Non sono affatto stupito che Marco Travaglio abbia fatto
sentire il suo pensiero dopo Juventus Roma di ieri. Non sono stupito e anzi
sono giorni che mi aspettavo la sua “scesa in campo” contro la Juventus, quella
Juventus di cui Lui dice essere stato un tempo tifoso, infatti l’intervento con il
piede a martello, per stare in gergo calcistico, se lo si legge con attenzione, ha un bersaglio ben preciso e non è la Juventus ma bensì Andrea Agnelli, Riporto di seguito la parole del Savonarola contemporaneo, Travaglio il
moralizzatore per eccellenza, sempre pronto a vedere il male negli altri e
mai nelle sue azioni.
"Ieri la partita l'ho vista in televisione. Devo dire che non mi vergognavo così tanto dai tempi di Moggi. A me piace vincere con merito, quando si vince rubando mi vergogno.
Io nasco juventino e rimango, la squadra di calcio non si piò cambiare.
Ieri la Juve ha rubato su tutto, non c'è uno dei tre goal che sia regolare.
Credo che ieri Moggi avesse i lucciconi agli occhi perché credo che i suoi allievi abbiano superato il maestro".
Chi sono i suoi allievi? Andrea Agnelli? "Sì, sì, certo!"
Totti ha detto che la Juve dovrebbe giocare in un altro campionato... "Eh sì perché, come ha detto giustamente Garcia, non siamo più d'accordo nemmeno sulle dimensioni dell'area di rigore".
Cosa può fare un tifoso quando vede che la sua squadra è così clamorosamente aiutata? "Vergognarsi. A me è capitato. E smettere soprattutto di andare alla partita. Infatti non vado più alla partita da quando arrivò Moggi; ci sono tornato qualche volta quando se ne andò perché comunque mi stava simpatica una squadra che accettava, senza fare tanto casino, la retrocessione che era stragiusta, e giocava di nuovo con le sue gambe. Senza aiuti. E diciamo che è riuscita bene a risollevarsi. Adesso spero che questa sia soltanto una domenica rovinata da un arbitro servile. Se dovesse essere di nuovo UN SISTEMA...
Io non rappresento nemmeno i tifosi juventini, i quali credo siano ben felici di avere rubato la partita alla Roma. Io sono un po' anomalo da questo punto di vista. Mi vergogno per questa vittoria".
Se leggiamo con attenzione le parole di Travaglio si può
notare che l’enfasi è posta non tanto sull’operato dell’arbitro, per altro
definito “servile”, Travaglio infatti enfatizza il fatto che “non mi vergognavo così dai tempi di Moggi: i suoi allievi
hanno superato il maestro”
ecco il passaggio importante, secondo me, importante perché si accusa esplicitamente Andrea Agnelli e l’attuale Dirigenza di mantenere gli stessi presunti comportamenti di
Luciano Moggi e Antonio Giraudo che hanno dato origine a Farsopoli.
In primo luogo il Savonarola Travaglio mente sapendo di
mentire perché Lui, esperto di cronache giudiziarie, NON può ignorare la
sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Napoli che dice chiaramente che
NESSUN campionato fu falsato; a me
pare che ancora una volta Travaglio usi le carte processuali a suo uso e
consumo personale; non arrivo a pensare che lo faccia per un suo tornaconto, credo sia semplicemente una tattica per nascondere la verità. Ma nemmeno
questa omissione mi stupisce più di tanto: infatti, essendo Travaglio uno dei
primi a salire sul carro dei forcaioli, non ama che gli si ricordi la verità
emersa dal Processo, Travaglio crede solo alla “verità” del PM Narducci, quel
PM che il 31 di ottobre dovrà comparire di fronte al tribunale di Roma che
deciderà se procedere o meno nei suoi confronti per il famoso video dei
sorteggi misteriosamente scomparso dalla prove del processo napoletano.
Chiarito che l’attendibilità di Travaglio ha molte falle e
quindi sarebbe bene che chi lo legge si informi sulla realtà dei fatti, passiamo
al punto cruciale della dichiarazione di Travaglio, l’attacco sferrato ad
Andrea Agnelli, un attacco che era nell’aria già da qualche settimana; ricordiamo che il la lo diede la “spalla” di Bonolis, quel Francesco Benigno
che associò la Juventus all’Ebola, alla mafia e alla camorra; la campagna
mediatica è continuata attraverso la Rosea che ha pubblicato le esternazioni
anti triadi di Pif, Cucinelli per poi arrivare venerdì scorso alla prima
bordata lanciata da Boniek contro Andrea Agnelli, L’attacco di Travaglio quindi
è difficile vederlo come un’azione isolata del Savonarola dei salotti radical
chic italiani.
Perché è iniziato l’attacco mediatico contro Andrea Agnelli?
Questa è la domanda che mi sto ponendo da alcuni giorni: la discesa in campo di
Travaglio poi è per lo meno sospetta, infatti Savonarola Travaglio si è da
subito schierato con la Juventus *SMILE* perdente ma simpatica di Cobolli e
Blanc, quella che accettò la retrocessione ritirando il ricorso in quel famigerato 31 agosto 2006; quella retrocessione non solo non era stragiusta, ma semmai sarebbe dovuta toccare ad altri, i cui illeciti non interessavano e furono insabbiati sino a sopraggiunta prescrizione.
Ma ormai tutti sappiamo chi c’era dietro quella Juventus *SMILE*. È da settimane ormai che ho la sensazione che qualche cosa si stia muovendo il Corso Galfer e che l’avvicinarsi di importanti scadenze giudiziarie che potrebbero ribaltare completamente la posizione di Moggi e Giraudo nella vicenda di Farsopoli non siano casuali.
Travaglio infatti attacca Andrea Agnelli, che è, lui sì, il vero artefice
della rinascita di una Juventus vincente che nelle ultime tre stagioni ha
dominato, sul campo come sempre, vincendo tre
Scudetti consecutivamente; ma Andrea è anche colui che, sin dal primo giorno di
Presidenza, andando controcorrente rispetto alle posizioni di chi lo aveva preceduto,
Cobolli e Blanc, ha rivendicato i due Scudetti scippatici da Frasopoli.
Casualità? Può darsi, però è difficile da credere che siano sempre e solo delle
casualità che servono a gettare discredito nei confronti di chi come Moggi chiede
che sia fatta Giustizia e di Andrea Agnelli che chiede che la Giustizia sia
applicata in maniera equa.
Quello che è successo ieri allo Juventus Stadium in un Paese
civile che possegga un minimo di Cultura dello Sport sarebbe stato archiviato al
fischio finale dell’arbitro Rocchi; poi, nelle discussioni da bar dello Sport sia i
tifosi Bianconeri che i Romanisti avrebbero avuto da recriminare sull’operato
dell’arbitro Rocchi; lo avrebbero fatto davanti a una pizza e una birra e poi
tutto sarebbe finito lì con i sani sfottò che sono parte del calcio. Questo in
un paese civile, purtroppo in Italia non
è così.
Un consiglio al Savonarola Travaglio: cambi pure squadra, si può, creda; anzi, non ne ha nemmeno bisogno: dovrebbe solo leggere dentro se stesso qual è la sua vera squadra del cuore. Ci pensi: parla 'der sistema', plaude alle parole di Totti e Garcia... e dunque, si compri una bella maglia giallorossa, le starebbe alla perfezione. Lei non avrebbe più nulla di cui vergognarsi e nemmeno noi: che ci vergogniamo di sedicenti tifosi così, non certo dei legittimi verdetti del campo, che dice sempre la verità, anche nel 2005, anche ieri.
Concludo con una considerazione che spero tanto sia solo la dietrologia
di uno Juventino rancoroso. Mi auguro che gli attacchi mediatici che ormai sono diventati sistematici siano semplicemente dovuti all’invidia e all’odio che la Juventus
nella sua Storia ha sempre suscitato in quella parte di Italia anti Juventina
che ha riversato da sempre le sue frustrazioni di non poter superare la
Juventus sul campo; spero che sia così perché, se così non fosse, ci sarebbe da
pensare che il “progetto” nato nel 2004 che prevedeva la “distruzione” della Juventus
non è terminato. Anzi. quello che si legge farebbe pensare che, quel “progetto” stia riprendendo forza e, se così fosse, ci sarebbe di che preoccuparsi perché sicuramente
la sua ripresa non si interromperebbe fino a che l’obiettivo sarà stato
centrato.
Massimo Sottosanti
FINO ALLA FINE!!!
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