In questi giorni di attacchi trasversali lanciati ad
indirizzo dalla Juventus la coppia Bonolis-Benigno affianca il nome della
Juventus a quello della mafia e della camorra e Pif (Pierfrancesco Diliberto) si scandalizza perché non venga negato il diritto d’espressione ad un
cittadino italiano chiamato Luciano Moggi, quel Luciano Moggi “il “demonio”
responsabile di tutti i mali del Calcio Italiano, secondo i suoi denigratori, in
questi giorni nessuno si è preso la briga di fare da contrappunto a queste affermazioni,
nessuno si è sognato di parlare dell’appuntamento del 31 ottobre presso il Tribunale
di Roma che sarà chiamato a decidere sulla richiesta di archiviazione avanzata
dal PM Narducci relativamente all’inchiesta a suo carico e a carico del
maresciallo dei Carabinieri Sergio Ziino, denunciati da Moggi e da altri
imputati al processo di Napoli per la sparizione della videoregistrazione del
sorteggio arbitrale, in poche parole la prova “principe” dell’accusa contro
Moggi è semplicemente sparita.
Della vicenda giudiziaria ci occuperemo più diffusamente nei
prossimi giorni, io oggi vorrei focalizzare la l’attenzione sull’aspetto mediatico
che Farsopoli ha avuto dall’inizio e continua ad avere oggi a distanza di otto
anni.
È ormai chiaro, a Juventini e non che hanno avuto la voglia
di documentarsi e leggere le carte sia processuali che federali, che Calciopoli
è stata una farsa messa in scena da una Lobby, molto potente, per interessi che
esulano dal calcio; solo in un secondo tempo la vicenda è stata sfruttata dagli
amici degli amici per averne un tornaconto a livello calcistico. In realtà
quella che all’inizio fu una tragedia ben presto si trasformò in una farsa grazie
agli attori che man mano che entravano in scena e che si dimostravano essere dei
guitti più che dei professionisti.
Tra questi spiccano in particolare il colonnello
Auricchio ed il PM Narducci; che dire di un ufficiale superiore dell’Arma, un
investigatore, si presume, esperto che basa le indagini sulle cronache di un
quotidiano sportivo? Che dire di un investigatore che dovrebbe essere imparziale
per definizione, in quanto deve garantire con il suo operato i diritti dell’accusato,
che si permette di far sparire dalle carte dell’inchiesta tutte le telefonate
che non riguardano la Juventus, tralasciando gli ormai famosi “baffi rossi”, e che, non contento, si rifiuta di ascoltare testimoni che potrebbero aprire altri
filoni d’indagine, filoni che a posteriori hanno dimostrato che i veri colpevoli,
o almeno chi ha trasgredito in maniera molto pesante, erano ben altri.
Se poi analizziamo il comportamento tenuto in tutto il
processo dal PM Narducci appare chiaro il fimus persecutionis nei confronti
dell’imputato principale, ossia Luciano Moggi; se poi si aggiunge che la prova
provante dell’accusa, la famosa
registrazione dei sorteggi, non è nemmeno presente negli atti del processo,, viene da pensare che l’esito del processo fosse già
stato scritto ancor prima dell’inizio dello stesso. Se poi aggiungiamo tutti i
tentativi messi in atto, da parte della Procura di Napoli, per ricusare la
Giudice Casoria ancora di più si rafforza l’idea di un sentenza già scritta. Ma come potrebbe essere
differente se la difesa della Juventus affidata all’Avvocato Zaccone fu la prima
a chiedere la condanna e, come se non bastasse 'riuscì' in una settimana a leggere
le trascrizioni delle intercettazioni telefoniche, quando il perito di parte di
Moggi, Nico Penta, ci ha impiegato anni. Questi fatti, fatti e non
supposizioni, lasciano poco spazio al dubbio che le sentenze del Tribunale di
Napoli fossero sentenze preconfezionate.
Quindi se guardiamo le cose nella giusta prospettiva, se non
ci facciamo distrarre dalla fuffa mediatica, si comprende a chi giovano le
uscite mirate dei vari Linus (Pasquale Di Molfetta) Travaglio e buon ultimo
Pif. Questi personaggi servono a ridare una credibilità non tanto all’accusa ma
agli accusatori, in questo caso il PM Narducci, si sprecano i messaggi subliminali
che i media fanno passare per rafforzare la tesi che interessa a loro. Provate
a pensare cosa significherebbe una condanna da parte del Tribunale di Roma nei
confronti del PM Narducci’ Sarebbe la picconata definitiva a Farsopoli e questo
non si vuole che accada perché la banda di “banditi” arrivati dopo che Moggi,
Giraudo e Bettega hanno tolto il disturbo basano il loro potere su quelle
sentenze che sono lordate da omissioni inaccettabili e inammissibili da
qualsiasi ordinamento Giuridico.
Non c’è da stupirsi quindi se da qui in avanti
ascolteremo o leggeremo altre baggianate simili a quelle dette da Pif o con
tecniche subdole cercheranno di far passare l’idea che la Juventus, dopo un
breve periodo in cui è stata perdente e simpatica, oggi è tornata ad essere
arrogante e presuntuosa, omettendo vincente; che Moggi seguita ad essere il
demonio che dovrebbe essere ridotto al silenzio con ogni mezzo, con Pif come consulente su che metodi adottare per silenziare una
persona.
Tutta la vicenda di Farsopoli non ha tenuto in conto del
fattore umano, i registi, occulti e non, di Farsopoli non hanno tenuto conto
che ci sono Uomini che lottano per la loro dignità, Uomini che quando sanno di
essere dalla parte della ragione non sono disposti ad arrendersi e a volte
basta una videoregistrazione fatta artatamente sparire per scoperchiare un vaso
di Pandora, vero Dottor Narducci? Lei dovrebbe sapere che in tribunale non
servono le prefazioni né di Travaglio, né di Linus o Pif………
Massimo Sottosanti
FINO ALLA FINE
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