Confesso che fino a ieri non sapevo chi fosse questo
fantomatico Pif, alias Pierfrancesco Diliberto, né tantomeno sapevo che si
potesse annoverare nella schiera dei “famosetti” che tifano (si fa per dire)
Juventus, poi ieri grazie al Fogliaccio Rosa sono stato illuminato,
Pierfrancesco Dilberto, in aree Pif o viceversa, è una ex Iena, che per sua
stessa ammissione di calcio non si interessa molto, però è uno di quegli
showman che cavalcano l’onda del sociale per costruirsi la notorietà.
Ma veniamo allo specifico, il Pif della situazione è l’ultimo
ad accodarsi alla schiera dei Savonarola Bianconeri, tra le cui linee già
annovera personaggi più famosi del Pif, come Linus (alias Pasquale Di
Molfetta), Marco Travaglio e Giuseppe (Pippo) Baudo, tutti hanno un denominatore
comune che è la “repulsione” verso la Juventus della Triade, una repulsione che
li porta addirittura a negare la verità emersa in questi anni sulla squallida
vicenda del 2006, vicenda squallida perché costruita con un cumulo di menzogne comprovate
dai fatti emersi grazie alle accurate indagini di Nico Penta, eseguite sulle intercettazioni
che erano a disposizione degli inquirenti, senza tralasciare quelle segnate con
i “baffi rossi” e grazie all’impegno degli avvocati Prioreschi e Trofino, per
citarne due del collegio difensivo di Luciano Moggi: è grazie al lavoro di
queste persone se oggi si conosce la verità sulla squallida vicenda del 2006.
I Savonarola Juventini da Linus a Pif, così come certi anti
Juventini tanto per citarne due Bonolis e Liguori, con le loro affermazioni danno
forza alla campagna di disinformazione di certi media e giornali, tra i quali
in prima fil c’è, nemmeno a farlo apposta, la Gazzetta dello Sport, infatti
questi “famosetti” si guardano bene dal citare per esempio quello che disse il
Prof. Mario Serio subito dopo la sentenza della Corte Federale nel 2006 che
riporto di seguito:
“…un'aberrante sentenza sull'onda del sentimento popolare”
Così come omettono volutamente e in maniera scorretta di
ricordare la relazione Palazzi del 2011 nella quale, in base al supplemento d’indagini
fatto dalla Procura Federale, veniva esplicitamente accusata l’Inter di Moratti
e Facchetti di essersi resa colpevole del reato di illecito sportivo, mentre tale
reato mai fu contestato né a Moggi e Giraudo né tantomeno alla Juventus,
Juventus che già nel primo processo di Napoli fu assolta in quanto nei campionati
presi in considerazione delle indagini, quello del 2003/2004 e quello
2004/2005, come scrive la sentenza i risultati non furono falsati. Perché allora
questi personaggi insistono nel demonizzare chi è chiaramente stato oggetto di
un provato fumus persecutionis come la Triade e come la Juventus? A questa
domanda si potrebbero dare mille risposte, a me piace credere che lo facciano
solo per sfruttare la popolarità della Juventus per farsi pubblicità gratuita.
Ma veniamo a Pif, l’ultimo moralista da show business che è
entrato a piedi uniti a certificare che Moggi e la Juventus devono mettersi l’animo
in pace in quanto, secondo lui senza tener conto delle evidenze emerse negli
anni con questa affermazione:
“Ma quale pulizia... È ridicolo che la Juve continui a reclamare i 2
scudetti sotterrati dallo scandalo: prima licenziano gli artefici di quegli
intrallazzi e poi rivogliono indietro quei titoli impresentabili. Ed è assurdo
vedere ancora Moggi che parla di calcio su tv, radio e giornali. Per non
parlare di chi ancora lo rimpiange. Questo modo di essere è nel dna del calcio
italiano, del nostro Paese: più salgono gli interessi economici, meno si
osservano le regole"
Pif forse dimentica che, come detto sopra, quei titoli “impresentabili”
sono frutto del sudore e del lavoro di una squadra e del suo allenatore e che, come da sentenza di un Tribunale della Repubblica, non sono figli di tornei
falsati; quindi Pif, che, per sua ammissione di calcio NONcapisce un
Piffero, farebbe bene a documentarsi prima di parlare.
Ma la parte più squallida della sua affermazione è quella
relativa Luciano Moggi, “Ed è assurdo vedere ancora Moggi che parla
di calcio su tv, radio e giornali” a mio avviso è assurdo che un Pif
qualsiasi possa permettersi certe affermazioni, Luciano Moggi è un cittadino italiano
che ha diritto di esprimere il suo parere dove come quando vuole e sui media
che hanno piacere ad ospitarne le dichiarazioni, se questo disturba Pif a
me non me ne importa un fico secco, Pif ha la libertà di NON leggere e di NON
ascoltare quello che Moggi dice in totale libertà. L’affermazione di Pif è
qualcosa di assolutamente contrario alle regole basilari della DEMOCRAZIA, la libertà d’espressione.
Siamo ancora una volta di fronte ad una campagna mediatica
trasversale contro la Juventus e contro chi ha lavorato in maniera
professionale non solo nella Juventus ma nel calcio italiano nella sua
globalità; i vari Linus, Pif, Travaglio forse dimenticano la finale di Berlino
2006, una campagna mediatica che fa pensare che ci sia un regista occulto che
sta orchestrando il tutto, sarà un caso che a pochi giorni dall’infelice
battuta di Francesco Benigno e Paolo Bonolis la Gazzetta pubblichi questa
intervista al Pif di turno? Io non sono propenso a credere alle casualità, soprattutto alla vigilia del 31 ottobre, giorno in cui il tribunale dovrà
valutare la posizione di Narducci e del maresciallo Ziino e valutare se
procedere o archiviare l’indagine per abuso d’ufficio nella quale Narducci è coinvolto relativamente alla cassetta video, taroccata, dei sorteggi, presentata al
primo processo di Napoli; io non credo alla casualità proprio quando si
avvicina l’analisi della Cassazione relativa al processo Calciopoli e qui mi
fermo, perché tante troppe altre anomalie ci sono per dar credito che siano
sempre e solo casualità.
Una cosa è certa, sempre più si sta scoperchiando il vaso di
Pandora della verità su Farsopoli e sulle responsabilità di personaggi che
ancora oggi gestiscono il movimento calcistico con stile lobbistico, per non
dire mafioso, non dimentichiamo che in Corso Galfer ancora oggi il “potere” è
nelle mani dei burocrati di Exor e dei loro galoppini. Il “progetto” Farsopoli
non è ancora terminato, però sta scricchiolando sotto il peso della verità.
Massimo Sottosanti
FINO ALLA FINE!!!
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