Oggi si sono
concluse le fasi a girone della International Champions Cup, torneo pre seasnon
made in USA.
I risultati di
questi giorni non sono certo esaltanti per il calcio italiano il consuntivo
delle sei gare giocate dalle tre squadre italiane Juventus, Milan e Inter è di
una vittoria, un preggio e quattro sconfitte. Il Milan ha vinto contro il
Valencia e la Juventus ha pareggiato contro l’Everton e nulla più.
Juventus, Milan e
Inter sono tre casi diversi, iniziamo dal Milan che a questo punto della pre
season dovrebbe essere praticamente pronto dal momneto che tra 10 giorni, il 20
Agosto, dovrà iniziare con i preliminari di UCL, l’Inter è quella di sempre e
sempre sarà così fino a quando Moratti sarà al timone.
Noi come ho già
scritto in commneto alla sconfitta di ieri abbiamo un carico di lavoro che
diminuisce la lucidità e soprattutto un calo di tensione, tutto rimediabile per
tempo, Conte sono sicuro che vi porra rimedio già nell’immediato.
Però andiamo un
po’ più in la, questo torneo pre season ha evidenziato un differenza tra il
calcio italiano e quello del resto d’Europa, la Juventus non fa testo perchè
mezza squadra è stata impegnata con la Nazionale e il gruppo al completo ha
iniziato a lavorare solo a San Francisco e questo è senza dubbio un handicap che non hanno avuto ne Real Madrid ne Chesea e
neppure l’Everton, ma non l’hanno avuto neppure Milan ed Inter la differenza
che si è vista in campo in questi giorni deve preoccupare, perchè Milan ed
Inter sono allo stesso livello di preparazione di Chelsea e Valencia però la
differenza in campo è stata netta a favore di spagnoli e inglesi.
Il Calcio
Italiano ha bisogno di nuova linfa non può andare lontano con questa
Federazione e con questa Lega, in Italia ci sono uomini giovani con ideee
chiare che sono in grado di attuare il cambio necessario, l’era dei Galliani,
Moratti, Lotito, Cellino, De Lauretiis e compagnia cantante deve finire e deve
finire al più presto altrimenti il divario tra l’Italia ed il resto d’Europa si
farà sempre più grande e diffcile da colamre.
FINO ALLA FINE
Massimo
Sottosanti
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