Claudio Lotito, romano, 57 anni, figlio di un Dirigente della
Polizia, studi classici e laurea con il massimo dei voti in pedagogia, sposato
con Cristina Mezzaroma figlia di Gianni Mezzaroma; per intenderci, i Mezzaroma
sono quelli che erano proprietari del Siena; e l’appartenenza a questa famiglia credo
che sia un passo importante per capire il fenomeno Lotito.
La Famiglia Mezzaroma è una famiglia di “palazzinari”
romani, figli di un falegname che negli anni del boom costruiva infissi per l’edilizia
fino a che, alla fine degli anni Cinquanta, i tre fratelli Mezzaroma, Pietro
Roberto e Gianni si lanciano nel settore dell’edilizia e costruiscono “palazzine”
quartieri Cinecittà, Tor Bella Monaca, San Basilio, Torrino, Dragoncello e la parte nuova dell'Eur.. I fratelli
Mezzaroma vanno d’amore e d’accordo fino al 1996 quando, con il fallimento dell’impresa
di famiglia, i fratelli Roberto e Gianni (il suocero di Lotito) litigano in
maniera insanabile con il fratello maggiore Pietro, (detto er texano) e costituiscono
il Gruppo Mezzaroma Costruzioni. Ultima annotazione sulla Famiglia Mezzaroma,
forse non tutti sanno che Pietro er texano era stato socio di Sensi nella scalata all’AS
Roma di cui fu presidente per sei mesi.
Claudio Lotito, imprenditore nell’area dei Servizi e in
particolare occupandosi di pulizie, manutenzione e sanificazione, nel 2004,
quindi dopo la frattura in seno alla famiglia del suocero, rileva la SS Lazio
che era al limite del fallimento dopo la gestione Cragnotti; in questa
operazione è appoggiato da Roberto Mezzaroma, fratello del suocero, che rileva
il 14% della Lazio per poi rivendere la sua quota a Claudio Lotito; Lotito si
presentò come nuovo proprietario della Lazio con un programma chiaro che era
racchiuso in una sola frase:
“Ho preso questa squadra al suo funerale e l'ho portata in condizione di
coma irreversibile. Spero presto di renderlo reversibile”
Una dichiarazione programmatica che agli occhi della
tifoseria laziale non fu certo il massimo: infatti Lotito si distinse, e ancor
oggi ha fama, per essere uomo molto accorto nello spendere soldi e soprattutto
estremamente esigente quando si tratta di incassarne. L’avventura calcistica
del Claudio non si ferma alla sola Lazio, tant’è vero che nel 2011 con il
cognato Marco Mezzaroma, tanto per intenderci il marito della ex soubrette e ex
minsitra Mara Carfagna, rileva dal fallimento la Salernitana. L’ascesa di
Lotito nel mondo del calcio non si ferma ad essere proprietario di squadre di
calcio, Claudio ha ambizioni politiche che lo portano ad entrare nelle alleanze
giuste, quella con Galliani per intenderci, che gli apriranno inizialmente le porte della Lega, fino a portarlo al vertice con l’incarico di Vice Presidente
esecutivo della FIGC.
Scusate se vi ho tediato con la biografia di Lotito però
credo sai essenziale per capire il personaggio Lotito, una persona che si picca
di essere latinista, facendo sfoggio di citazioni latine che servono solo a
rendersi incomprensibile dal volgo, e che però, se lo si ascolta con attenzione, è
in realtà una persona grezza, dotata di quella dote eccezionale che è la
furbizia popolare. Lotito è tremendamente prolisso per scelta, parla per
confondere l’interlocutore, ha due occhi furbetti che non esprimono nessun
stato d’animo, è una di quelle persone che sanno quando è il momento di defilarsi
per prendere le rincorsa e impadronirsi della scena al momento giusto.
Claudio Lotito è un fenomeno tipico di un certo ambiente
politico Italiano, anche dalle sue traversie giudiziarie è sempre uscito, anche se mai
in maniera cristallina, ma sempre con una verginità rifatta e pronta
per essere spesa a suo favore nei futuri progetti.
Oggi Lotito è considerato la lunga mano di Galliani in
Federazione, io non credo che sia così, io piuttosto credo che Galliani sia la
spalla di Lotito in Lega perché l’uomo ha una straordinaria capacità di intrallazzare
e un camaleontismo che gli permettono di mostrarsi con un profilo più basso di
quello che realmente ha.
Il suo presenzialismo in Nazionale non mi ha per nulla
stupito, la Nazionale è la terza squadra di Claudio Lotito, dopo la Lazio e la
Salernitana, la Nazionale diventerà sempre di più la casa di Claudio Lotito
fino a che otterrà dei successi, scommetteteci pure che alle prime difficoltà
Claudio si ritirerà nell’ombra, così ha fatto sempre e così continuerà a fare.
Non c’è da stupirsi se Conte abbia accettato la panchina della Nazionale più
per il legame che ha con i fratelli Massimo e Valentina Mezzaroma che per il
programma di Tavecchio; e chi poteva essere il regista occulto di un operazione
di questo tipo se non Claudio Lotito?
Anche il rapporto con Galliani che a prima vista può
sembrare di sudditanza di Lotito verso l’uomo di Mr. B secondo me è ingannevole: una persona come Claudio Lotito secondo voi non approfitterebbe della
parentela, sebbene acquista, con Mara Carfagna per entrare nelle grazie di Mr.
B? Quindi non ci sarebbe da stupirsi se l’impresario di servizi di pulizia sia
riuscito con un colpo di ramazza a sorpassare il suo “padrino” nella gestione
del potere.
Personalmente non mi ha stupito più di tanto che Lotito sia
entrato come un ciclone nella eufemisticamente nuova FIGC, perché ha tutti i requisiti di chi sa
muoversi con estrema scaltrezza nel sottobosco del potere, un po’ democristiano,
un po’ berlusconiano, ma soprattutto molto machiavellico, di quel machiavellismo
che in Italia impera da decenni, quel machiavellismo fatto di intrallazzi, di
saper scegliersi i parenti, di non avere amici veri ma di convenienza, fatto
anche di sapersi scegliere i nemici, ma soprattutto quel machiavellismo che
mette in primo piano l’interesse personale nascondendolo però agli occhi del
pubblico.
Claudio Lotito è un prodotto Nazionalpopolare che si adatta
perfettamente alla realtà italiana, è la persona che molti italiani vorrebbero
essere senza confessarlo nemmeno a loro stessi; perché quindi stupirsi della
sua ascesa? Ci sarebbe stato da stupirsi del contrario, l’anomalia del sistema
italiano sarebbe stata se Andrea Agnelli e James Pallotta fossero riusciti a
sconfiggerlo, l’anomalia sarebbe se Lotito non nascondesse dietro il suo
presenzialismo l’immobilismo delle istituzioni, l’anomalia sarebbe se Lotito
fosse un personaggio amato perché uno dei suoi punti di forza è l’essere
antipatico ai più.
È difficile prevedere se e quanti danni farà Claudio Lotito
nella stanza dei bottoni, però da un personaggio come lui c’è da aspettarsi di
tutto, non dimentichiamo che ha già centrato l’impresa, comunque difficile, di
risanare, lui romanista, una Società come la Lazio. Lotito può essere
sorprendente perché ha la capacità di far sembrare ben fatte tutte le cose mal
fatte che si porta appresso, una frase in latino, iniziare a parlare di nulla
per ore ed il gioco è fatto: l’avversario è confuso e lui ne esce antipatico ma
vincitore.
“Il potere logora chi non ce l’ha” (cit. Giulio Andreotti)
Massimo Sottosanti
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