venerdì 11 ottobre 2013

LA LEGGE DELLA LOBBY



Com’era da aspettarsi la sanzione inflitta al Milan per i cori discriminanti intonati dai suoi  tifosi Domenica allo Juventus Stadium è stata sospesa, sospesa in attesa di che? Ma che la FIGC riveda le sanzioni previste dalla norma in questione e di conseguenza annulli la squalifica del campo.

Tutto da copione, tutto già previsto, non c’è da stupirsi che sia andata a finire così anzi questa volta Zio Fester Galliani ha superato se stesso, ha messo in atto un capolavoro di strategia politica alla Metternich dei navigli, ha escogitato un machiavellismo degno del miglior Brunetta prendendo sicuramente esempio dal maestro Sallusti. Galliani infatti per essere sicuro di sfangarla come al solito con la storia della discriminazione territoriale è riuscito ad avere il sostegno degli ultras di Inter e Juventus oltre che di quelli del Napoli, che sicuramente istruiti a dovere già nel pomeriggio di Domenica si sono auto insultati. Ma Galliani ha anche ottenuto l’appoggio di Marotta oltre che, in maniera indiretta, dello stesso campione di etica che è Abete.

Non c’è che dire, bravo Galliani bel colpo d’altronde, Galliani, non ha fatto altro che il suo lavoro, seppure con metodi discutibili però non lo si può certo incolpare di darsi da fare per salvare la sua Società dalla squalifica del campo. Allora dov’è il problema, ma il problema è nella FIGC nella sua incompetenza e nelle sudditanza che ha nei confronti del “sistema Galliani”, non è ammissibile che ancora una volta si cambino le regole  in corsa tanto più che le norme contro la discriminazione razziale e territoriale furono presentate dalla FIGC il 5 di Agosto.

La responsabilità è anche di Marotta quando dice che: “La norma sulla discriminazione territoriale è stata interpretata da noi dirigenti forse con troppa leggerezza mi sorge il dubbio che le norme e le loro interpretazioni siano soggettive e soprattutto siano delle norme “concordate” tra chi le emette e chi le deve rispettare. Che poi sia proprio Marotta a fare una dichiarazione del genere mi lascia doppiamente perplesso, perché il nostro AD non ha agito come Galliani e non ha organizzato nessuna crociata lo scorso anno quando fu squalificato Antonio Conte con una sentenza forse ancora più bizzarra di quella che ha sanzionato la chiusura di San Siro? Misteri del nostro AD.

Ma ritornando allo specifico, si può essere d’accordo che sia necessario definire in modo più chiaro quali sono gli atti di discriminazione territoriale che possono sconfinare in comportamenti razzisti, compito molto difficile, se si considera che le direttive della UEFA  e le sue norme sono altrettanto rigide, come testimonia il provvedimento di squalifica del campo comminata alla Lazio per i cori di “Polacchi di m…” che si sono levati durante l’ultima partita di Europa League giocata a Roma.

L’anno scorso il giornalista Giampiero Amandola della sede RAI di Torino è stato licenziato, o sospeso, perché in un servizio che precedeva la partita Juventus Napoli aveva fatto la seguente domanda ad un tifoso della Juventus “…e poi i Napoletani si distinguono perchè puzzano..” (http://www.youtube.com/watch?v=9Xmwh9aB3nU). L’episodio ha scatenato, giustamente, le critiche da parte dei tifosi Napoletani, però adesso mi aspetto che facciano marcia in dietro e riabilitino lo sconsiderato Amandola, derubricando la sua sfortunata frase da atteggiamento razzista a semplice goliardata.  

Altra annotazione, come si possono definire gli striscioni del tipo “Acciaio scadente: nostalgia dell’Heysel” oppure le scritte -39 che si vedono un po’ in tutti gli stadi d’Italia, anche queste sono delle espressioni goliardiche? Chi glielo spiega ai famigliari delle vittime dell’Heysel che sono solo sfotto da stadio? I capi ultras dei gruppi “Gruppo tradizione”, “Antichi Valori” e “Fighters”,  che hanno aderito al proclama di Galliani, vadano a spiegarlo loro ai famigliari delle vittime dell’Heysel che si tratta di “esternazioni goliardiche”.

Intanto si seguita a discutere di questo tema tralasciando ancora una volta di dibattere dei problemi reali del calcio italiano, i problemi sollevati ieri a Londra da Andrea Agnelli sono stai ancora una volta fraintesi, manipolati e soprattutto liquidati come un semplice scoop di mercato.

Non c’è che dire Galliani è un maestro in fatto di lobbismo, è un maestro nell’alzare cortine fumogene che servono a nascondere le responsabilità sue e dei suoi compari che gestiscono la Lega. Nel 2006 si inventarono il “sistema Moggi” per definire l’operato di un manager preparato e gran conoscitore del calcio non solo italiano ma europeo, si inventarono il “sistema Moggi” per distruggere una grande Squadra come era la Juventus di Moggi e Giraudo, oggi che siamo di fronte a un indiscusso ed indiscutibile “sistema Galliani” che ogni giorno di più danneggia un calcio già in crisi, un calcio allo stadio precomatoso come è il calcio Italiano tutti tacciono, tutti si allineano dietro il “Capo”, a tutti sta bene tutto.

Chi ha dato a dato chi ha avuto avuto, scurammoce o passato simmo Italiani paisà!

JUVENTUS PER SEMPRE SARA’

FINO ALLA FINE


Massimo Sottosanti  

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