Nel miglior stile
berlusconiano Adriano Galliani fido servitore del Cavaliere prende posizione
contro le regole anti discriminazione emanate, e stranamente, fatte rispettare
dalla FIGC introducendo il concetto di discriminazione at personam o se
preferite at squadram.
Il razzismo è cosa molto
seria e talmente seria che dovrebbe far riflettere tutti quello che è successo
in quasi tutti gli Stadi italiani, tra sabato e domenica, in occasione del
minuto di silenzio per commemorare le vittime della sciagura “colposa” di
Lampedusa. In quasi tutta Italia il silenzio non è stato rispettato anzi nella
maggior parte dei casi questo minuto è stato utilizzato per scandire cori
razzisti, nessuno ha stigmatizzato questi comportamenti, nessuno ha alzato il
dito ed ha chiesto scusa. Il Calcio ha la coscienza a posto perchè ha decretato
il minuto di silenzio.
Ancor più tristi suonalo le parole di Adriano Galliani proprio in questa domenica che avrebbe dovuto far
riflettere su temi come la tolleranza ed il rispetto reciproco,
Galliani ha detto:
“Quindi se 50 persone
si organizzano possono uccidere una società. I cori a Torino non si sono
nemmeno sentiti. PARLERO' CON ABETE. Solo in Italia
c'è la squalifica per discriminazione territoriale. Questa norma sui cori e la
discriminazione territoriale non ha senso, va abolita e tutti i presidenti di
serie A sono d'accordo. Un conto è il razzismo, come indicato dal'Uefa, un conto
la storia della discriminazione territoriale che non può essere paragonata al
razzismo. A Torino io ho sentito cori contro Balotelli: e non è successo
niente. Questa sanzione non la possiamo proprio accettare".
E’ grave che un dirigente
ai massimi livelli del Calcio Italiano si permetta di stigmatizzare tra
discriminazione razzista e discriminazione territoriale, ha ragione Galliani
NON dovrebbe esserci nessuna differenza sia che si insulti un giocatore di
colore o gli italiani del sud o del nord è semplicemente discriminazione razziale
e basta. Il problema è che è più facile sentirsi a posto con la coscienza se si
affronta il problema razzismo associandolo alla diversità razziale, mentre
diventa più difficile entrare nello specifico del razzismo tra nord e sud
Italia e ancor di più lo è quando si deve tutelare la memoria dei morti.
Dal momento che il fenomeno
razzismo è un problema politico la FIGC ha emesso una norma che cerca in
qualche modo di tutelare ogni aspetto di questo fenomeno, ora Galliani come Vice-Presidente
della Lega non dovrebbe permettersi di contestare questa norma, soprattutto
quando lo stesso Galliani chiede che venga tutelato un suo giocatore, qual
Mario Balotelli, che è contestato non tanto per il colore della pelle ma per i
suoi atteggiamenti e le sue provocazioni. Questo è antirazzismo at pesonam dr. Galliani.
Ieri gli ultras del
Napoli si sono auto insultati per solidarietà con gli ultras di Inter e Milan, questo episodio
dovrebbe far riflettere la FIGC per la sua gravità, il rispetto non si baratta
per una curva chiusa, il giudice sportivo dovrebbe intervenire e sanzionare il
Napoli, la stupidità è contagiosa e lo è ancor di più quando viene tollerata.
Accettare questa manifestazione di stupidità significa che nel Calcio italiano
l’etica non è solo andata in prescrizione me è un optional.
La giustizia della FIGC è
già abbastanza medievale, le norme ed i regolamenti vengono normalmente
applicati at personam e non solo, mi pare che accettare di cambiare una norma
che è eticamente corretta e che fino ad oggi è stata applicata con equità sia
ancora una volta dimostrazione che la FIGC è ostaggio della lobby della Lega
capeggiata da Adriano Galliani.
No Dr. Galliani la legge
va rispettata il latini (mi scuso e mi vergogno per la citazione latina che mi
mette a livello di Lotito) DURA LEX SED LEX, forse il Dr. Galliani ed il
Presidente del Milan credono di essere padroni della legge e delle regole, mi
dispiace ma non è così.
JUVENTUS PER SEMPRE SARA’
FINO ALLA FINE
Massimo Sottosanti
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