Basta con pseudotifosi e delinquenti! We love football.
Mi sarebbe piaciuto scrivere di calcio, oggi, di una Juve che è tornata,
delle prodezze di Pirlo e Pogba e financo di un Conte che tiene orgogliosamente
testa a giornalisti (vabbè) e a Benitez, e invece...
Invece c'è altro che non
può essere sottaciuto.
Infatti era attesa ed è arrivata la sanzione del
Giudice sportivo per i cori di discriminazione razziale uditi distintamente allo
Juventus Stadium nel corso di Juve-Napoli; sarebbero magari arrivati anche se
l'avversario fosse stato un altro, tanto è vero che lo stadio era in diffida per
cori di identico tenore, verificatisi in Juve-Genoa, quasi una riprova del fatto
che l'avversario che in quel momento è sul campo c'entra poco, il nemico, questo
sì un vero nemico, è dentro l'animo di chi li intona.
La curva Nord rimarrà chiusa per un turno (Juve-Udinese) e quella Sud, causa decadenza della pregressa condizionale, due turni (Juve-Udinese e Juve-Sassuolo): la curva sud è la curva Scirea, a questo proposito direi quella che indegnamente porta il nome del grande Gaetano, simbolo di civiltà sportiva e di rispetto verso tutti, al di là della sua grande classe calcistica: potesse tornare sulla Terra, sono certa che chiederebbe che a quella curva fosse cambiato nome.
Perché certe cose sono inaccettabili.
Premesso che gli esiti sono esiziali per il club e per la squadra: infatti per il club è solo un grande danno economico, e di questi tempi non ce n'è davvero bisogno; la squadra a sua volta per due turni rimarrà priva di quell'importante sostegno di tanti tifosi, tra i più caldi nella parte sportiva della curva stessa (gente che rimarrà comunque penalizzata dall'idiozia di chi condivide con loro quello spazio): proprio quel sostegno che Conte chiede per aiutare i suoi ragazzi a gettare il cuore oltre l'ostacolo. Starà al resto del stadio non farlo mancare, anche per dimostrare che non è necessario avere la patente dell'imbecillità per incitare i propri ragazzi.
Per chi va allo stadio inteso come tempio del calcio le magìe di Pirlo su punizione, le veroniche e le bombe di Pogba dovrebbero essere più che sufficienti a rapire gli occhi e l'attenzione, distogliendo da altre assurdità senza senso: ma evidentemente godere del buon calcio non era lo scopo per cui questi figuri si sono recati allo Juventus Stadium.
E altrettanto inaccettabili sono i fatti in sé e per sé: inaccettabile perché è qualcosa che va persino oltre la discriminazione territoriale tout court; premesso che parecchi di quelli che gridano 'Vesuvio lavali col fuoco' hanno probabilmente radici e propaggini nell'hinterland vesuviano, e quindi non sanno neanche quello che dicono; ma il fatto che, e non solo a Torino, perché la malattia è diffusa in tante altre parti dell'ex Bel Paese (anche se questo non ci consola, tutt'altro, rende ancor più acuta l'amarezza e la disillusione di chi ama il calcio e lo vede ancora come un mondo di valori veri), questi cori siano decontestualizzati, cioè cantati anche quando il Napoli non ha nulla a che vedere, ne dimostra la matrice extrasportiva: li sottolinea come indice di una frustrazione sociopsichica meritevole di appropriate cure rieducative per il reinserimento, che si auspica sempre possibile, di tali ceffi nel consesso civile.
La curva Nord rimarrà chiusa per un turno (Juve-Udinese) e quella Sud, causa decadenza della pregressa condizionale, due turni (Juve-Udinese e Juve-Sassuolo): la curva sud è la curva Scirea, a questo proposito direi quella che indegnamente porta il nome del grande Gaetano, simbolo di civiltà sportiva e di rispetto verso tutti, al di là della sua grande classe calcistica: potesse tornare sulla Terra, sono certa che chiederebbe che a quella curva fosse cambiato nome.
Perché certe cose sono inaccettabili.
Premesso che gli esiti sono esiziali per il club e per la squadra: infatti per il club è solo un grande danno economico, e di questi tempi non ce n'è davvero bisogno; la squadra a sua volta per due turni rimarrà priva di quell'importante sostegno di tanti tifosi, tra i più caldi nella parte sportiva della curva stessa (gente che rimarrà comunque penalizzata dall'idiozia di chi condivide con loro quello spazio): proprio quel sostegno che Conte chiede per aiutare i suoi ragazzi a gettare il cuore oltre l'ostacolo. Starà al resto del stadio non farlo mancare, anche per dimostrare che non è necessario avere la patente dell'imbecillità per incitare i propri ragazzi.
Per chi va allo stadio inteso come tempio del calcio le magìe di Pirlo su punizione, le veroniche e le bombe di Pogba dovrebbero essere più che sufficienti a rapire gli occhi e l'attenzione, distogliendo da altre assurdità senza senso: ma evidentemente godere del buon calcio non era lo scopo per cui questi figuri si sono recati allo Juventus Stadium.
E altrettanto inaccettabili sono i fatti in sé e per sé: inaccettabile perché è qualcosa che va persino oltre la discriminazione territoriale tout court; premesso che parecchi di quelli che gridano 'Vesuvio lavali col fuoco' hanno probabilmente radici e propaggini nell'hinterland vesuviano, e quindi non sanno neanche quello che dicono; ma il fatto che, e non solo a Torino, perché la malattia è diffusa in tante altre parti dell'ex Bel Paese (anche se questo non ci consola, tutt'altro, rende ancor più acuta l'amarezza e la disillusione di chi ama il calcio e lo vede ancora come un mondo di valori veri), questi cori siano decontestualizzati, cioè cantati anche quando il Napoli non ha nulla a che vedere, ne dimostra la matrice extrasportiva: li sottolinea come indice di una frustrazione sociopsichica meritevole di appropriate cure rieducative per il reinserimento, che si auspica sempre possibile, di tali ceffi nel consesso civile.
E ancora più vergognoso
è stato il "Noi facciamo il cazzo che vogliamo": eh no! Il cazzo che vogliono lo
vadano a fare a casa loro, lorsignori! Lo Juventus Stadium è la casa della
Juventus, una Società che ha alle spalle una storia di vittorie, di onore, di
dignità, di rispetto per l'avversario (a ristabilire le distanze ci ha sempre
pensato il campo), una Società fatta nascere e guidata da veri uomini, una
società che ripudia, compatta (dirigenza, giocatori, staff tecnico, supporters
col calcio nel cuore), tanto becerume. Non ci fossero le disposizioni
regolamentari, c'è qualcosa di più alto e importante che espelle questi
balordi e le loro sconcezze dallo Juventus Stadium: ci sono i paletti posti dal
senso della civiltà, che relegano tanta vergogna lontano lontano da Conte e dai
suoi ragazzi. Perché solo il fatto che costoro vogliano rendersi protagonisti di
simili imprese con queste modalità li qualifica: il loro non è coraggio, è
vigliaccheria di fare simili porcherie nascosti tra la folla; per questo la
soluzione giusta sarebbe individuarli ad uno ad uno, prenderli per collottola e
portarli dove meritano, loro e i loro striscioni.
Questo per parte
bianconera.
Ma la vergogna che ha accompagnato il suggestivo spettacolo
sportivo fornito sul campo da Juve e Napoli non finisce qui.
Il Giudice
sportivo ha altresì comminato alla società partenopea 50.000 euro di multa "per
avere suoi sostenitori, nel corso della gara, lanciato nei settori occupati dai
sostenitori della squadra avversaria cinque petardi ad alto potenziale ed
oggetti contundenti di varia natura, creando panico e costringendo quattro
persone a ricorrere alle cure dei sanitari".
Gli oggetti contundenti di cui
si parla altro non sono che rubinetti, pezzi di porta e altre parti variamente
assortite prelevate dai 'tifosi' del Napoli dai bagni dello Juventus Stadium,
che per il secondo anno consecutivo sono stati letteralmente devastati,
semidistrutti, nemmeno fossero passate orde barbariche. Con l'aggiunta del
lancio di palloni ripieni di piscio ed escrementi vari. Il Napoli pagherà la
multa, i danni li pagherà la Juve.
Anche questo è inaccettabile ed è
inaccettabile che la cosa possa continuare.
Bisogna arrivare ad una
soluzione: lo Juventus Stadium è della Juve, chi va in casa d'altri o ci va col
dovuto rispetto o non entra più. Quindi o il Napoli, come minimo, rifonde i
danni provocati dai suoi supporters o questi la prossima occasione rimangono a
Napoli a vedersi la partita su un maxischermo al San Paolo. E i facinorosi che
hanno determinato il ferimento dei tifosi bianconeri siano individuati e
trattati come il codice penale prevede: perché questa non è discriminazione, non è (solo) materia da giudice sportivo, questa è delinquenza. Pura e semplice.
Certo, vista l'accoglienza ricevuta dalla
Juve in occasione della trasferta di Napoli lo scorso anno col pullman della
squadra aggredito (ed è stata una vera fortuna che siano rientrati tutti
incolumi) e visto l'assordante silenzio che ha coperto questi misfatti, c'è poco
da sperare.
Che vandalismi e violenze debbano costantemente rimanere impuniti
(50.000 euro di multa al club sono un buffetto e non incidono sulle vite dei
colpevoli) è un segnale chiaro dello stato di degrado morale e gestionale di
questo paese e del suo sport.
Se si permette che il calcio imbocchi
queste chine del fare ciò che si vuole, dei saccheggi di casa altrui e delle
violenze, non ci si può stupire poi se in certi situazioni ambientali si arriva
agli scandali di Salernitana-Nocerina: scendere la china, fino in fondo, è
facilissimo, risalire non sarà altrettanto facile.
Carmen Vanetti (aka Angelo Ribelle)
Twitter: @JuveGrandeAmor
Nessun commento:
Posta un commento