Da Juventino vero e innamorato di questi colori penso di
avere il diritto di critica, la mia critica vuole essere costruttiva e non una
critica fine a se stessa per questo non è riferita solo alla partita di ieri
sera, una partita può essere un episodio, cinque partite possono dare delle
indicazioni.
Il bilancio di questo inizio stagione in quanto a risultati
non è assolutamente negativo, tre vittorie e due pareggi sono un buon score, però in queste cinque
partite si sono viste alcune ombre; in primo luogo la difficoltà ad andare in
goal quando si affrontano avversari oggettivamente più deboli, come Samp, Inter
e Copenhagen che però hanno interpretato in maniera ordinata e dignitosa la
fase difensiva, solo nelle due partite contro la Lazio abbiamo segnato con
facilità però credo che tutti siamo d’accordo che la difesa laziale sia la più
debole di quelle incontrate. La difficoltà ad andare in goal a mio avviso è
dovuto soprattutto alla prevedibilità dell’azione Bianconera, gli avversari
hanno preso le misure al gioco della Juventus e la squadra si perde cercando di
metterla dentro però viene spesso anticipata e bloccata. In Danimarca
addirittura ci siamo complicati la vita da soli sbagliando una ventina di
occasioni da goal per mancanza di determinazione e cattiveria nel finalizzare
non è solo merito del mediocre portiere danese.
Ci sono gli errori difensivi, sabato a Milano e ieri
a Copenhagen questi errori hanno propiziando i goal dell’Inter e dei Danesi. In
difesa c’è Barzagli che ha un problema fisico però questo non deve snaturare il
reparto, Bonucci è il centrale, ha la visione del gioco e la capacità di
dettare i ritmi dietro perché snaturarlo facendolo giocare a destra. Nelle
ultime due partite che Chiellini ha avuto due amnesie che sono costate due
goal, la determinazione e l’agonismo sono importanti però anche l’attenzione lo
è.
In queste prime cinque partite mi è parso che le gare sono
state approcciate con un atteggiamento psicologico diverso rispetto agli anni
scorsi, quello che è mancata non è la voglia di vincere è non nemmeno è la “fame”, a mio avviso è mancata la modestia. La modestia che crea il
presupposto per affrontare gli avversari con il rispetto e l’umiltà necessarie per
metterlo in difficoltà, questo atteggiamento da “primi della classe” io lo
giudico negativo e fa si che volte il gioco diventa quasi supponente, lezioso.
Prima dell’inizio della stagione Antonio Conte ha ammonito
tutti a non bearsi degli elogi e a diffidare dei pronostici che indicano la
Juventus come unica favorita per lo scudetto e come già quasi in finale di
Champions, non sempre gli elogi sono sinceri, anzi in questo caso io li vedo interessati
ad indbolire un gruppo che fino ad oggi si è dimostrato coeso, una battaglia
psicologica per indebolire una squadra che negli ultimi due anni ha fatto
vedere cose più che egregie. Non accetto le giustificazioni che le prestazioni
sotto tono sono dovute a stanchezza o affaticamento fisico, un calciatore professionista
recupera a livello fisico le fatiche di una partita in 24 ore, se stanchezza c’è
nella Juventus è la stanchezza è psicologica e sua questo si deve lavorare.
Non è giusto fare la caccia al colpevole perché tutti hanno
delle responsabilità, Conte quella di non aver letto alla perfezione le ultime
due gare, Marotta che alla fine ha fatto un mercato incompleto, la Società che
dovrebbe esigere che le divergenze, se ci sono, siano appianate sul nascere e in
privato.
Questo inizio di stagione a mio avviso ci ha mostrato una
Juventus che non ha i piedi ben piantati a terra, a differenza degli anni
passati si sta volando sulle ali del successo rischiando di perdere il contatto
con la realtà.
La stagione è appena iniziata e c’è tutto il tempo per
curare il malessere, una volta c’era l’Avvocato che lanciava messaggi chiari e
forti a tutti e tutti si mettevano al lavoro per risolvere, poi c’era la Triade
con Moggi che chiudeva tutti in una stanza e gli faceva un discorso molto
chiaro e tutti intendevano benissimo il messaggio del Direttore. Oggi non c’è l’Avvocato
ne la Triade, io credo che tocchi ad Andrea Agnelli chiamare a rapporto le
persone giuste affinché il problema sia risolto.
Spero che sia chiaro che fare gli struzzi non serve a nulla,
affrontare gli argomenti non significa non amare la Juventus ma anzi è per
amore di questi colori che c’è diritto di critica, se le critiche sono
rispettose e costruttive.
JUVENTUS PER SEMPRE SARA’
FINO ALLA FINE
Massimo Sottosanti
Nessun commento:
Posta un commento