Con la seguente nota
affidata al ANSA Berlusconi di fatto respinge le dimissioni di Adriano
Galliani:
“Il Milan va avanti con serenità,
dopo la cena di ieri Adriano Galliani è più sollevato, tutti restano al loro
posto e il Milan prosegue all'insegna dell'unità di intenti”
Come diceva il mitico Trap, “non dire gatto se non l’hai nel
sacco” se poi invece di un gatto si tratta di una volpe come Galliani diventa
estremamente più difficile metterlo nel “sacco”. Ieri si sono scritti anzitempo
i “necrologi” del dirigente sportivo Galliani, oggi il “Padrone” gli rinnova la
“fiducia”.
Si potrebbe dire che lo “Stalliere” batte la “Padroncina”
uno a zero, ieri scrivevo che la questione Milan mi pareva molto una “faida
mafiosa”, oggi non posso che rafforzare questa sensazione. Galliani è maestro
in tessere trame, ordire imbrogli, agire sempre e comunque nell’ombra e
soprattutto sa crearsi sempre una via d’uscita.
Il Milan di Berlusconi non può prescindere dallo “Stalliere”
Galliani, così come Mediaset non può fare a meno dell’altro “Stalliere” Fedele
Confalonieri, è chiaro che non appena Cravatta Gialla ha minacciato di
dimettersi si è socchiuso quel cassetto segreto e dallo spiraglio ne è uscito
un odore nauseabondo e insopportabile, figurarsi se Galliani lo avesse aperto
del tutto cosa sarebbe successo.
Nel 2006 Galliani si sentì minacciato dal rivale Moggi e non
esitò a mettersi all’ombra di Farsopoli per disinnescare il rischio di dover
lasciare il Milan. Galliani che anche in occasione dei fatti del 2006 essendo
Lui artefice di una cupola, che ancora tiene in ostaggio il calcio italiano, da
buon “Stalliere” lavora nell’ombra manda avanti a farsi “massacrare” il fido
Meani, Galliani con la sua rete di connivenze, di complici e di boiardi
traghettò il Milan, quindi se stesso, e il suo “Padrone” fuori dalle acque
burrascose di Farsopoli, usò il rivale cittadino Moratti, conoscendone i limiti
e l’inconsistenza, a sua convenienza per uscirne rafforzato e rafforzare il
potere della Cupola del calcio avendo spazzato via i rivali più pericolosi,
Moggi e Giraudo.
Galliani è lo “Stalliere” perfetto per Mr. B, tra i due c’è
comunione di vedute e di intenti, i due sono quello che sembrano e ormai non
hanno più bisogno di nascondersi, i Banditi quando arrivano al top non hanno
più bisogno di mascherarsi.
La “Padroncina” ne esce con le ossa rotte, lei che pensava
che i legami di sangue avrebbero avuto ragione su altri legami, molto meno
nobili. Ma come ha potuto Barbara fidarsi di un genitore disposto a giurare, il
falso, sulla testa dei suoi figli? Forse si è circondata di cattivi consiglieri
o forse più verosimilmente è caduta nel trappolone tesogli dallo “Stalliere”,
io propendo per la seconda ipotesi. La giovane Berlusconi non ha tenuto conto
dell’attuale situazione del genitore. Mr. B ha bisogno del Milan e ha bisogno di
Galliani per mettere il Milan al suo servizio in chiave politica e di campagna
elettorale, Barbara non si è resa conto che lei non sarebbe servirta alla causa
del padre.
Ecco ricomposto il sodalizio “Padrone Stalliere” ecco come
Galliani ha vinto, ma non ha vinto solo la sua permanenza al Milan,
probabilmente nelle stanze del Bunga Bunga ieri sera Cravatta Gialla si è anche
assicurato il futuro, un futuro che lo vede sempre più proiettato in Via
Rosellini 4 a Milano, sede della lega di Serie A.
Concludo sottolineando come Luciano Moggi ancora una volta, commentando
le paventate dimissioni di Galliani, abbia dimostrato la sua onestà
intellettuale e morale riconoscendo i meriti all’avversario più pericoloso. La
differenza tra Moggi e Galliani sta in una sola parola ONESTA’.
JUVENTUS PER SEMPRE SARA’
FINO ALLA FINE
RIPRENDIAMOCI LO STADIO
Massimo Sottosanti
Twitter: @JuveGrandeAmor
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