mercoledì 18 settembre 2013

DIRITTO DI CRITICA



Da Juventino vero e innamorato di questi colori penso di avere il diritto di critica, la mia critica vuole essere costruttiva e non una critica fine a se stessa per questo non è riferita solo alla partita di ieri sera, una partita può essere un episodio, cinque partite possono dare delle indicazioni.

Il bilancio di questo inizio stagione in quanto a risultati non è assolutamente negativo, tre vittorie e due pareggi  sono un buon score, però in queste cinque partite si sono viste alcune ombre; in primo luogo la difficoltà ad andare in goal quando si affrontano avversari oggettivamente più deboli, come Samp, Inter e Copenhagen che però hanno interpretato in maniera ordinata e dignitosa la fase difensiva, solo nelle due partite contro la Lazio abbiamo segnato con facilità però credo che tutti siamo d’accordo che la difesa laziale sia la più debole di quelle incontrate. La difficoltà ad andare in goal a mio avviso è dovuto soprattutto alla prevedibilità dell’azione Bianconera, gli avversari hanno preso le misure al gioco della Juventus e la squadra si perde cercando di metterla dentro però viene spesso anticipata e bloccata. In Danimarca addirittura ci siamo complicati la vita da soli sbagliando una ventina di occasioni da goal per mancanza di determinazione e cattiveria nel finalizzare non è solo merito del mediocre portiere danese.

Ci sono  gli errori difensivi, sabato a Milano e ieri a Copenhagen questi errori hanno propiziando i goal dell’Inter e dei Danesi. In difesa c’è Barzagli che ha un problema fisico però questo non deve snaturare il reparto, Bonucci è il centrale, ha la visione del gioco e la capacità di dettare i ritmi dietro perché snaturarlo facendolo giocare a destra. Nelle ultime due partite che Chiellini ha avuto due amnesie che sono costate due goal, la determinazione e l’agonismo sono importanti però anche l’attenzione lo è.   

In queste prime cinque partite mi è parso che le gare sono state approcciate con un atteggiamento psicologico diverso rispetto agli anni scorsi, quello che è mancata non è la voglia di vincere è  non nemmeno è la “fame”, a mio avviso  è mancata la modestia. La modestia che crea il presupposto per affrontare gli avversari con il rispetto e l’umiltà necessarie per metterlo in difficoltà, questo atteggiamento da “primi della classe” io lo giudico negativo e fa si che volte il gioco diventa quasi supponente, lezioso.

Prima dell’inizio della stagione Antonio Conte ha ammonito tutti a non bearsi degli elogi e a diffidare dei pronostici che indicano la Juventus come unica favorita per lo scudetto e come già quasi in finale di 
Champions, non sempre gli elogi sono sinceri, anzi in questo caso io li vedo interessati ad indbolire un gruppo che fino ad oggi si è dimostrato coeso, una battaglia psicologica per indebolire una squadra che negli ultimi due anni ha fatto vedere cose più che egregie. Non accetto le giustificazioni che le prestazioni sotto tono sono dovute a stanchezza o affaticamento fisico, un calciatore professionista recupera a livello fisico le fatiche di una partita in 24 ore, se stanchezza c’è nella Juventus è la stanchezza è psicologica e sua questo si deve lavorare.

Non è giusto fare la caccia al colpevole perché tutti hanno delle responsabilità, Conte quella di non aver letto alla perfezione le ultime due gare, Marotta che alla fine ha fatto un mercato incompleto, la Società che dovrebbe esigere che le divergenze, se ci sono, siano appianate sul nascere e in privato.

Questo inizio di stagione a mio avviso ci ha mostrato una Juventus che non ha i piedi ben piantati a terra, a differenza degli anni passati si sta volando sulle ali del successo rischiando di perdere il contatto con la realtà.
La stagione è appena iniziata e c’è tutto il tempo per curare il malessere, una volta c’era l’Avvocato che lanciava messaggi chiari e forti a tutti e tutti si mettevano al lavoro per risolvere, poi c’era la Triade con Moggi che chiudeva tutti in una stanza e gli faceva un discorso molto chiaro e tutti intendevano benissimo il messaggio del Direttore. Oggi non c’è l’Avvocato ne la Triade, io credo che tocchi ad Andrea Agnelli chiamare a rapporto le persone giuste affinché il problema sia risolto.

Spero che sia chiaro che fare gli struzzi non serve a nulla, affrontare gli argomenti non significa non amare la Juventus ma anzi è per amore di questi colori che c’è diritto di critica, se le critiche sono rispettose e costruttive.

JUVENTUS PER SEMPRE SARA’

FINO ALLA FINE


Massimo Sottosanti    

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