domenica 26 ottobre 2014

A PROPOSITO DI COMUNICAZIONE




Dalle cronache dell’ultima Assemblea degli Azionisti della Juventus, tenutasi venerdì scorso allo Juventus Stadium, è emerso che un aspetto molto dibattuto è stato quello della Comunicazione, un aspetto che indubbiamente preoccupa non solo i piccoli azionisti ma il Popolo Bianconero in generale. La casualità poi ha voluto che non si fossero ancora spente le luci nella sala dell’Assemblea che l’Inter faceva uscire sul suo sito Ufficiale un comunicato in cui si attaccava la risposta data da Andrea Agnelli, in Assemblea,  ad una domanda che gli chiedeva di commentare l’uscita di Massimo Moratti dall’Inter. Vorrei partire proprio da questo antefatto per fare alcune considerazioni sulla Comunicazione della Juve.

L’importanza che ha la Comunicazione in questo mondo ormai sempre più piccolo la sappiamo bene tutti: oggi se cade a terra uno spillo a Pechino dopo meno di cinque minuti arriva un terremoto a Washington, ma la comunicazione ormai ha un’importanza enorme un tutti i campi, dalla politica allo spettacolo, dalla pubblicità allo sport, dal business al web. Fare comunicazione diventa sempre più importante; pensate solo a quando non esisteva internet, le notizie si diffondevano con una velocità un milione di volte inferiore ad oggi; prima dell’avvento di internet si ricevevano le notizie attraverso i giornali, la radio o la televisione ore, a volte il giorno dopo, rispetto a quando i fatti accadevano; oggi le informazioni ci arrivano praticamente in tempo reale, in questo contesto l’efficacia della 
Comunicazione e rapidità in realtà indirizzano le prospettive d’analisi dell’opinione pubblica.

A proposito di Comunicazione in casa Juventus, non credo di dire nulla di particolarmente sensazionale dicendo che è quantomeno deficitaria per non dire assente. Sono mesi ormai che assistiamo ad attacchi che arrivano un po’ da tutte la parti, da Macalli che fece commenti pesanti ed al limite dell’offesa personale alla Famiglia Agnelli, a Lotito, che ha raggiunto il culmine delle sue esternazioni anti Juventine con la battuta di pessimo gusto su Beppe Marotta; un’accelerazione l’abbiamo vista dopo Juventus-Roma, quando Totti, Garcia e De Sanctis da una parte, la solita stampa trash, Rosea e Corsport, dall’altra hanno insinuato di tutto e di più non solo commentando la partita ma andando ben oltre; tanto per non frasi mancare nulla poi hanno fatto scendere in campo i pezzi da novanta, gli pseudo-Juventini Travaglio e Di Pietro, che non hanno lesinato commenti inaccettabili per qualsiasi Società, Travaglio chiamando addirittura in causa in maniera diretta Andrea Agnelli. Il comunicato dell’Inter non è che l’ultimo attacco al fortino di Corso Galfer.

E in Corso Galfer cosa succede? Quali sono state le reazioni a tutti questi attacchi portati dai media alla Juventus ed ai suoi top managers? Nulla, il silenzio, un silenzio assordante, un silenzio di difficile comprensione, un silenzio che, alla luce di quello che successe nel 2006, assume connotati preoccupanti. La Juventus è prima di tutto una Società quotata in borsa e ha il dovere di tutelare tutti i suoi azionisti, dall’azionista di riferimento al tifoso che possiede una sola azione, perché l’andamento del  titolo è legato anche all’immagine e ai danni d’immagine.

Io spesso mi sono domandato quale sia la reale funzione di Claudio Albanese che nell’organizzazione riveste la carica di Comunication and Externeal Relations Director o di Francesco Calvo, Chief Revenue Officer, che sono i primi a dover intervenire in difesa del nome della Juventus; ogni attacco alla Società e alla Squadra è un colpo di piccone che ricevono il brand e il titolo, senza tener conto che il “clienti” della Juventus siamo noi tifosi e non mi pare che i “clienti” siano molto soddisfatti di come la Società stia operando nel campo della Comunicazione. Viene quasi da pensare che le persone preposte a fare Comunicazione all’interno dell’organizzazione non ne siano all’altezza, si badi bene ho detto che viene da pensare, perché in realtà io non credo che Albanese non sia all’altezza del suo compito e questo è quello che più mi preoccupa.

La Juventus fino al 2006 era forte sul campo ed era forte in fatto di Comunicazione, Moggi e Giraudo hanno sempre tutelato la Società per la quale lavoravano in tutte le sedi, istituzionali e mediatiche; una della colpe, mai detta esplicitamente, che ha dovuto pagare Luciano Moggi è stata appunto quella di fare una Comunicazione efficace ed efficiente a difesa della Juventus; oggi invece assistiamo a silenzi che possono sembrare complici o facenti parte di una strategia sconosciuta ai più; a tal proposito ricordiamo la telefonata tra Moggi e Tosatti che precedette di poco l’inizio di Farsopoli.
La Juventus ormai da troppo tempo ha creato un vuoto di Comunicazione che è stato occupato da noi tifosi: i social network sono pieni di interventi, più o meno corretti, atti a rispondere agli attacchi che le altre Società, i rappresentanti delle istituzioni calcistiche o i media rivolgono alla Juventus; questo non è giusto, non è corretto ed è strategicamente dannoso. In primo luogo i toni usati da noi tifosi molto spesso sono distorti dalla passione che è una componente essenziale del tifo, le parole usate a volte possono essere dei boomerang quando vengono analizzate ed interpretate dagli esperti in Comunicazione al servizio degli avversari; ma non sono solo i modi o le parole usate, fondamentalmente è la mancanza di una qualsiasi parvenza di ufficialità e credibilità che possiamo avere noi tifosi; sia che siamo dei “cani sciolti”, delle Associazioni o delle testate giornalistiche digitali, in nessun caso  nessuno di noi ha l’autorevolezza e soprattutto nessuno di noi può millantare una qualsiasi parvenza di ufficialità; l’ufficialità nel rispondere l’ha solo la Juventus FC S.p.A e nessun altro, nemmeno il Socio di riferimento, in caso si degnasse di rispondere tramite i suoi canali ufficiali, potrebbe sostituirsi, in termini di ufficialità, alla Società.

Questi silenzi, questo quasi voler prendere le distanze da quello che è il sentimento del Popolo Bianconero è preoccupante; prendiamo come esempio la strategia utilizzata dalla Roma, James Pallotta, dopo, e questo non è ne casuale ne tanto meno improvvisato, dicevamo dopo le dichiarazioni di Totti e di Garcia ha invitato tutti a darsi una calmata; questa è stata un’operazione di Comunicazione eccellente: infatti Pallotta, il Number One della Roma che ha interesse a mantenere  rapporti di amicizia e collaborazione con la Juventus, ufficialmente stempera gli animi, mettendo l’AS Roma al riparo da critiche o “attacchi” da parte di chicchessia perché la posizione della Società e quella di stemperare la polemica lasciando ai suoi “dipendenti” il compito di tenere alta la tensione. Anche il comunicato dell’Inter dovrebbe far riflettere Corso Galfer, un comunicato che in un momento di “crisi” della Società nerazzurra è servito a dare “respiro” ma soprattutto è servito a dare un’immagine di continuità al “Clienti” dell’Inter i tifosi.

Vorrei concludere con un altro appunto da muovere alla Juventus, e anche questo è un esempio di quanta poca attenzione la Società dia ai messaggi che vengono recepiti per primi dai tifosi: allo JMuseum non c’è traccia della Triade, non c’è traccia di Moggi e Giraudo che hanno lavorato in maniera superlativa per costruire una Juventus vincente; Moggi e Giraudo, che hanno anche a livello di Comunicazione sempre difeso la Juventus, sono oggi “dimenticati” dall’ufficialità della Società; sappiamo che i rapporti personali con alcuni Dirigenti sono e rimangono forti sia con Giraudo e Moggi, però l’assenza di due protagonisti assoluti della Storia Bianconera dal Museum è un segnale debole anche nei confronti di quelle istituzioni che, complice la stessa Proprietà, hanno condannato in maniera ingiusta e sommaria la Juventus e i suoi Dirigenti migliori nel 2006. Anche questa è informazione, anche questa è Comunicazione, anche questo è necessario per ribadire che la Juventus vuole che Giustizia sia fatta e che le vengano restituiti i due Scudetti rubati.

La Comunicazione è importante, importantissima anche per portare avanti le giuste rivendicazioni, spero che questa Comunicazione “debole”  sia solo un problema di “pigrizia” dei responsabili della Comunicazione in Corso Galfer perché, se così non fosse, potrei quasi sospettare che certi fantasmi Farsopoloari stiano aggirandosi attorno allo Juventus Stadium.

Massimo Sottosanti

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