venerdì 12 settembre 2014

L’INARRESTABILE ASCESA DEL SIGNOR C.




Claudio Lotito, romano, 57 anni, figlio di un Dirigente della Polizia, studi classici e laurea con il massimo dei voti in pedagogia, sposato con Cristina Mezzaroma figlia di Gianni Mezzaroma; per intenderci, i Mezzaroma sono quelli che erano proprietari del Siena; e l’appartenenza a questa famiglia credo che sia un passo importante per capire il fenomeno Lotito.

La Famiglia Mezzaroma è una famiglia di “palazzinari” romani, figli di un falegname che negli anni del boom costruiva infissi per l’edilizia fino a che, alla fine degli anni Cinquanta, i tre fratelli Mezzaroma, Pietro Roberto e Gianni si lanciano nel settore dell’edilizia e costruiscono “palazzine” quartieri Cinecittà, Tor Bella Monaca, San Basilio, Torrino, Dragoncello e la parte nuova dell'Eur.. I fratelli Mezzaroma vanno d’amore e d’accordo fino al 1996 quando, con il fallimento dell’impresa di famiglia, i fratelli Roberto e Gianni (il suocero di Lotito) litigano in maniera insanabile con il fratello maggiore Pietro, (detto er texano) e costituiscono il Gruppo Mezzaroma Costruzioni. Ultima annotazione sulla Famiglia Mezzaroma, forse non tutti sanno che Pietro er texano era stato socio di Sensi nella scalata all’AS Roma di cui  fu presidente per sei mesi.

Claudio Lotito, imprenditore nell’area dei Servizi e in particolare occupandosi di pulizie, manutenzione e sanificazione, nel 2004, quindi dopo la frattura in seno alla famiglia del suocero, rileva la SS Lazio che era al limite del fallimento dopo la gestione Cragnotti; in questa operazione è appoggiato da Roberto Mezzaroma, fratello del suocero, che rileva il 14% della Lazio per poi rivendere la sua quota a Claudio Lotito; Lotito si presentò come nuovo proprietario della Lazio con un programma chiaro che era racchiuso in una sola frase:

Ho preso questa squadra al suo funerale e l'ho portata in condizione di coma irreversibile. Spero presto di renderlo reversibile

Una dichiarazione programmatica che agli occhi della tifoseria laziale non fu certo il massimo: infatti Lotito si distinse, e ancor oggi ha fama, per essere uomo molto accorto nello spendere soldi e soprattutto estremamente esigente quando si tratta di incassarne. L’avventura calcistica del Claudio non si ferma alla sola Lazio, tant’è vero che nel 2011 con il cognato Marco Mezzaroma, tanto per intenderci il marito della ex soubrette e ex minsitra Mara Carfagna, rileva dal fallimento la Salernitana. L’ascesa di Lotito nel mondo del calcio non si ferma ad essere proprietario di squadre di calcio, Claudio ha ambizioni politiche che lo portano ad entrare nelle alleanze giuste, quella con Galliani per intenderci, che gli apriranno inizialmente le porte della Lega, fino a portarlo al vertice con l’incarico di Vice Presidente esecutivo della FIGC.

Scusate se vi ho tediato con la biografia di Lotito però credo sai essenziale per capire il personaggio Lotito, una persona che si picca di essere latinista, facendo sfoggio di citazioni latine che servono solo a rendersi incomprensibile dal volgo, e che però, se lo si ascolta con attenzione, è in realtà una persona grezza, dotata di quella dote eccezionale che è la furbizia popolare. Lotito è tremendamente prolisso per scelta, parla per confondere l’interlocutore, ha due occhi furbetti che non esprimono nessun stato d’animo, è una di quelle persone che sanno quando è il momento di defilarsi per prendere le rincorsa e impadronirsi della scena al momento  giusto.
Claudio Lotito è un fenomeno tipico di un certo ambiente politico Italiano, anche dalle sue traversie giudiziarie è sempre uscito, anche se mai in maniera cristallina, ma  sempre con una verginità rifatta e pronta per essere spesa a suo favore nei futuri progetti.

Oggi Lotito è considerato la lunga mano di Galliani in Federazione, io non credo che sia così, io piuttosto credo che Galliani sia la spalla di Lotito in Lega perché l’uomo ha una straordinaria capacità di intrallazzare e un camaleontismo che gli permettono di mostrarsi con un profilo più basso di quello che realmente ha.

Il suo presenzialismo in Nazionale non mi ha per nulla stupito, la Nazionale è la terza squadra di Claudio Lotito, dopo la Lazio e la Salernitana, la Nazionale diventerà sempre di più la casa di Claudio Lotito fino a che otterrà dei successi, scommetteteci pure che alle prime difficoltà Claudio si ritirerà nell’ombra, così ha fatto sempre e così continuerà a fare. Non c’è da stupirsi se Conte abbia accettato la panchina della Nazionale più per il legame che ha con i fratelli Massimo e Valentina Mezzaroma che per il programma di Tavecchio; e chi poteva essere il regista occulto di un operazione di questo tipo se non Claudio Lotito?

Anche il rapporto con Galliani che a prima vista può sembrare di sudditanza di Lotito verso l’uomo di Mr. B secondo me è ingannevole: una persona come Claudio Lotito secondo voi non approfitterebbe della parentela, sebbene acquista, con Mara Carfagna per entrare nelle grazie di Mr. B? Quindi non ci sarebbe da stupirsi se l’impresario di servizi di pulizia sia riuscito con un colpo di ramazza a sorpassare il suo “padrino” nella gestione del potere.

Personalmente non mi ha stupito più di tanto che Lotito sia entrato come un ciclone nella eufemisticamente nuova  FIGC, perché ha tutti i requisiti di chi sa muoversi con estrema scaltrezza nel sottobosco del potere, un po’ democristiano, un po’ berlusconiano, ma soprattutto molto machiavellico, di quel machiavellismo che in Italia impera da decenni, quel machiavellismo fatto di intrallazzi, di saper scegliersi i parenti, di non avere amici veri ma di convenienza, fatto anche di sapersi scegliere i nemici, ma soprattutto quel machiavellismo che mette in primo piano l’interesse personale nascondendolo però agli occhi del pubblico.

Claudio Lotito è un prodotto Nazionalpopolare che si adatta perfettamente alla realtà italiana, è la persona che molti italiani vorrebbero essere senza confessarlo nemmeno a loro stessi; perché quindi stupirsi della sua ascesa? Ci sarebbe stato da stupirsi del contrario, l’anomalia del sistema italiano sarebbe stata se Andrea Agnelli e James Pallotta fossero riusciti a sconfiggerlo, l’anomalia sarebbe se Lotito non nascondesse dietro il suo presenzialismo l’immobilismo delle istituzioni, l’anomalia sarebbe se Lotito fosse un personaggio amato perché uno dei suoi punti di forza è l’essere antipatico ai più.

È difficile prevedere se e quanti danni farà Claudio Lotito nella stanza dei bottoni, però da un personaggio come lui c’è da aspettarsi di tutto, non dimentichiamo che ha già centrato l’impresa, comunque difficile, di risanare, lui romanista, una Società come la Lazio. Lotito può essere sorprendente perché ha la capacità di far sembrare ben fatte tutte le cose mal fatte che si porta appresso, una frase in latino, iniziare a parlare di nulla per ore ed il gioco è fatto: l’avversario è confuso e lui ne esce antipatico ma vincitore.

“Il potere logora chi non ce l’ha” (cit. Giulio Andreotti)

Massimo Sottosanti

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