Io credo che oggi si sia arrivati molto vicini a toccare il
fondo, vicini perché al peggio non c’è mai limite, con la lettera che i Drughi
hanno scritto alla Signora Mariella Scirea, alla quale va tutto il mio rispetto
ed appoggio.
Questi signorini che si nascondono dietro sigle o nomi
altisonanti, questi personaggi che traggono il loro coraggio solo se appartengono
ad un branco, si sentono “offesi”, loro, se la Signora Scirea esprime la tutta
la sua indignazione e tutto il suo dissenso verso i comportamenti incivili di
una parte del tifo organizzato della Juventus. Questi signorini si rivolgono
ad una Signora esternando tutta la loro pochezza intellettuale e tutta la loro maleducazione
oltre che ignoranza, perché la signora Scirea, giustamente, non desidera che il
nome del compianto, e mai dimenticato, Gaetano Scirea possa essere associato a
comportamenti incivili, maleducati e razzisti. Le ragioni di Mariella Scirea
sono ineccepibili, sono lei ed il figlio, che sono gli eredi legittimi del cognome
Scirea, che hanno il sacrosanto diritto di prendere le distanze da qualsiasi
atto, gesto o parola che leda l’immagine del nome di Gaetano Scirea.
Ma andiamo oltre, perché, a mio avviso è doveroso andare
oltre, i Drughi accusano la Signora Scirea non in quanto moglie del compianto
Gaetano, ma come responsabile degli Juventus Club DOC, carica che le è stata
conferita dalla Società Juventus FC, ecco dove sta il conflitto, ecco il punto
nodale della questione. Il desiderio dei gruppi ultras di essere padroni del
tifo, loro che si arrogano il diritto di essere gli unici veri tifosi e mistificano
il senso della passione cercando consenso in maniera lecita ed illecita.
Offendono ed insultano chi allo JS non ci può andare per mille ragioni, da
quelle economiche a quelle logistiche, mistificano il significato di passione
sportiva mascherandola e infarcendola con slogan politici e razzisti. E
quando si trovano di fronte una persona come Mariella Scirea, che educatamente e
civilmente prende le distanze da questi comportamenti. mettendo a nudo quelle
motivazioni che non hanno nulla a vedere con lo sport e con il Calcio, ecco che
scatta la vergognosa reazione che oggi è sotto forma di lettera, altre volte è
sotto forma di insulti sul web, altre ancora aperta contestazione.
Chi ha scritto questa lettera rivolta a Mariella Scirea come
sempre ha la memoria corta e soprattutto mente sapendo di mentire; questi
signorini che si sentono offesi hanno dimenticato che in occasione della gara
Juventus-Napoli hanno applaudito gli ultras Napoletani che prima si sono auto
insultati e poi hanno distrutto i bagni del settore ospiti. Questi signorini
fanno finta di non sapere, o a loro non importa, nulla dei danni finanziari che
hanno arrecato, e continuano ad arrecare, alla Juventus con i loro
comportamenti, incivili, maleducati e a volte violenti; se veramente fossero
mossi da una passione sana e da un amore vero nei confronti della Juventus si
guarderebbero bene dall’arrecarle danno.
Gli autori della lettera di oggi dimostrano di essere dei
codardi, perché se la prendono e chiamano in causa la Signora Mariella Scirea
mentre NON hanno il coraggio di confrontarsi con Andrea Agnelli e con la
Società in maniera aperta, mettendoci la faccia, perché è comodo rivolgersi in
modo insolente a Mariella Scirea e dimenticare le parole di Andrea Agnelli che
ha sempre condannato pubblicamente e apertamente questi atteggiamenti: a questi
signorini non fa comodo affrontare e criticare pubblicamente la Società e si
scagliano contro quello che LORO pensano sia l’anello debole.
È ormai chiaro e assodato che la Juventus non gradisce certi
atteggiamenti nello JS, è chiaro che questi gruppi di pseudo tifosi incivili
stanno perdendo sempre più le simpatie del resto del popolo Bianconero e
alimentano il loro “potere” ritenendosi signori e padroni di un settore dello
stadio entro il quale si è con loro o si è contro di loro, con tipici atteggiamenti
dittatoriali.
Il tifo e la passione sono patrimonio di tutti , non ci sono
mezzi per misurarli, esiste però il limite della civiltà, dell’educazione e del
rispetto delle regole. A me personalmente che a Milano volino i motorini dagli
spalti, che a Napoli le partite si giochino con un sottofondo di bombardamenti
che pare di essere a Baghdad o che a Roma siano razzisti, a me non importa
nulla. Però mi importa molto che lo JS, lo Stadio di proprietà della Squadra
che amo e che alimenta in me la passione, sia un esempio di
eccellenza in tutto e per tutto, non solo per il campo o le tribune ma anche
per il comportamento dei tifosi.
Signora Mariella Scirea, per quel poco che conta, sappi, che
può sempre contare su di noi e che siamo al Suo fianco nella battaglia di
civiltà che sta portando avanti.
JUVENTUS PER SEMPRE SARA’
FINO ALLA FINE
Massimo Sottosanti
Facebook: Gruppo FINO ALLA FINE….. JUVENTUS
Twitter: @Juve GrandeAmor
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