la Juventus è fatta da uomini e donne, è un’organizzazione e come tale deve avere un leader che in questo momento può essere solo uno Andrea Agnelli.

JUVENTUS PER SEMPRE SARA’

FINO ALLA FINE

Massimo Sottosanti


Twitter @JuveGrandeAmor  

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