lunedì 16 giugno 2014

PERCHE’ NON TIFO PER LA SQUADRA DELLA FIGC



In questi primi giorni del mondiale Brasiliano come al solito si stanno ricompattando sotto lo Stellone tutti gli Italiani uniti dal tifo calcistico che per alcuni è l’occasione per sperare di salire una volta tanto sul carro dei vincenti, per altri invece è riscoprire un orgoglio nazionale che solo il calcio sa far venire allo scoperto; in un caso come nell’altro chi trae giovamento da questa situazione sono quelle istituzioni sia calcistiche sia politiche che sono oggettivamente delegittimate.

Chiedo scusa a tutti quelli che credono che l’orgoglio Nazionale si esprima tifando per la squadra della FIGC però io proprio non posso farlo, se lo facessi sarei ipocrita ed andrei contro quelli che sono le mie convinzioni. Se mi uniformassi a esaltarmi all’ombra dello Stellone italico mi sentirei di legittimare quella FIGC che, ne sono profondamente convinto, è la massima responsabile del fallimento del movimento calcistico italiano.

Non è mia intenzione convincere nessuno, anzi rispetto le posizione di chi fa il tifo per la squadra della FIGC, però vorrei spiegare ed analizzare le ragioni per le quali prendo le distanze da questa squadra. Per capire questo mio disamore verso la squadra della FIGC si deve tornare indietro di otto anni, si deve tornare alla notte di Berlino dove l’ultima Nazionale che per me è esistita ha conquistato l’ultimo titolo Mondiale per l’Italia; quella Nazionale era una Nazionale targata Juventus, ancora più di questa, nello spirito e nella classe dei giocatori schierati. Il 9 Luglio 2006 l’Italia aveva dimenticato tutto quello che stava succedendo nel calcio italiano, il “sistema” capeggiato dal Commissario tifoso Guido Rossi  si stringeva attorno ai campioni del mondo Bianconeri, li coccolava e li esaltava, ma in realtà Guido Rossi e la Figc stavano autocelebrandosi, stavano traendo il massimo successo personale sfruttando quei giocatori che da li a poche settimane sarebbero stati cacciati in B con una pesante penalizzazione. Guido Rossi, le istituzioni sportive e il capodelegazione Giancarlo Abete, inutile che Abete oggi prenda a pretesto la sua trasferta in Germania per chiamarsi fuori, ebbero un’occasione unica per rimettere ordine in quello schifo che fu Farsopoli, la vittoria di quella Nazionale targata Juventus, quella Nazionale che, oltre ad avere in campo 5 giocatori della Juventus, era guidata da Marcello Lippi, anche lui Juventino, era opera di quel Luciano Moggi che in quella sera di Berlino vedeva ben 9 dei suoi giocatori disputare una Finale Mondiale. L’occasione unica che hanno avuto Guido Rossi e Giancarlo Abete fu quella di ringraziare i veri artefici di quella vittoria mondiale cancellando lo schifo di Farsopoli facendo si che la Giustizia quella vera potesse fare il suo corso, il pudore avrebbe richiesto che almeno si fosse dato tempo agli inquirenti di ascoltare TUTTE le registrazioni e portare a termine le indagini in maniera seria e giusta. Invece quale fu il ringraziamento? Un processo sommario che nemmeno una giustizia medievale avrebbe accettato, un processo dove i "colpevoli" erano già stati individuati e condannati ancor prima che iniziasse la farsa del processo sportivo, che condannò la Juventus alla retrocessione e Giraudo e Moggi furono radiati con un procedimento tanto veloce che non ha riscontro in nessun altro caso. Già questo penso sia sufficiente per non poter sopportare che ancora oggi personaggi come Abete, Albertini & C. possano gratificarsi delle vittorie di una squadra che è espressione della FIGC.

Bene, con che animo noi Juventini possiamo avvicinarci ad una squadra nazionale (volutamente minuscolo) che è espressione di quella Federazione che si è comportata in modo tanto vergognoso nei confronti della Juventus e dei suoi dirigenti? Grazie, io non posso accettare di salire su quel carro, non posso tifare per chi ha tentato in maniera tanto scandalosamente ingiusta e lobbista (per non dire mafiosa) la Juventus; come posso dimenticare quei giorni dopo il 9 Luglio 2006, mai e poi mai li potrò dimenticare e il mio rancore mai si cheterà fino a che non sarà fatta Giustizia.

Ma ci sono altre ragioni per le quali non mi esalterò per questa squadra e per quello che rappresenta. Lasciamo da parte i calciatori, loro sono professionisti ben pagati per fare la loro parte, solo vorrei che vi faceste una domanda: se la FIGC non pagasse i calciatori quanti di loro andrebbero ai Mondiali? Quanti sarebbero disposti a rappresentare l’Italia per solo spirito di patria? Quindi per questa ragione io non voglio parlare dei giocatori. Parliamo invece dei vertici del Calcio italiano, parliamo di Abete, Beretta e dei loro “amici di merende”; se la nazionale facesse una bella figura a questi Mondiali sarebbero proprio loro, e solo loro, a trarne il massimo vantaggio, in primis quell'Abete che già oggi ha avuto la faccia tosta di dichiarare quanto segue:

"Questo Mondiale deve farci rendere conto che il calcio italiano non è in una situazione così brutta come si dice".
   
Quel Giancarlo Abete che si è autodefinito incompetente, incompetenza dimostrata  non solo per lo schifo di Farsopoli ma incompetenza che è sotto gli occhi di tutti, l’incompetente Abete e i suoi complici sarebbe quello che ne avrebbe i maggiori vantaggi in termine d’immagine e di stabilità politica in seno alla FIGC, con Abete ne trarrebbero vantaggio anche i membri di quella “Corte dei Miracoli” che lo sostiene. Altro personaggio poco cristallino che trarrebbe vantaggio se la nazionale  dovesse disputare un buon
Mondiale sarebbe Cesare Prandelli un tecnico mediocre che deve il suo successo alle sua capacità di equilibrismo politico più che alle sua capacità come tecnico. Infine ne trarrebbero giovamento quei politici che la sera del 3 Maggio di quest’anno sono rimasti seduti ai loro posti d’onore - ma quale onore rappresentano i politici italiani?- ad assistere alla trattativa che le istituzioni hanno messo in atto con un gruppo di Ultras, violenti, perché dessero il loro consenso a che la gara si disputasse.
Ecco perché io non sto dalla parte della nazionale che è espressione di questa FIGC e di questa classe dirigente, scusatemi ma per questo non mi sento meno Italiano di che tifa la nazionale di calcio, scusate però non me la sento di essere tanto ipocrita di gioire se la squadra di Abete e dei suoi compari dovesse fare bella figura al Mondiale e non starò dalla parte della nazionale fino a che Abete sarà Presidente della FIGC e fino al giorno in cui Giustizia non sarà fatta


Massimo Sottosanti

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