domenica 3 novembre 2013

DISCRIMINAZIONE PERSONALE 2



Ieri allo Stadio Tardini di Parma si è assistito ad un nuovo episodio di Discriminazione Personale, ieri è toccato a Gianluca Pessotto ad essere preso di mira da uno striscione “goliardico” di un gruppo di tifosi del Parma. Oggi il Parma FC ha pubblicato il seguente comunicato sul suo sito web:

“Collecchio 3 novembre 2013 - Il Parma Fc prende le distanze da quanti ieri sera al Tardini in occasione della gara con la Juve hanno esposto un vergognoso striscione contro Gianluca Pessotto e rinnova tutta la sua stima al Vice Direttore del Settore Giovanile bianconero, auspicando che un simile episodio non abbia mai più a ripetersi.”

Il Parma ha dato un segnale di civiltà a tutto il Calcio Italiano prendendo le distanze da chi ha esposto lo striscione” vergognoso” ed (aggiungo) offensivo rivolto a Pessotto. E’ triste che debba fare notizia quello che dovrebbe essere la normalità, è triste che solo il Parma si sia sentito in obbligo di scusarsi con Gianluca Pessotto. Purtroppo la normalità sono le  Società come il Napoli, la Fiorentina, il Bologna e si potrebbe continuare l’elenco includendo quasi tutte le 20 Società di Serie A, dove in occasione delle partite della Juventus, normalmente si espongono striscioni vergognosi  che offendono una volta Pessotto un altra la memoria delle 39 vittime del Heysel e le Società non sentono la necessità di prendere le distanze da questi comportamenti incivili e di scusarsi pubblicamente automaticamente diventano complici.

Mentre si continua a parlare di Discriminazione Territoriale e le Società continuano ad essere ricattate da una frangia della tifoseria, quella che si identifica con gli Ultras, il Parma oggi ha dato un segnale di civiltà, il Parma ha fatto quello che dovrebbe essere la norma e non un eccezione, perché il rispetto e l’educazione dovrebbero essere la norma e la base del vivere civile anche nelle curve degli Stadi.

Questo gesto del Parma spero serva da monito anche a quei tifosi Juventini che continuano a confondere il rispetto con il tifo, in questi giorni nelle reti sociali si è letto di tutto a giustificazione del comportamento trasversale di tutti gli Ultras Italiani contro le norme federali in tema di Discriminazione Razziale e Territoriale, io penso che la risposta stia nelle poche, ma importanti, righe del comunicato del Parma FC che lancia un messaggio chiaro, bisogna dar rispetto se in cambio si vuole rispetto, e spero che il Parma ed i suoi tifosi siano sempre rispettati a Torino all’interno dello Juventus Stadium.

L’Italia e forse rimasto l’unico paese Europeo dove è ancora consentito introdurre striscioni negli Stadi, nelle altre parti d’Europa il tifo è in molti casi più caldo, più vissuto che in Italia, ci sono Stadi come il Santiago Bernabeu o l’Old Trafford, solo per citare due esempi, dove il supporto dei tifosi è palpabile durante tutta la partita dal primo all’ultimo minuto i tifosi madrilisti o dello United non smettono di incitare la propria squadra, il tifo è una componente per far sentire la vicinanza dei tifosi ai giocatori, per stimolarli, per aiutarli nei momenti di crisi e non mezzo per insultare impunemente gli avversari. Il tifo fuori dall’Italia è un momento di partecipazione collettivo all’evento ma è sempre e solo concentrato su quello che sta succedendo in campo. In Europa si tifa per la propria squadra e non si usa lo stadio come zona franca per insultare i dirigenti o i calciatori del Club avversario, oppure se lo United gioca contro l’Arsenal non si insultano i cittadini di New Castle, tanto per fare un esempio. Ecco la differenza che c’è tra l’Italia dove le norme o non ci sono o sono sospese in attesa di decidere se applicarle e le altre Nazioni dove le regole ci sono e vengono fatte rispettare.

Lo sfotto da Stadio ci sta tutto, nessuno è tanto moralista o bacchettone da censurare gli sotto, ma anche lo sfotto in quanto tale è qualche cosa di creativo, di divertente dove si da sfogo alla parte ludica del tifo che nulla a che vedere con le offese personali, a dei morti o ad una regione, un etnia o una comunità. Oggi circolava sul web la foto di alcuni tifosi dell’Arsenal che esponevano un cartello con la scritta WE ARE NOT NEAPOLITANS, appunto perché non sono ne bacchettone ne falso moralista che credo si debbano fare dei distinguo e lo slogan NOI NON SIAMO NAPOLETANI è cosa ben diversa dall’augurarsi che il Vesuvio faccia pulizia etnica, purtroppo certe persone fanno finta di non capire o cogliere le differenze.

L’Inghilterra ha sconfitto il fenomeno degli Hooligans con delle norme severe e senza retrocedere di un passo dall’applicarle, credo che sia giunto il momento che anche in Italia si inizi a sconfiggere questo tipo di “tifo” . La ripresa del Calcio Italiano passa anche attraverso il ritornare a riempire gli Stadi.

La Juventus è l’unica Società Italiana che ha uno stadio di proprietà, tutti dalla Società alla Squadra ma soprattutto tutti i tifosi si impegnino a che lo Juventus Stadium sia un esempio di civiltà, educazione e rispetto e che nel contempo sia una bolgia di tifo sano e rivolto solo ed esclusivamente ad incoraggiare e sostenere la squadra, diamo l’esempio all’interno dello Juventus Stadium di cosa vuol dire tifare a favore e bandiamo per sempre il tifo contro.  

JUVENTUS FINO ALLA FINE SARA’

FINO ALLA FINE

Massimo Sottosanti


Twitter: JuveGrandeAmor

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