giovedì 13 marzo 2014

DALLA PARTE DELLA SIGNORA SCIREA



Io credo che oggi si sia arrivati molto vicini a toccare il fondo, vicini perché al peggio non c’è mai limite, con la lettera che i Drughi hanno scritto alla Signora Mariella Scirea, alla quale va tutto il mio rispetto ed appoggio.

Questi signorini che si nascondono dietro sigle o nomi altisonanti, questi personaggi che traggono il loro coraggio solo se appartengono ad un branco, si sentono “offesi”, loro, se la Signora Scirea esprime la tutta la sua indignazione e tutto il suo dissenso verso i comportamenti incivili di una parte del tifo organizzato della Juventus. Questi signorini si rivolgono ad una Signora esternando tutta la loro pochezza intellettuale e tutta la loro maleducazione oltre che ignoranza, perché la signora Scirea, giustamente, non desidera che il nome del compianto, e mai dimenticato, Gaetano Scirea possa essere associato a comportamenti incivili, maleducati e razzisti. Le ragioni di Mariella Scirea sono ineccepibili, sono lei ed il figlio, che sono gli eredi legittimi del cognome Scirea, che hanno il sacrosanto diritto di prendere le distanze da qualsiasi atto, gesto o parola che leda l’immagine del nome di Gaetano Scirea.

Ma andiamo oltre, perché, a mio avviso è doveroso andare oltre, i Drughi accusano la Signora Scirea non in quanto moglie del compianto Gaetano, ma come responsabile degli Juventus Club DOC, carica che le è stata conferita dalla Società Juventus FC, ecco dove sta il conflitto, ecco il punto nodale della questione. Il desiderio dei gruppi ultras di essere padroni del tifo, loro che si arrogano il diritto di essere gli unici veri tifosi e mistificano il senso della passione cercando consenso in maniera lecita ed illecita. Offendono ed insultano chi allo JS non ci può andare per mille ragioni, da quelle economiche a quelle logistiche, mistificano il significato di passione sportiva  mascherandola e infarcendola con slogan politici e razzisti. E quando si trovano di fronte una persona come Mariella Scirea, che educatamente e civilmente prende le distanze da questi comportamenti. mettendo a nudo quelle motivazioni che non hanno nulla a vedere con lo sport e con il Calcio, ecco che scatta la vergognosa reazione che oggi è sotto forma di lettera, altre volte è sotto forma di insulti sul web, altre ancora aperta contestazione.

Chi ha scritto questa lettera rivolta a Mariella Scirea come sempre ha la memoria corta e soprattutto mente sapendo di mentire; questi signorini che si sentono offesi hanno dimenticato che in occasione della gara Juventus-Napoli hanno applaudito gli ultras Napoletani che prima si sono auto insultati e poi hanno distrutto i bagni del settore ospiti. Questi signorini fanno finta di non sapere, o a loro non importa, nulla dei danni finanziari che hanno arrecato, e continuano ad arrecare, alla Juventus con i loro comportamenti, incivili, maleducati e a volte violenti; se veramente fossero mossi da una passione sana e da un amore vero nei confronti della Juventus si guarderebbero bene dall’arrecarle danno.

Gli autori della lettera di oggi dimostrano di essere dei codardi, perché se la prendono e chiamano in causa la Signora Mariella Scirea mentre NON hanno il coraggio di confrontarsi con Andrea Agnelli e con la Società in maniera aperta, mettendoci la faccia, perché è comodo rivolgersi in modo insolente a Mariella Scirea e dimenticare le parole di Andrea Agnelli che ha sempre condannato pubblicamente e apertamente questi atteggiamenti: a questi signorini non fa comodo affrontare e criticare pubblicamente la Società e si scagliano contro quello che LORO pensano sia l’anello debole.

È ormai chiaro e assodato che la Juventus non gradisce certi atteggiamenti nello JS, è chiaro che questi gruppi di pseudo tifosi incivili stanno perdendo sempre più le simpatie del resto del popolo Bianconero e alimentano il loro “potere” ritenendosi signori e padroni di un settore dello stadio entro il quale si è con loro o si è contro di loro, con tipici atteggiamenti dittatoriali.

Il tifo e la passione sono patrimonio di tutti , non ci sono mezzi per misurarli, esiste però il limite della civiltà, dell’educazione e del rispetto delle regole. A me personalmente che a Milano volino i motorini dagli spalti, che a Napoli le partite si giochino con un sottofondo di bombardamenti che pare di essere a Baghdad o che a Roma siano razzisti, a me non  importa nulla. Però mi importa molto che lo JS, lo Stadio di proprietà della Squadra che amo e che alimenta in me la passione,  sia un esempio di eccellenza in tutto e per tutto, non solo per il campo o le tribune ma anche per il comportamento dei tifosi.

Signora Mariella Scirea, per quel poco che conta, sappi, che può sempre contare su di noi e che siamo al Suo fianco nella battaglia di civiltà che sta portando avanti.

JUVENTUS PER SEMPRE SARA’

FINO ALLA FINE

Massimo Sottosanti

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Twitter: @Juve GrandeAmor
          


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