Ho riletto con attenzione in questi giorni le motivazioni dei processi
di primo e di secondo grado di Napoli.
Leggi e rileggi, l'unica incontestabile verità che emerge da questa lettura
è che il campionato 2004-05 è stato regolare.
Il che sembra suonare quasi un'offesa per tutta quella moltitudine di gente
che si sarebbe attivata per taroccarlo: tanta fatica per il nulla
assoluto.
E qui i discorsi si allungano.
Prima conseguenza, in merito a ciò che si sta divorando da otto anni il
cuore dei tifosi Juventini: quello scudetto deve ritornare dov'è e chi, facendo
finta di amministrare una pseudo-giustizia che nemmeno il circolo della caccia,
gliel'ha cancellato in nome del sentimento popolare che non è, né può essere,
contemplato da alcun codice.
A maggior ragione deve ritornare a casa quello del 2005-2006, un
campionato mai sotto inchiesta, il che rende ancora più incomprensibile la
decisione di azzerare anche quello: anzi, renderebbe, se non fosse che
commissario straordinario della Figc, dal 15 maggio 2006, era tal Guido Rossi,
ex CdA Inter; che ha portato a termine la mission del dimissionario Carraro:
quello che 'se sbaglia, che non sbagli a favore della Juve, per carità...,
quello che non si capacitava come qualcuno potesse pensare di penalizzare
l'Inter di quel Moratti che vi aveva speso (diremmo dissipato visti gli esiti)
600 milioni, e non importava nulla se un suo dirigente (Oriali) era stato
condannato, con patteggiamento, da un Tribunale della Repubblica per il caso
passaporti; e lo scudo è andato nella bacheca di quell'Inter (arrivata 15 punti
sotto quella Juve schiacciasassi) che, grazie alla retrocessione chiesta e
ottenuta da Zaccone, ha avviato un ciclo vincente, sia pur di cartone, che
altrimenti sarebbe rimasto solo un sogno. Compiuta l'opera, Guido Rossi è stato
accolto in seno a mamma Telecom, tra le riconoscenti braccia di Tronchetti
Provera, braccio destro di Moratti e nume tutelare di quell'Inter, nonché
numero uno di quel connubio Pirelli & Telecom la cui security offrì a
Moratti la possibilità di svolgere opera di intelligence illegale a carico di
Moggi, Giraudo, De Santis, Bergamo, Vieri....
L'altra conseguenza è per gli imputati: innocenti a questo punto...
Sì, perché... perché se il campionato è stato regolare, che hanno
fatto?
Avrebbero tentato di taroccare i sorteggi, si dice.
Errore! Il tentativo di giocare sulle palline ammaccate o scolorite ("non
ha trovato riscontro probatorio", che novità!)ne finito come meritava, cioè nel
nulla.
Tutti i testi citati in proposito, giornalisti e notai, hanno testimoniato
spiegando le modalità con cui avveniva il sorteggio, modalità che escludevano la
possibilità di brogli. Diciamo che è risultato particolarmente odioso il
tentativo dei giudici di secondo grado di svalorizzare la testimonianza dei
notai (Ioli e Tavassi), dicendo che "l'eventuale affermazione positiva avrebbe
comportato una chiara falsità dallo stesso effettuata al termine del sorteggio
medesimo e dunque una sua eventuale responsabilità anche penale"; ovverosia i
notai non avrebbero mai potuto dire la verità: i pubblici ufficiali sotto
giuramento avrebbero comunque mentito per coprirsi le spalle; un'affermazione
davvero gravissima!
C'era un solo modo per taroccare i sorteggi: agire sulla griglie.
Ma nella famosa grigliata di Moggi non c'è nessun tentativo di indurre il
designatore a designare un determinato arbitro: è uno scambio di opinioni e
informazioni.
Quella che invece è l'unica vera e propria oratio suasoria (per dirla con
un eufemismo) è quella di Facchetti: perché l'unico modo per taroccare le
griglie era proprio quello di sfruttare le preclusioni, ovverosia inserire nella
fascia di competenza (che per le squadre più importanti era spesso la prima) un
solo arbitro designabile, mentre gli altri, vuoi per origine territoriale vuoi
per arbitraggi recenti di uno dei due club, erano 'preclusi'; e il presidente
dell'Inter ne era ben conscio; il trucchetto non gli riuscì, perché comunque il
designatore fece il suo: ma quello fu un tentativo reale di indurlo a forzare
la griglia; poco male, perché poi in soccorso di chi stava dietro sarebbe
intervenuto il presidente federale in persona, premendo sul designatore che a
sua volta fece presente a Rodomonti di non giocarsi la carriera favorendo la
Juve. Ciò testimonia pure che la piovra aveva le sue teste ben più in alto
rispetto ai designatori e che non era certo pro-Juve, tutt'altro (del resto lo
stesso Innocenzo Mazzini, passato per cupolante, aveva il suo protettore, quello
dell' "Io ti salverò", proprio nel Franco Baldini che voleva fare il ribaltone,
buttar giù tutti sotto dalla poltrona).
Per rimanere in tema di griglie il più frenetico nella sua attività è
Meani, l'addetto agli arbitri del Milan, che era il referente diretto di
Galliani; e Meani parlava con tutti: designatori, arbitri e assistenti, 11.000
telefonate in quattro mesi e le grigliate erano uno dei piatti forti del
ristoratore lodigiano.
Avrebbero favorito le carriere degli arbitri?
Premesso che non si vede cosa sarebbe potuto importare a Moggi e Giraudo,
visto che non sono state utilizzate per falsare la classifica (e del resto il
più sotto bersaglio degli inquirenti, De Santis, non fu certo immune da gravi
'errori' contro i bianconeri, anche se gli inquirenti stessi se la cavarono con
la strana teoria dello sdoganamento intermittente, e anche questo non ha una
spiegazione logica), in realtà i fatti dimostrano che non è cosi: l'ho
dimostrato, fatti e cifre alle mano, che le carriere degli arbitri presunti
sodali non hanno tratto alcun giovamento anzi ("Carriere
da gambero per i sodali di Moggi").
Quanto poi allo "spregiudicato" Moggi che avrebbe "creato i presupposti per
far sì di avere un'influenza davvero abnorme in ambito federale" basterebbe dire
che nel 2004 a Luciano Moggi era stato offerto di entrare in Federazione dalla
porta principale per costituire insieme a Lippi uno staff di prim'ordine; lui
rifiutò, preferì restare alla Juve, appena rimasta orfana di Umberto
Agnelli.
Denaro non ne è circolato: nemmeno un euro (in confronto ai fiumi di denaro
del calcioscommesse...)
Delle schede
svizzere si è già detto e che a Moggi (che tra l'altro le acquistò
regolarmente a nome della Juventus) servissero per il mercato è evidente, visto
l'opera di intelligence di Tavaroli & C (e che vi fosse qualcosa di
assimilabile ad uno spionaggio industriale in casa Juve era sorto più di un
sospetto, proprio in relazione a casi di mercato).
E allora su cosa si regge tutta queste complicata e composita (vertici
federali, designatori, arbitri e dirigenti con interessi tra loro diversificati)
associazione sgarrupata, che si dibatteva tra mille tentazioni ma alla fine non
acchiappava niente e che veniva poi tranquillamente scavalcata con incursioni
aggressive al suo interno da parte di quelli che non interessavano?
Si regge sul nulla.
Ed è nulla.
Se la giustizia domestica si è arrampicata (ridicolmente) sul sentimento
popolare, quella civile ha costruito una gigantesca Farsa, in un mix letale tra
giornalismo orientante in salsa rosa e inquirenti che hanno deciso a priori chi
interessava, perseguendo le persone (una in particolare, si è badato solo "a
correr dietro ai misfatti di Moggi", disse la dottoressa Casoria) e non i
reati.
Ora resta da vedere di quale coraggio sarà capace la Cassazione.
Ma queste parole continuano a martellarmi in testa....
Enzo Biagi (intervista al Tirreno del 16 luglio 2006): "Una sentenza
pazzesca, e non perché il calcio sia un ambiente pulito. Una sentenza pazzesca
perché costruita sul nulla, su intercettazioni difficilmente interpretabili e
non proponibili in un procedimento degno di tal nome. Una sentenza pazzesca
perché punisce chi era colpevole solo di vivere in un certo ambiente, il tutto
condito da un processo che era una riedizione della Santa Inquisizione in chiave
moderna. E mi chiedo: cui prodest? A chi giova il tutto? Perché tutto è uscito
fuori in un determinato momento? Proprio quando, tra Laziogate di Storace, la
lista nera di Telecom, poi Calciopoli, poi l’ex Re d’Italia ed ora, ultimo ma
non ultimo, la compagnia telefonica Vodafone che ha denunciato Telecom per aver
messo sotto controllo i suoi clienti. Vuoi vedere che per coprire uno scandalo
di dimensioni ciclopiche hanno individuato in Luciano Moggi il cattivo da dare
in pasto al popolino?".
Carmen Vanetti
Twitter: @JuveGrandeAmor
Facebook: Gruppo FINO ALLA FINE..... JUVENTUS
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