Dopo la “bambola” provocata dai quattro cazzotti viola e la
lezione di Madrid oggi la Juventus è tornata ad essere umile e operaia, insomma
abbiamo rivisto la Juventus di Antonio Conte.
Una partita quella contro il Genoa che nascondeva tante
insidie, insidie che non arrivavano dall’avversario ma dal interno del gruppo.
Dopo la prestazione di Madrid sarebbe stato facile scendere in campo con quella
supponenza che è stata tanto deleteria e che ha condizionato quest’inizio di
stagione, invece oggi i ragazzi hanno assimilato il messaggio di Conte e sono
scesi in campo con determinazione ed intensità che non si erano ancora viste,
se non a sprazzi, in questa stagione.
Antonio Conte dopo Firenze sicuramente si è fatto sentire
nello spogliatoio, Antonio uomo di campo e gran conoscitore delle dinamiche
dello spogliatoio ha toccato le corde giuste per richiamare la squadra ed i
singoli a tirare fuori gli attributi e stare con i piedi ben piantati a terra.
E’ presto per esaltarsi così come non era il caso di
abbattersi dopo i 15 minuti di black out di Firenze, mercoledì a Madrid e oggi
contro il Genoa si sono visti dei segnali che indicano che la Juventus sta
ritornando ad essere la squadra che Conte e tutti noi vogliamo, essenziale, mai
sazia e senza soprattutto concreta, i voli pindarici e la supponenza non devono
entrare ne a Vinovo ne allo Stadium.
Le parole di Andrea Agnelli nell’Assemblea degli Azionisti
hanno pure contribuito a rafforzare i concetti contiani e a chiarire che le
azioni esterne di destabilizzazione non devono influire sull’ambiente, certo
più facile a dirsi che a farsi, però il
messaggio è stato chiaro e forte e questo è l’importante. Credo che da domenica
scorsa tutti all’interno dello spogliatoio abbiano ben chiaro il messaggio, questa
Juventus non è quella di Blanc, Cobolli e Secco, dal 2010 alla Juventus chi
comanda è l’allenatore che ha la fiducia del Presidente e della Società tutto
il resto è fuffa e i giocatori devono dare il massimo per dare il loro
contributo, essenziale, al raggiungimento degli obbiettivi.
La partita di oggi si è chiusa alla fine dei primi 45
minuti, quasi inutile giocare la ripresa, abbiamo creato tantissimo, e come
troppo spesso succede, abbiamo raccolto meno di quanto è stato seminato il 2 a
0 in effetti è bugiardo, la Juventus ha avuto l’opportunità di travolgere il
Genoa con una sonora goleada, ma va bene così, anche considerando che già
mercoledì sera si scende in campo contro il Catania.
Oggi Conte ha riproposto la coppia d’attacco Tevez Llorente,
per me la miglior coppia possibile indipendente mente dalle assenze di Vucinic
e Quagliarella. Tutti i detrattori di Ferdinando spero che abbiano compreso i motivi perché Conte l’ha tenuto fuori fino adesso, riprendere
dopo un anno di inattività e la necessità di cambiare modo di giocare per
adattarsi agli schemi di Conte non si improvvisano dall’oggi al domani,
Llorente sta dimostrando di essere un giocatore di valore indipendentemente che
per dare il meglio ha bisogno di un esterno che sappia fare i cross come e dove
li vuole lui. Ma questo è il risultato della campagna acquisti di questa
estate, che rimane un’incompiuta e non è imputabile a Llorente
Un ultima annotazione
la meritano le dichiarazioni fatte venerdì da Agnelli e riprese oggi da Conte,
la Juventus è coesa e gli obbiettivi sono condivisi tra tutti Società ed
Allenatore. Che Conte, probabilmente sbagliando,abbia esternato pubblicamente le sue idee sulla
campagna acquisti questo non vuol dire che nella Juventus ci siano delle
fazioni in lotta tra loro, le divergenze
ci sono in ogni organizzazione ed è bene che ci siano per aiutare la crescita.
Andrea Agnelli e Antonio Conte oggi rappresentano più di
chiunque altro la Juventus, la sua storia e le sue tradizioni, è un binomio ben saldo e al riparo da
possibili incrinature, è chiaro che c’è chi sarebbe felice che i due non
fossero tanto uniti, è chiaro che ai media fa comodo mostrare una Juventus
divisa tra Società e Allenatore. Conte è
uomo schietto, onesto e sincero, ma soprattutto quando parla lo fa con ragione
di causa, non mi stancherò di ripetere che l’analisi fatta a Maggio e ribadita
ad Agosto si sta rilevando vera e a troppe persona farebbe comodo distrarlo
mentre ha bisogno di lavorare in santa pace. L’importante è che a Vinovo ed in
Corso Galfer siano chiari ruoli e responsabilità, questa chiarezza è la
risposta più forte ed il sistema migliore per disinnescare chi vuole
destabilizzare l’ambiente.
JUVENTUS PER SEMPRE SARA’
FINO ALLA FINE
Massimo Sottosanti
Twitter @JuveGrandeAmor
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