E bravo Super Mario ieri è riuscito a
combinarne una delle sue, dopo aver sbagliato un rigore per la prima volta in
carriera, a fine gara insulta l’arbitro Banti, si fa espellere e si becca tre
turni di squalifica, quindi il Milan dovrà fare ameno di lui nelle partite
contro Bologna, Sampdoria e Juventus e viste le condizioni generali del Milan
non mi sembra che Allegri abbia di che essere felice e pure Galliani dovrebbe
preoccuparsi di molto.
Lasciamo da parte il singolo episodio che è
solo l’ultimo di una serie impressionate per un ragazzo di soli 23 anni e
cerchiamo di capire la fenomenologia Balotelli.
Mario Balotelli fin dal suo esordio a 17 anni
con la maglia dell’Inter ha dimostrato di essere un talento calcistico di
quelli che non nascono tutti i giorni, però Mario è pure la dimostrazione che
il talento non è sufficiente per fare di
un ragazzo che possiede una tecnica calcistica superiore alla media un
campione. Il campione si costruisce, lo si fa crescere e soprattutto lo si
educa all’umiltà e alla modestia. Mario ha saltato tutte le tappe necessarie
per la maturazione dell’individuo, dal giorno del suo esordio è stato
trasformato in un fenomeno mediatico senza che nessuno si preoccupasse se fosse
un bene o un male per il ragazzo.
Pensare che il fenomeno Balotelli sia solo
calcistico è sbagliato, sicuramente per Mario Barwuah tutto sarebbe stato molto
più difficile come lo è per tutti quei ragazzi figli di immigrati africani,
magrebini, rumeni che praticano sport in Italia, il pese dove sono nati, però per
emergere non basta essere bravo prima di tutto devi lottare per far accettare
le tue origini.
Le contestazioni e gli sfotto da stadio che in
ogni parte d’Italia accolgono di Matrio sono la risposta al suo attegiamento
indisponente, il suo modo di essere impregniato di bullismo non hanno nulla a
che vedere con il colore della sua pelle, i media però le utilizzano le strumentalizzano per scoprire
come per incanto che Italia esiste un problema razzismo. Viene costruito il
fenomeno mediatico Balotelli. Se Mario avesse continuato a chamarsi Barwuah si
sarebbe scatenato tutto questo circo mediatico attorno al problema razzismo?
Sinceramente io sono convinto se Mario invece di chiamarsi Balotelli si fosse
chiamato Ogbonna o El Shaarawy le cose
sarebbero andate in maniera differente.
L’atteggiamento che hanno tenuto i media nei
confronti di Balotelli non è l’unica causa del suo modo di essere arrogante,
villano a volte violento, di cause ce ne sono sicuramentealtre e tra queste l’educazione
ricevuta, i maestri di sport che l’hanno seguito e non ultimo l’ambiente nel
quale è stato consacrato a star sportiva. I media hanno creato il fenomeno
perchè Mario è l’ultimo ed unico talento naturale che è uscito dal vivaio
calcistico italiano negli ultimi anni, per la stessa ragione è stato adottato
dalla FIGC, a vent’anni è diventato il pilastro portante della Nazionale quasi
isostituibile. A Balotelli viene concesso tutto in cambio dei suoi goals.
Balotelli non è e non diventerà mai un
campione, perchè i campioni hanno uno spessore culturale e morale molto diveso
da quello di Mario, forse non diventerà mai neppure un Uomo perchè il suo percorso
di maturazione è stato deviato dalla fama che gli è stata costruita addosso, nessuno
si è preso la briga e l’onere di spiegare a Balotelli cosa significhi essere un
Uomo, che la statura di una persona non si misura certo dai goals che segna.
E’ triste pensare quello che potrà essere il futuro
di Balotelli quando smetterà di giocare a calcio, di casi simili al suo il
mondo dello soprt è pieno. Sarò retorico però lo sport deve essere prima di
tutto un percorso di crescita della persona, dovrebbe formare il carattere dei
bambini che lo praticano soprattutto a quelli che hanno le doti per eccellere,
per diventare dei professionisti. Questo è un compito che deve essere ben
chiaro ai dirigenti sportivi, agli allenatori e alla squadre, sarà un caso però
Balotelli è cresciuto nell’ambiente interista e credo che questo significhe
qualche cosa al di là delle polemiche.
Balotelli è ancora giovane a 23 anni c’è
ancora tempo per rendersi conto che il percorso intrappreso non porterà a nulla
di buono, spero che si smetta di mitizzare Balotelli e si inizi a trattarlo come
merita, spero che chi gli è vicino inizi ad educarlo, i media la smettano di
giustificarlo e quando sbaglia si inizi fargli pagare gli errori che commette,
spero che il colore della sua pelle smetta di essere una giustificazione all’arroganza,
al bullismo, alla maleducazione, perchè gli atteggiamenti di falso buonismo
ipocrita sono atteggiamenti razzisti peggiori dei bhoooo da stadio.
Tutti quelli che hanno creato il personaggio
Balotelli, tutti quelli che vogliono farci credere che è un fenomeno, tutti
quelli che sono pronti a giustificarlo vorrei che si fermassero un attimo a
analizzare il comportameto e la peronalità di un’altro ragazzo di vent’anni
anche lui con la pelle nera anche lui un talento naturale per il calcio, questo
ragazzo si chiama Paul Pogba, porto Paul ad esempio non perchè gioca nella Juventus, lo porto ad esempio per la sua umiltà, correttezza ed educazione.
I calciatori sono dei personaggi pubblici ed
influiscono molto sul comportamento dei giovani che li seguono, sono i loro
eroi, il loro esempo diamo ai giovani degli esempi positivi, smettiamola di far
passare come parte del carattere di Balotelli la maleducazione, l’arroganza ed
il bullismo come errori di gioventù o inventando
un’infanza difficile, non si possono giustificazioni a questi comportamenti da
parete di chicchesia.
JUVENTUS PER SEMPRE SARA’
FINO ALLA FINE
Massimo Sottosanti
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