domenica 20 ottobre 2013

HARAKIRI BIANCONERO



Finalmente abbiamo fatto felici tutti i gufi che da due anni e mezzo volano sono appollaiati sulle piante attorno allo Juventus Stadium, li abbiamo fatti felici nel modo migliore, per loro, facendoci male da soli e proprio quando era il momento di chiudergli il becco una volta di più.

La partia di oggi è un copione che nemmeno i migliori Samuale Beckett o Eugène Ionesco ed il loro Tatero dell’Assurdo sarebbero stati in grado di scrivere, con tutta la loro fantasia e creatività. La Juventus oggi ha giocato due partite nel primo tempo una Juventus attenta cinica e concentrata quasi senza sbavature, nella ripresa e qui inizia la tragicommendia dell’assurdo, fino al 66’ la partita era ormai chiusa, la Juventus che controllava e cercava l’occasione per il terzo goal, un partia che non aveva più nulla da dire e dove basta attenzione e concentrazione per portarla a casa, poi 14 minuti di assoluto black out dei Bianconeri e la Fiorentina ci punsce giustamente rifilandoci quattro golas quattro goals, 4 goals presi in 14 minuti però non sono teatro dell’assurdo e allora c’è da rifetterci e dal momento che il Calcio è tutt’altro che teatro allora iniziamo a rifettere sulle cause di un harakiri (forse) annunciato.

I quattro goals prese in 14 minuti sono la sintesi pratica di quello che va predicando Antonio Conte fin da Maggio. Se Conte già da Luglio va dicendo chequesta Juventus  è più debole di quella delle due stagioni precendi non lo dice certo per crearsi degli alibi. Conte semplicemente ribadisce quello che va dicendo da Maggio, lui che sta tutti i giorni a contatto con la squadra e vede, parla vive con i suoi giocatori è la persona che più di chiunque altro ha la percezione esatta di quello che è l’umore dei singoli e dello spogliatoio al completo.

Credo che tutti ricordiamo quando appena vinto il secondo scudetto consecutivo, Antonio disse che per la prossima stagione voleva a disposizioni una squadra di combattenti dal momento che aveva colto dei segnali di rilassamento in alcuni elementi. Poi quando si è chiusa la campagna acquisti sempre Conte ha avuto il coraggio di dire che la Juventus era più debole che l’anno precedente, non è stata una butade ma una verità scomoda, molto scomoda. Se c’è da fare un’appunto a Conte è quello di aver fatto trapelare un pizzico di quelli che sono i discorsi che si fanno nelle “sgrete stanze” per il resto l’analisi si è rivelata assolutamete corretta.

Conte che è tecnico preparato ed attento, già alla fine della scorsa stagione si è reso conto di due fattori 
importanti, la Juventus stava diventando prevedibile e tutti gli avversari ormai si attrezzavano ad adottare le debite contromisure quindi la necessità di cambire modulo e questo cambiamento richiede giocatori diversi di quelli che ha a disposizione oggi. Altro aspetto importante rilevato da Conte devvessere stato il rendersi conto che la squadra ed alcuni elementi in particolare iniziavano a dare segni di stanchezza psicologica e soprattutto l’aver vinto due Campionati di seguito ha generato un senso di superiorotà, di sufficienza, atteggiamenti tra i più pericolosi nel calcio.

Se Conte ha fortemente voluto Ogbonna non credo che sia stato per un capriccio, credo anzi che Antonio fosse ed è assolutamente convinto della necessità di cambire modulo e Ogbonna oltre essere la riserva, che mancava, nel reparto difensivo gli avrebbe permesso di ritiornare alla diffesa a quattro se solo avesse avuto al centrocampo gli elementi giusti per passare ad un altro schema di gioco. In realtà la campagna acquisti della Juventus si è limitata all’acquisto di due elemti Calitos Tevez, elemento essenziale per dare maggior peso al reparto offensivo e appunto Angelo Ogbonna, Llorente era già stato acquistato a Gennaio.

Conte si è reso subito conto che con l’arrivo di  Llorente si doveva cambiare se, si vole sfruttare a pieno le doti dello sapgnolo, il ragazzo deve essere servito e messo in condizione di fare quello che sa fare ossia segnare goals, da qui la richiesta di Conte di avre almeno un laterale che possa innescare  Llorente che è una prima  punta, Llorente è il terminale d’attacco e per essere efficace deve essere “innescato”               e non abbiamo giocatori con le preorogative necessarie. La diffesa è la stessa della squadra di Delneri, Bonucci, Barzaglie e Chiellini sono sempre loro  con i loro limiti e le loro capacità.

In fine questa squadra, gli undici titolari sono quelli che hanno iniziato l’avventura con Conte nel 2011 e sono gli undici che stanno giocando ininterrotamente da quasi due anni e mezzo, ieri Conte l’ha fatto rilevare in conferenza stampa, l’unico innesto è Tevez. Aggiungiamoci un Buffon, capitolo a parte, che sempre di più assomiglia a Gloria Swanson nel film “Il viale del tramonto” e con un po’ di attenzione vedete che quello che va dicendo Conte ormai da mesi è la fotografia della realtà attuale della Juventus di oggi, che in quattordici minuti si fa infilare ben quattro volte.

Siamo solo all’ottva di Campionato e nulla è ancora compromesso a patto che tutti facciano un esame di coscienza e soprattutto si faccia un bagno d’umiltà e si ritorni con i piedi a terra.

Io credo che siano urgenti due azioni, la prima che Conte si faccia sentire con la squadra e adotti tutte le misure necessarie per rimettere in carregiata le Juventus, Conte deve decidere senza guardare in faccia a nessuno e soprattutto deve esigere dai ragazzi la massima attenzione ed il massimo impegno se c’è qualcuno che non lo segue allora che vada in panchina a meditare.

La seconda azione è responsabilità di Andrea Agenlli, così come già al termine della partita del Franchi Conte si è fatto sentire con la squadra e il faccia a faccia continuerà domani a Vinovo, io penso che Andrea questa sera stessa la ritorno della truppa da Firenza avrebbe dovuto chiamare in Corso Galileo Ferraris Conte, Nedved e Marotta, sedersi tutti e quattro attorno ad un tavolo a Angennli deve essere chiaro con tutti, perchè lo responsabilità di questo inizio di stagione stentato e le difficoltà oggettive che ci accompagneranno per tutta la stagione non sono solo da ricercarsi a Vinovo, la causa principale crdo che sia stata individuata ed è negli uffici Corso Galfer.

E’ ormai chiaro che nello staff dei collaboratori più vicini ad Andrea ci sia un corpo estraneo, c’è una persona che non vibbre all’unisono con gli altri tre e per la sua funzione e per i suoi compiti non essere in sintonia con il Presidente e con l’allenatore è cosa grave e causa di danni enormi. Mi auguro per il bene della Juventus che Andrea Agnelli prenda in pugno la situazione e prenda le decisioni che sono ormai urgenti e necessarie, lo faccia in puro stile Juventus senza far trapelare nulla, nel silenzio delle “segrete stanze” ma è necessario che lo faccia ora prima che sia troppo tardi.

JUVENTUS PER SEMPRE SARA’

FINO ALLA FINE


Massimo Sottosanti  

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