sabato 21 dicembre 2013

BIRINDELLI E LE CURVE….


In questi giorni di in cui il campione di etica, non che l’incompetente, Abete si dissocia dalla proposta, moralizzatrice, avanzata dal CONI tramite la riforma del Codice di Giustizia Sportiva, assistiamo ad un altro esempio di applicazione delle regole secondo pesi e misure diversi.

L’occasione per vedere come i comportamenti della FIGC siano eticamente corretti questa volta ci vene data dal calcio giovanile. La settimana scorsa Birindelli, sarà un caso, ex giocatore della Juventus del periodo Farsopoli(?), ed oggi   responsabile del settore giovanile del Pisa calcio, durante una partita del campionato esordienti, resosi conto che due genitori sulle tribune stavano litigando per un passaggio sbagliato, decide di far uscire la squadra dal campo e ritirarla di fatto dalla partita.

Una persona di buon senso, e con un briciolo di senso etico e morale, applaudirebbe a questa iniziativa di Birindelli perché, se a livello di esordienti e da parte dei genitori si arriva a litigare violentemente, è meglio smettere per il bene dei  ragazzi, se poi, i ragazzi, hanno dei genitori che non sono in grado di educarli, perlomeno ricevono un esempio, positivo e importante, dall'allenatore, che sicuramente sarà di aiuto (forse minimo) nel loro percorso di crescita non solo come calciatori ma soprattutto come cittadini. La decisione della giustizia calcistica in questo caso è stata di ferrea applicazione del regolamento, partita persa e un punto di penalizzazione alla Squadra Esordienti del Pisa.

Ieri si doveva decidere se confermare o meno la chiusura delle Curve di Inter e Roma per i cori razzisti intonati delle due tifoserie nelle ultime gare di Campionato, entrambe le Società avevano già ricevuto la diffida, quindi la squalifica è automatica da regolamento. Però c’è di mezzo il derby della Madunina ed è coinvolta la Roma, che ad ogni minimi alito di vento grida al gomblotto(!). Allora la giustizia gestita da quel campione di etica che è Abete emette la seguente decisione:

“circa la percezione reale del fenomeno espressivo di discriminazione, dovendosi constatare che nel rapporto dei collaboratori federali non vi è cenno circa l’esatta percezione da parte degli stessi per come collocati all’interno dell’impianto, bensì si ha riguardo alla percepibilità da parte dei settori confinanti a quello occupato dalla tifoseria ospite”

Volutamente ho portato due esempi che non c'entrano con la Juventus, a meno che Birindelli non debba pagare a prescindere l’aver indossato la maglia Bianconera, ma entrambi riguardanti la tematica del tifo violento, incivile e male educato. In un caso un allenatore decide che si sia passato il limite, il limite della decenza, il limite della civiltà ancor più in un contesto di calcio giovanile, che dovrebbe privilegiare l’ aspetto educativo prima che quello agonistico.Nel caso delle Curve chiuse, probabilmente gli amici di quei due padri che litigavano per un passaggio sbagliato fanno parte delle bande di Ultras, e del problema del tifo violento e degli Ultras che continuano impunemente a ricattare il Calcio Italiano, cosa fa la FIGC, premia i violenti e punisce chi la violenza la combatte.

Non è un caso che la FIGC possa vantarsi del record dei processi disciplinari dello sport italiano, ben il 65% dei giudizi è appannaggio della FIGC di Abete, credo che ci sia da vergognarsi più che rivendicarli come un diritto all'autonomia.

È ormai assodata la totale incapacità, si badi bene l’incapacità non l’incompetenza, di Abete e di tutta la FIGC,  questo episodio dimostra una volta di più di che Abete ed i suoi compari sanno essere forti con i deboli e deboli con i forti.

Questi due esempi sono un chiaro segno di inciviltà sportiva e civica, chi ha emesso queste due sentenze dovrebbe vergognarsi, chi le accetta tacitamente senza correggere il tiro dovrebbe essere cacciato dal contesto sportivo.

Non stupiamoci quindi se chi distrugge i servizi di uno stadio o chi tifa sempre e solo contro, non verrà mai punito, è ormai lampante che la FIGC non è in grado di reprimere il tifo violento. Così come la FIGC non è in grado, e l’ha dimostrato più volte, di gestire la giustizia sportiva. Quindi ben venga la riforma del diritto sportivo voluta dal CONI di Giovanni Malagò, però che la moralizzazione dello Sport Italiano non si fermi a questa riforme che è solo il primo passo, che Malagò vada avanti e abbia la forza di porre fine al clientelismo politico degli incapaci come Abete e Petrucci ed inizi una nuova era fatta di manager con provate capacità e professionalità, solo così si potrà vedere l’uscita del tunnel.

Non ci sono cattivi reggimenti, ma solo colonnelli incapaci (cit. Napoleone Bonaparte)

JUVENTUS PER SEMPRE SARA’

FINO ALLA FINE

Massimo Sottosanti


Twitter: @JuveGrande Amor

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