giovedì 11 settembre 2014

STORIE PARALLELE DI CASA EXOR






16 maggio 2014 - Andrea Agnelli al Next Wired Festival in risposta alla domanda di un interlocutore che gli chiedeva novità sull'eventuale rinnovo del contratto di Conte, dopo la vittoria del 32° scudetto): "Nessuno è indispensabile, io stesso sono il primo a non essere indispensabile, perché la Juventus ha una storia vincente di 115 anni, una storia che è più grande di ogni singolo individuo".
19 maggio 2014- Tweet ufficiale (stringatissimo) di Juventus fc: "Stagione 2014/2015: allenatore Antonio Conte" (che bisogno c'era di ribadirlo? Aveva ancora un anno di contratto).
15 luglio - Breve video ufficiale (una mini-conferenza stampa) di Antonio Conte in cui il tecnico annuncia la rescissione consensuale del contratto, assumendosene la responsabilità: "C’è stato un percorso in cui ho maturato delle percezioni, delle sensazioni, che poi mi hanno portato a questa decisione".

7 settembre 2014 - Sergio Marchionne (ad di Fiat-Chrysler):  "Nessuno è indispensabile: un manager deve essere valutato sia per i risultati industriali che per quelli sportivi. Per noi è essenziale presentare una Ferrari vincente in Formula 1. E' un obiettivo assolutamente chiaro e non possiamo accettare una situazione diversa. Non voglio vedere gente in settima posizione. Sono cose che a me non interessano, e neppure alla Ferrari".
8 settembre 2014 - Luca Montezemolo ribadisce di non aver intenzione di rassegnare le sue dimissioni, sente "di non avere le responsabilità" e sbotta "la Ferrari è ormai americana".
10 settembre 2014 - Conferenza stampa di Montezemolo e Marchionne in cui il primo annuncia le sue dimissioni: "E' un giorno importante, dopo 23 anni, passati molto in fretta devo dire, oggi rassegno le dimissioni dalla Ferrari. Si apre una fase nuova ed è giusto che si apra con un soggetto nuovo. Rassegno le mie dimissioni perché è finito un ciclo".

Il percorso è analogo. Analogie che fanno pensare.
Nessuno è indispensabile. Non Conte, non Agnelli, non Montezemolo, Marchionne chissà.
Le differenze?
La gestione mediatica e aziendale dell'intera vicenda.
Alto profilo per l'addio di Montezemolo, annunciato in una conferenza stampa ufficiale al fianco dell'ad del gruppo (Montezemolo: "Io avevo pensato di finire alla fine dell'anno prossimo, ma questo evento è un punto fondamentale e nuovo. Ed è giusto si apra in maniera differenza e la apra l'amministratore delegato dell'intero gruppo, a dimostrare che è un'operazione di squadra", Marchionne: "L'azienda è in floride condizioni, ha cassa ed è motivata, con grandissimi piani per il futuro. Il cambiamento non è forzato da una mancanza di gestione, Luca ha fatto un grandissimo lavoro nel ristabilire i conti e nel posizionarla a livello eccezionale. La Gestione Sportiva continua ad essere un elemento essenziale per la Ferrari, bisogna vincere in pista, perché fa parte del DNA... Faremo tutto il necessario per vincere").
Profilo decisamente basso invece per l'addio dell'allenatore dells Juventus, lasciato solo davanti alla telecamera in un video in cui si è assunto tutta la responsabilità della decisione (ci ha messo la faccia da solo, come spesso accaduto in questi tre anni), senza accenni o agganci alla strategia dell'azienda per il futuro.
Da una parte società e gruppo forti che 'ci mettono la faccia' e motivano la decisione assunta per una transizione guidata in vista di un futuro vincente, dall'altra invece un'organizzazione debole che si si nasconde quasi dietro il tecnico, quasi a schermarsi in vista di possibili attacchi/critiche/contestazioni dall'esterno, per esempio da una tifoseria da tre anni tornata a vincere dopo il buio (sportivo e societario) di Calciopoli.

Carmen Vanetti

VINCERE NON E’ IMPORTANTE E’ L’UNICA COSA CHE CONTA

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