lunedì 7 ottobre 2013

ANTIRAZZISMO A LA CARTE



Nel miglior stile berlusconiano Adriano Galliani fido servitore del Cavaliere prende posizione contro le regole anti discriminazione emanate, e stranamente, fatte rispettare dalla FIGC introducendo il concetto di discriminazione at personam o se preferite at squadram.

Il razzismo è cosa molto seria e talmente seria che dovrebbe far riflettere tutti quello che è successo in quasi tutti gli Stadi italiani, tra sabato e domenica, in occasione del minuto di silenzio per commemorare le vittime della sciagura “colposa” di Lampedusa. In quasi tutta Italia il silenzio non è stato rispettato anzi nella maggior parte dei casi questo minuto è stato utilizzato per scandire cori razzisti, nessuno ha stigmatizzato questi comportamenti, nessuno ha alzato il dito ed ha chiesto scusa. Il Calcio ha la coscienza a posto perchè ha decretato il minuto di silenzio.

Ancor più tristi suonalo le parole di Adriano Galliani proprio in questa domenica che avrebbe dovuto far riflettere su temi come la tolleranza ed il rispetto reciproco, Galliani ha detto:

“Quindi se 50 persone si organizzano possono uccidere una società. I cori a Torino non si sono nemmeno sentiti. PARLERO' CON ABETE. Solo in Italia c'è la squalifica per discriminazione territoriale. Questa norma sui cori e la discriminazione territoriale non ha senso, va abolita e tutti i presidenti di serie A sono d'accordo. Un conto è il razzismo, come indicato dal'Uefa, un conto la storia della discriminazione territoriale che non può essere paragonata al razzismo. A Torino io ho sentito cori contro Balotelli: e non è successo niente. Questa sanzione non la possiamo proprio accettare".

E’ grave che un dirigente ai massimi livelli del Calcio Italiano si permetta di stigmatizzare tra discriminazione razzista e discriminazione territoriale, ha ragione Galliani NON dovrebbe esserci nessuna differenza sia che si insulti un giocatore di colore o gli italiani del sud o del nord è semplicemente discriminazione razziale e basta. Il problema è che è più facile sentirsi a posto con la coscienza se si affronta il problema razzismo associandolo alla diversità razziale, mentre diventa più difficile entrare nello specifico del razzismo tra nord e sud Italia e ancor di più lo è quando si deve tutelare la memoria dei morti.

Dal momento che il fenomeno razzismo è un problema politico la FIGC ha emesso una norma che cerca in qualche modo di tutelare ogni aspetto di questo fenomeno, ora Galliani come Vice-Presidente della Lega non dovrebbe permettersi di contestare questa norma, soprattutto quando lo stesso Galliani chiede che venga tutelato un suo giocatore, qual Mario Balotelli, che è contestato non tanto per il colore della pelle ma per i suoi atteggiamenti e le sue provocazioni. Questo è antirazzismo at pesonam dr. Galliani.

Ieri gli ultras del Napoli si sono auto insultati per solidarietà con gli  ultras di Inter e Milan, questo episodio dovrebbe far riflettere la FIGC per la sua gravità, il rispetto non si baratta per una curva chiusa, il giudice sportivo dovrebbe intervenire e sanzionare il Napoli, la stupidità è contagiosa e lo è ancor di più quando viene tollerata. Accettare questa manifestazione di stupidità significa che nel Calcio italiano l’etica non è solo andata in prescrizione me è un optional.  

La giustizia della FIGC è già abbastanza medievale, le norme ed i regolamenti vengono normalmente applicati at personam e non solo, mi pare che accettare di cambiare una norma che è eticamente corretta e che fino ad oggi è stata applicata con equità sia ancora una volta dimostrazione che la FIGC è ostaggio della lobby della Lega capeggiata da Adriano Galliani.

No Dr. Galliani la legge va rispettata il latini (mi scuso e mi vergogno per la citazione latina che mi mette a livello di Lotito) DURA LEX SED LEX, forse il Dr. Galliani ed il Presidente del Milan credono di essere padroni della legge e delle regole, mi dispiace ma non è così.

JUVENTUS PER SEMPRE SARA’

FINO ALLA FINE


Massimo Sottosanti

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