martedì 3 giugno 2014

CALCIOPOLI: MA DI COSA STIAMO PARLANDO?





Ho riletto con attenzione in questi giorni le motivazioni dei processi di primo e di secondo grado di Napoli.
Leggi e rileggi, l'unica incontestabile verità che emerge da questa lettura è che il campionato 2004-05 è stato regolare.
Il che sembra suonare quasi un'offesa per tutta quella moltitudine di gente che si sarebbe attivata per taroccarlo: tanta fatica per il nulla assoluto.
E qui i discorsi si allungano.

Prima conseguenza, in merito a ciò che si sta divorando da otto anni il cuore dei tifosi Juventini: quello scudetto deve ritornare dov'è e chi, facendo finta di amministrare una pseudo-giustizia che nemmeno il circolo della caccia, gliel'ha cancellato in nome del sentimento popolare che non è, né può essere, contemplato da alcun codice.
A  maggior ragione deve ritornare a casa quello del 2005-2006, un campionato mai sotto inchiesta, il che rende ancora più incomprensibile la decisione di azzerare anche quello: anzi, renderebbe, se non fosse che commissario straordinario della Figc, dal 15 maggio 2006, era tal Guido Rossi, ex CdA Inter; che ha portato a termine la mission del dimissionario Carraro: quello che 'se  sbaglia, che non sbagli a favore della Juve, per carità..., quello che non si capacitava come qualcuno potesse pensare di penalizzare l'Inter di quel Moratti che vi aveva speso (diremmo dissipato visti gli esiti)  600 milioni, e non importava nulla se un suo dirigente (Oriali) era stato condannato, con patteggiamento, da un Tribunale della Repubblica per il caso passaporti; e lo scudo è andato nella bacheca di quell'Inter (arrivata 15 punti sotto quella Juve schiacciasassi) che, grazie alla retrocessione chiesta e ottenuta da Zaccone, ha avviato un ciclo vincente, sia pur di cartone, che altrimenti sarebbe rimasto solo un sogno. Compiuta l'opera, Guido Rossi è stato accolto in seno a mamma Telecom, tra le riconoscenti braccia di Tronchetti Provera, braccio destro di Moratti e nume tutelare di quell'Inter,  nonché  numero uno di quel connubio Pirelli & Telecom la cui security offrì a Moratti la possibilità di svolgere opera di intelligence illegale a carico di Moggi, Giraudo, De Santis, Bergamo, Vieri....

L'altra conseguenza è per gli imputati: innocenti  a questo punto...
Sì, perché... perché se il campionato è stato regolare, che hanno fatto? 
Avrebbero tentato di taroccare i sorteggi, si dice.
Errore! Il tentativo di giocare sulle palline ammaccate o scolorite ("non ha trovato riscontro probatorio", che novità!)ne finito come meritava, cioè nel nulla.
Tutti i testi citati in proposito, giornalisti e notai, hanno testimoniato spiegando le modalità con cui avveniva il sorteggio, modalità che escludevano la possibilità di brogli. Diciamo che è risultato particolarmente odioso il tentativo dei giudici di secondo grado di svalorizzare la testimonianza dei notai (Ioli e Tavassi), dicendo che "l'eventuale affermazione positiva avrebbe comportato una chiara falsità dallo stesso effettuata al termine del sorteggio medesimo e dunque una sua eventuale responsabilità anche penale"; ovverosia i notai non avrebbero mai potuto dire la verità: i pubblici ufficiali sotto giuramento avrebbero comunque mentito per coprirsi le spalle; un'affermazione davvero gravissima!
C'era un solo modo per taroccare i sorteggi: agire sulla griglie.
Ma nella famosa grigliata di Moggi non c'è nessun tentativo di indurre il designatore a designare un determinato arbitro: è uno scambio di  opinioni e informazioni.
Quella che invece è l'unica vera e propria oratio suasoria (per dirla con un eufemismo) è quella di Facchetti: perché l'unico modo per taroccare le griglie era proprio quello di sfruttare le preclusioni, ovverosia inserire nella fascia di competenza (che per le squadre più importanti era spesso la prima) un solo arbitro designabile, mentre gli altri, vuoi per origine territoriale vuoi per arbitraggi recenti di uno dei due club, erano 'preclusi'; e il presidente dell'Inter ne era ben conscio; il trucchetto non gli riuscì, perché comunque il designatore fece il suo: ma quello fu un tentativo reale di indurlo  a forzare la griglia; poco male, perché poi in soccorso di chi stava dietro sarebbe intervenuto il presidente federale in persona, premendo sul designatore che a sua volta fece presente a Rodomonti di non giocarsi la carriera favorendo la Juve. Ciò  testimonia pure che la piovra aveva le sue teste ben più in alto rispetto ai designatori e che non era certo pro-Juve, tutt'altro (del resto lo stesso Innocenzo Mazzini, passato per cupolante, aveva il suo protettore, quello dell' "Io ti salverò", proprio nel Franco Baldini che voleva fare il ribaltone, buttar giù tutti sotto dalla poltrona).
Per rimanere in tema di griglie il più frenetico nella sua attività è Meani, l'addetto agli arbitri del Milan, che era il referente diretto di Galliani; e Meani parlava con tutti: designatori, arbitri e assistenti, 11.000 telefonate in quattro mesi e le grigliate erano uno dei piatti forti del ristoratore lodigiano.

Avrebbero favorito le carriere degli arbitri?
Premesso che non si vede cosa sarebbe potuto importare a Moggi e Giraudo, visto che non sono state utilizzate per falsare la classifica (e del resto il più sotto bersaglio degli inquirenti, De Santis, non fu certo immune da gravi 'errori' contro i bianconeri, anche se gli inquirenti stessi se la cavarono con la strana teoria dello sdoganamento intermittente, e anche questo non ha una spiegazione logica), in realtà i fatti dimostrano che non è cosi: l'ho dimostrato, fatti e cifre alle mano, che le carriere degli arbitri presunti sodali non hanno tratto alcun giovamento anzi ("Carriere da gambero per i sodali di Moggi").

Quanto poi allo "spregiudicato" Moggi che avrebbe "creato i presupposti per far sì di avere un'influenza davvero abnorme in ambito federale" basterebbe dire che nel 2004 a Luciano Moggi era stato offerto di entrare in Federazione dalla porta principale per costituire insieme a Lippi uno staff di prim'ordine; lui rifiutò, preferì restare alla Juve, appena rimasta orfana di Umberto Agnelli.

Denaro non ne è circolato: nemmeno un euro (in confronto ai fiumi di denaro del calcioscommesse...)
Delle schede svizzere si è già detto e che a Moggi (che tra l'altro le acquistò regolarmente a nome della Juventus) servissero per il mercato è evidente, visto l'opera di intelligence di Tavaroli & C (e che vi fosse qualcosa di assimilabile ad uno spionaggio industriale in casa Juve era sorto più di un sospetto, proprio in relazione a casi di mercato).

E allora su cosa si regge tutta queste complicata e composita (vertici federali, designatori, arbitri e dirigenti con interessi tra loro diversificati) associazione sgarrupata, che si dibatteva tra mille tentazioni ma alla fine non acchiappava niente e che veniva poi tranquillamente scavalcata con incursioni aggressive al suo interno da parte di quelli  che non interessavano?
Si regge sul nulla.
Ed è nulla.
Se la giustizia domestica si è arrampicata (ridicolmente) sul sentimento popolare, quella civile ha costruito una gigantesca Farsa, in un mix letale tra giornalismo orientante in salsa rosa e inquirenti che hanno deciso a priori chi interessava, perseguendo le persone (una in particolare, si è badato solo "a correr dietro ai misfatti di Moggi", disse la dottoressa Casoria) e non i reati.

Ora resta da vedere di quale coraggio sarà capace la Cassazione.

Ma queste parole continuano a martellarmi in testa....
Enzo Biagi (intervista al Tirreno del 16 luglio 2006): "Una sentenza pazzesca, e non perché il calcio sia un ambiente pulito. Una sentenza pazzesca perché costruita sul nulla, su intercettazioni difficilmente interpretabili e non proponibili in un procedimento degno di tal nome. Una sentenza pazzesca perché punisce chi era colpevole solo di vivere in un certo ambiente, il tutto condito da un processo che era una riedizione della Santa Inquisizione in chiave moderna. E mi chiedo: cui prodest? A chi giova il tutto? Perché tutto è uscito fuori in un determinato momento? Proprio quando, tra Laziogate di Storace, la lista nera di Telecom, poi Calciopoli, poi l’ex Re d’Italia ed ora, ultimo ma non ultimo, la compagnia telefonica Vodafone che ha denunciato Telecom per aver messo sotto controllo i suoi clienti. Vuoi vedere che per coprire uno scandalo di dimensioni ciclopiche hanno individuato in Luciano Moggi il cattivo da dare in pasto al popolino?".


Carmen Vanetti 

Twitter: @JuveGrandeAmor

Facebook: Gruppo FINO ALLA FINE..... JUVENTUS

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