Non è che io
sia particolarmente amante della così detta “saggezza popolare”: ad essere
sincero dal 2006 tutto quello che è, o vuole essere, popolare quasi lo schifo e
comunque lo guardo sempre e solo con grande diffidenza, però mi pare che il
vecchio adagio “il medico pietoso fa la piaga purulenta” sia da tener ben
presente in questo momento critico della stagione della Juventus.
Oggi
nell’articolo intitolato "Ma se i bianconeri soffrono in
Europa è anche e soprattutto colpa del resto della Serie A"
comparso su Libero, Luciano Moggi fa un’analisi, a mio avviso perfetta, delle
cause delle difficoltà della Juventus in campo Europeo; se ad una prima lettura superficiale
l’analisi può sembrare impietosa e, se vogliamo, assimilabile alle dichiarazioni
di Capello, che tanto fecero arrabbiare Antonio Conte, quando disse che il “campionato
italiano non è allenante” , io penso che quello che ha scritto il
Direttore e l’affermazione di Capello, meritino un'analisi scevra da preconcetti.
Secondo Moggi
la Juventus padrona assoluta della Serie A in Europa è ancora lontana dai Clubs
che si giocano il trono di migliore del continente, addirittura secondo il
Direttore la situazione è peggiorata in quanto afferma quanto segue:
“ A un anno di distanza dalla sconfitta - pur onorevole - nei
quarti di Champions League contro il Bayern Monaco poi campione d’Europa, il
divario è aumentato”
È
chiaro che un'affermazione di questo tipo, se decontestualizzata, può sembrare
una impietosa stroncatura della Squadra
di Antonio Conte. Personalmente credo che sia il contrario, anzi (purtroppo non
potrò mai avere una conferma diretta dal Mister) credo che Antonio Conte nelle
“segrete stanze” condivida questa analisi, certo non sentiremo mai Conte affermarlo
pubblicamente, non mi stupirei anzi che Conte lanci una frecciatina pubblica in
direzione di Moggi, perché una cosa è quello che si può e si deve dire sotto
gli spot mediatici e altra cosa è quello che si dice nel backstage.
Per
comprendere le posizioni di Moggi e di Capello, credo sia indispensabile
lasciare da parte per un attimo la Juventus e analizzare la situazione generale
del calcio italiano; partiamo dai ranking ufficiali di UEFA e FIFA.
Di seguito la
tabella del ranking UEFA:
Country 09/10
10/11 11/12 12/13
13/14 P.ts Clubs
1
|
17.928
|
18.214
|
20.857
|
17.714
|
21.285
|
95.998
|
4/7
|
||
2
|
17.928
|
18.357
|
15.250
|
16.428
|
16.785
|
84.748
|
1/7
|
||
3
|
18.083
|
15.666
|
15.250
|
17.928
|
14.714
|
81.641
|
1/7
|
||
4
|
15.428
|
11.571
|
11.357
|
14.416
|
14.000
|
66.772
|
1/6
|
||
5
|
10.000
|
18.800
|
11.833
|
11.750
|
9.416
|
61.799
|
1/6
|
E qella del Ranking FIFA è la
seguente
1 |
Spain
|
1460
|
0
|
|||
2
|
Germany
|
1340
|
0
|
|||
3
|
Portugal
|
1245
|
1
|
|||
4
|
Colombia
|
1186
|
1
|
|||
5
|
Uruguay
|
1181
|
1
|
|||
6
|
Argentina
|
1174
|
-3
|
|||
6
|
Brazil
|
1174
|
3
|
|||
8
|
Switzerland
|
1161
|
-1
|
|||
9
|
Italy
|
1115
|
-1
|
|||
10
|
Greece
|
1082
|
3
|
|||
Se analizziamo
i due ranking vediamo che in Europa l’Italia è al quarto posto con una sola
squadra, la Juventus, ancora presente nelle competizioni europee e precede di
poco il Portogallo che come l’Italia ha ancora una squadra, il Benfica, che
partecipa ad un torneo UEFA; da notare è il divario di punti che c’è tra la
Germania terza e l’Italia quarta, ancora più interessante è se consideriamo che
la Germania è rimasta con una sola Squadra, Bayern Munich, su sette che hanno
iniziato i tornei UEFA. Nel ranking mondiale la situazione è ancor peggiore, vista la distanza che divide l’Italia da paesi come il Portogallo, terzo, ma anche
Colombia, Uruguay e Svizzera tutte davanti a noi, con la Grecia che ci incalza
in quanto noi siamo in discesa e loro in salita.
Le statistiche
servono per capire la situazione in un'ottica più ampia, però devono essere
lette ed è quello che vorrei tentare di fare.
Il calcio
italiano oggi è ben lontano dal 2003 quando Juventus e Milan arrivarono a
giocarsi la finale di Champions a Manchester ed è ancora più distante dalla
notte del 9 Luglio del 2006 quando il cielo di Berlino si tinse d’Azzurro; io
ho sempre ritenuto che il 9 Luglio 2006 segni una data storica, non per la
vittoria nella World Cup, perché segna la data d’inizio della crisi profonda in
cui versa il calcio italiano da quel giorno. Rimuoviamo per un attimo i motivi
e l’evoluzione di Farsopoli, ci serve per capire quello che secondo me è un
concetto chiave.
Nel 2006 di
fatto si azzera una situazione di superiorità tecnica del movimento calcistico
italiano, i danni fatti da Farsopoli vanno al di lè del danno subito dalla
Juventus: un sistema cieco che si è messo al servizio di una sola Società ha di
fatto cancellato l’eccellenza dell’intero movimento calcistico italiano; non
solo la Juventus, che pagò più di tutti, fu penalizzata da quello scempio che è
stato Farsopoli, ma ripercussioni ci furono, seppur in minor misura, anche
per Milan, Lazio e Fiorentina, praticamente tre delle “Cinque Sorelle” che
all’epoca davano contenuti alla Serie A.
Partendo da
quanto sopra arriviamo ad oggi e ritorniamo all’analisi del Direttore: i
fattori legati alla crisi economica e la necessità di ricostruzione e
rinnovamento in cui si sono venuti a trovare i Clubs più competitivi, a causa
del pit stop ai programmi a medio e lungo termine che ha imposto da Farsopoli,
hanno di fatto impoverito sia finanziariamente sia tecnicamente i contenuti del
Calcio Italiano.
Sono anni che
dico che il campionato Italiano non è più il più bel campionato del mondo,
perché non basta l’incertezza a rendere bello tecnicamente un campionato: se
vediamo il ranking UEFA la Liga Spagnola che è dominata da due squadre il Barça
e il Real ha ancora quattro Clubs su sette nei tornei UEFA, ma è a che altezza
viene posta l’asticella ad assicurare la crescita di tutto il movimento, oggi
in Italia l’asticella non è certo al livello di Inghilterra, Spagna o Germania.
La Juventus in
Italia è una buona spanna avanti a tutte le altre Squadre, questo vantaggio è
frutto di un ambiente dove lavoro e programmazione sono i due valori basilari
su cui si basano la Squadra e la Società, ma contro chi deve competere la
Juventus in Italia? Quest’anno contro un'ottima Roma, ripeto ottima, perché la Roma è molto più lontana della
Juventus dall’eccellenza e dalla qualità assolute richieste per competere in
Europa. Da tifoso posso compiacermi che Milan, Inter, Lazio, Napoli siano delle
armate Brancaleone con abissali limiti tecnici o agonistici, però da amante del
calcio me ne dolgo perché questo significa che i limiti generali non
favoriscono le condizioni per mettere l’asticella alla stessa altezza di
Spagna, Inghilterra o Germania e fino a quando l’asticella non sarà alla stessa
altezza saremo sempre qui a gioire delle vittorie della nostra Squadra in campo
Nazionale e a dolerci per le magre figure che rimedieremo in Europa.
Concludo
ricordando che Conte, Marotta ed Andrea Agnelli alla fine della scorsa stagione
dichiararono che la Juventus ancora per qualche anno avrà come obbiettivo
principale quello di vincere in Italia perché ci vorrà ancora molto tempo prima
di arrivare nel Gotha del calcio Europeo, e pochi giorni fa sia Marotta che
Garcia hanno detto che la Juventus e la Roma si attrezzeranno per “onorare” la fase a gironi della prossima Champions
League. Queste dichiarazioni sono tristi se si pensa che sono ormai quasi dieci
anni che nessuna squadra italiana parta per l’avventura di Champions con l’obbiettivo
chiaro e ragionevole di raggiungere la finale.
Quindi ben
vengano le critiche costruttive e le analisi scevre da trionfalismi, perché la
realtà e quella di un bicchiere pieno a metà, lo si può vedere mezzo pieno o
mezzo vuoto, però è indiscutibile che quel bicchiere si deve riempire.
JUVENTUS PER
SEMPRE SARA’
FINO ALLA FINE
Massimo
Sottosanti
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@JuveGrandeAmor
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