Ieri allo Stadio Tardini di Parma si è assistito ad un nuovo
episodio di Discriminazione Personale, ieri è toccato a Gianluca Pessotto ad
essere preso di mira da uno striscione “goliardico” di un gruppo di tifosi del
Parma. Oggi il Parma FC ha pubblicato il seguente comunicato sul suo sito web:
“Collecchio 3 novembre 2013 - Il Parma Fc prende le distanze da quanti
ieri sera al Tardini in occasione della gara con la Juve hanno esposto un
vergognoso striscione contro Gianluca Pessotto e rinnova tutta la sua stima al
Vice Direttore del Settore Giovanile bianconero, auspicando che un simile
episodio non abbia mai più a ripetersi.”
Il Parma ha dato un segnale di civiltà a tutto il Calcio
Italiano prendendo le distanze da chi ha esposto lo striscione”
vergognoso” ed (aggiungo) offensivo rivolto a Pessotto. E’ triste che
debba fare notizia quello che dovrebbe essere la normalità, è triste che solo
il Parma si sia sentito in obbligo di scusarsi con Gianluca Pessotto. Purtroppo
la normalità sono le Società come il
Napoli, la Fiorentina, il Bologna e si potrebbe continuare l’elenco includendo
quasi tutte le 20 Società di Serie A, dove in occasione delle partite della Juventus,
normalmente si espongono striscioni vergognosi che offendono una volta Pessotto un altra la
memoria delle 39 vittime del Heysel e le Società non sentono la necessità di
prendere le distanze da questi comportamenti incivili e di scusarsi pubblicamente
automaticamente diventano complici.
Mentre si continua a parlare di Discriminazione Territoriale
e le Società continuano ad essere ricattate da una frangia della tifoseria,
quella che si identifica con gli Ultras, il Parma oggi ha dato un segnale di civiltà,
il Parma ha fatto quello che dovrebbe essere la norma e non un eccezione, perché
il rispetto e l’educazione dovrebbero essere la norma e la base del vivere
civile anche nelle curve degli Stadi.
Questo gesto del Parma spero serva da monito anche a quei
tifosi Juventini che continuano a confondere il rispetto con il tifo, in questi
giorni nelle reti sociali si è letto di tutto a giustificazione del
comportamento trasversale di tutti gli Ultras Italiani contro le norme federali
in tema di Discriminazione Razziale e Territoriale, io penso che la risposta
stia nelle poche, ma importanti, righe del comunicato del Parma FC che lancia
un messaggio chiaro, bisogna dar
rispetto se in cambio si vuole rispetto, e spero che il Parma ed i suoi
tifosi siano sempre rispettati a Torino all’interno dello Juventus Stadium.
L’Italia e forse rimasto l’unico paese Europeo dove è ancora
consentito introdurre striscioni negli Stadi, nelle altre parti d’Europa il
tifo è in molti casi più caldo, più vissuto che in Italia, ci sono Stadi come
il Santiago Bernabeu o l’Old Trafford, solo per citare due esempi, dove il
supporto dei tifosi è palpabile durante tutta la partita dal primo all’ultimo
minuto i tifosi madrilisti o dello United non
smettono di incitare la propria squadra, il tifo è una componente per far
sentire la vicinanza dei tifosi ai giocatori, per stimolarli, per aiutarli nei
momenti di crisi e non mezzo per insultare impunemente gli avversari. Il tifo
fuori dall’Italia è un momento di partecipazione collettivo all’evento ma è
sempre e solo concentrato su quello che sta succedendo in campo. In Europa si
tifa per la propria squadra e non si usa lo stadio come zona franca per
insultare i dirigenti o i calciatori del Club avversario, oppure se lo United
gioca contro l’Arsenal non si insultano i cittadini di New Castle, tanto per
fare un esempio. Ecco la differenza che c’è tra l’Italia dove le norme o non ci
sono o sono sospese in attesa di decidere se applicarle e le altre Nazioni dove
le regole ci sono e vengono fatte rispettare.
Lo sfotto da Stadio ci sta tutto, nessuno è tanto moralista
o bacchettone da censurare gli sotto, ma anche lo sfotto in quanto tale è
qualche cosa di creativo, di divertente dove si da sfogo alla parte ludica del
tifo che nulla a che vedere con le offese personali, a dei morti o ad una regione,
un etnia o una comunità. Oggi circolava sul web la foto di alcuni tifosi dell’Arsenal
che esponevano un cartello con la scritta WE ARE NOT NEAPOLITANS, appunto perché
non sono ne bacchettone ne falso moralista che credo si debbano fare dei
distinguo e lo slogan NOI NON SIAMO NAPOLETANI è cosa ben diversa dall’augurarsi
che il Vesuvio faccia pulizia etnica, purtroppo certe persone fanno finta di
non capire o cogliere le differenze.
L’Inghilterra ha sconfitto il fenomeno degli Hooligans con
delle norme severe e senza retrocedere di un passo dall’applicarle, credo che sia
giunto il momento che anche in Italia si inizi a sconfiggere questo tipo di “tifo”
. La ripresa del Calcio Italiano passa anche attraverso il ritornare a riempire
gli Stadi.
La Juventus è l’unica Società Italiana che ha uno stadio di
proprietà, tutti dalla Società alla Squadra ma soprattutto tutti i tifosi si
impegnino a che lo Juventus Stadium sia
un esempio di civiltà, educazione e rispetto e che nel contempo sia una bolgia
di tifo sano e rivolto solo ed esclusivamente ad incoraggiare e sostenere la
squadra, diamo l’esempio all’interno dello Juventus Stadium di cosa vuol dire
tifare a favore e bandiamo per sempre il tifo contro.
JUVENTUS FINO ALLA FINE SARA’
FINO ALLA FINE
Massimo Sottosanti
Twitter: JuveGrandeAmor
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