Mi ero ripromesso di non parlare più di Ultras, però è un
argomento che ritorna a galla quasi quotidianamente, in particolare negli ultimi
giorni hanno attirato la mia attenzione questi fatti.
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Il Mattino di Napoli si scandalizza per la denuncia
contro ignoti presentata dalla Juventus per gli atti vandalici, distruzione di
bagni, lanci di gavettoni “organici” e altre violenze, perpetrati da alcuni
teppisti che erano presenti, nel settore ospiti, allo JS in occasione di
Juventus Napoli
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I delegati UEFA presenti allo JS, in occasione
di Juventus Copenaghen, avrebbero
rilevato cori di tipo razzista e come da regolamento lo hanno evidenziato nel loro rapporto alla UEFA.
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A Varsavia
oggi sono stati fermati dalla polizia circa centottanta tifosi della Lazio per
comportamenti violenti
Iniziamo dall’articolo del Mattino
di Napoli ieri titolava:
La Juve dei cori razzisti denuncia i tifosi azzurri. Esposto in procura
per 74 seggiolini divelti
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Quello che scrive l’autore dell’articolo,
certo Fulvio Scarlata, è un esempio di come il fenomeno del vandalismo e della
inciviltà da stadio siano parte della, assoluta, mancanza di cultura sportiva
italiana. Scarlata prende le difese dei violenti con motivazioni inaccettabili,
vorrei vedere se io andassi a casa sua a distruggergli quattro o cinque sedie
se non farebbe un esposto alla Procura, anche se mi avesse apostrofato come
Piemontese b…, ma soprattutto distorce la realtà dei fatti. Il Mattino,
pubblicando questo articolo, oltre a giustificare, si rende complice di chi
reagisce in modo violento alle provocazioni, sarei curioso di conoscere cosa
scriverebbe nel caso in cui tifosi della
Juventus, trasferta, a seguito dei continui insulti alla memoria dei 39 Juventini
morti al Heysel si mettessero a divellere
seggiolini, distruggere bagni o che altro. Il Mattino dovrebbe spiegarci quel’è
il comportamento più consono per rispondere alle provocazioni, assaltare, come
successe l’anno scorso a Napoli, il pulman della Juventus? Se Scarlata e il suo
direttore pensano, con questo articolo, di rendere un servizio alla Città di
Napoli e ai napoletani si sbagliano di grosso, io sono convinto che la
maggioranza dei Napoletani si vergogni profondamente per il comportamento di
alcuni loro concittadini violenti, sono convinto che, a differenza di Scarlata,
condannano quello che è successo alla JS.
Ma lasciano Scarlata alle sue farneticazioni e veniamo a chi, tra di noi
Juventini, ha difeso e difende quei cori vergognosi, ecco il risultato di
quelle provocazioni senza senso, il risultato è che uno Scarlata qualsiasi si
può arrogare il diritto di giustificare quello che non è giustificabile.
È inconcepibile come gli Ultras continuino
a non comprendere i danni che stanno facendo alla Juve e al suo popolo seguitando
ad intonare questi cori beceri. Mercoledì sera, in occasione di Juventus
Copenhagen, mezzo JS ha intonato i famosi cori “Vesuviani”, tant’è che, a
quanto riporta La Stampa, c’è la possibilità che scattino sanzioni da parte del
UEFA. È ormai chiaro che gli Ultras stanno ricattando la Società, perché non c’è
altra spiegazione, stanno danneggiando la Juventus a livello d’immagine oltre
che economicamente, ma si rendono conto, questi imbecilli, del danno che provocherebbero
delle sanzioni UEFA? Io credo di si, e lo stiano facendo apposta. Questa strada non
porta a nulla di buono, se non a far si che, se dovesse scappare la pazienza in
Corso Galfer, in mancanza un cambio di tendenza si possano prendere decisioni
drastiche.
Tanto per non farci mancare nulla,
perché l’Italia ci sta stretta, esportiamo la violenza per l’Europa, oggi centottanta “tifosi” della Lazio sono stati fermati a Varsavia per atti di
violenza.
I tre casi che ho portato ad
esempio, servono per dimostrare quanto sia lungo e difficile il cammino da
percorrere affinché l’educazione e il rispetto entrino negli stadi italiani,
quando un quotidiano si sente in diritto, non solo di giustificare, di
assolvere dei teppisti e criticare chi giustamente li denuncia, se un gruppo di
imbecilli riesce a tenere in scacco una Società come la Juventus, se c’è chi va
in trasferta con l’idea di perpetrare atti violenti, il futuro non è certo
roseo. A questi violenti e a chi li giustifica e li difende vorrei ricordare, che
come accadde ai tempi degli Hooligans, se le autorità non porranno freno in maniera
seria a questo fenomeno, non certo con la tessera del tifoso, a pagarne le
spese sarà tutto il calcio italiano.
Gli stadi non sono, e non saranno
mai, dei teatri, però anche allo stadio si dovrebbe sottostare ad un
Codice di
Comportamento che sia improntato sul rispetto reciproco, la speranza è che alle prossime generazioni, non
serva nessun codice, ma siano educate allo spirito sportivo. Per ora,misure
drastiche? Si perché non c’è peggior sordo di che non voglia sentire.
JUVENTUS PER SEMPRE SARA’
FINO ALLA FINE
RIPRENDIAMOCI LO STADIO
Massimo Sottosanti
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