mercoledì 18 dicembre 2013

L’ETICA DEL LETAMAIO



Ieri tutti quanti ci siamo scagliati contro la sentenza di Napoli, una sentenza che, analizzata a mente fredda, ha una sua logica aberrante, ma pur sempre una logica. Sempre ieri è riscoppiata per l’ennesima volta la bomba mediatica del calcio scommesse,una casualità? Io non credo nelle casualità, ed appunto se due indizi fanno una prova, proviamo a fare un esercizio di “fantasia” cercando di mettere insieme i fatti.
Iniziamo dalle scommesse perché io credo qui, nelle scommesse ci sia la genesi di tutto. Il primo scandalo legato alle scommesse risale al 1986 e fu battezzato all’epoca “Totonero” , fu il primo scandalo mediatico del Bel Pese, con pantere della polizia che entrano negli stadi a fine partita per eseguire gli arresti, degli indiziati, si badi bene indiziati non colpevoli, non pregiudicati. In questo scandalo vennero coinvolti giocatori di primo piano di Lazio, Milan, Perugia, Bologna, Palermo, Avellino e Napoli. Anche all’epoca finirono nei guai giocatori famosi come, Riki Albertosi, Pino Wilson, Lionello Manfredonia, Paolo Rossi, Beppe Savoldi, Bruno Giordano, Oscar Damiani e Franco Colomba. Come al solito ci furono processi sportivi e processi penali che seguirono al processo mediatico. Terminato l’ambaradan del Totonero, si fa credere al “popolino”che il Calcio Italiano si era mondato e tutto era tornato ad essere limpido e cristallino.

Facciamo un salto in avanti di venti anni e arriviamo al 2006, passano gli anni e i media nel frattempo si sono evoluti, tecnologizzati, oserei dire emancipati nel produrre letame. Nel 2006 scoppia Farsopoli (scusate ma proprio non ce la faccio da dire Calciopoli), altra grande saga mediatica, i pennivendoli di infimo rango che affollano il “giornalismo” italiota, partono di gran carriera  con l’accompagnamento con fanfare e grancasse a moralizzare il mondo del calcio nostrano. Partono in quarta e confezionano le condanne di Moggi, Giraudo e della Juventus sulla base del “sentimento popolare”. Un’operazione di alta strategia lobbista (o mafiosa) quella di Farsopoli, dove c’è la “cosca” torinese che si muove nell’ombra e detta i tempi, c’è l’utile idiota manovrato dal suo amico “volpone” a sua volta amico dei torinesi che fornisce materiale che deriva da intercettazioni illecite e poi ci sono i due burattinai che muovono le fila politiche e lobbistiche approfittando della situazione.

E’ in tutto questo pattume che nasce e prolifera Farsopoli con un obiettivo chiaro fin dal primo momento, colpire e mettere fuori dal “gioco” Moggi e Giraudo che in dodici anni di lavoro alla Juventus non si erano limitati a costruire una corazzata vincente ma, e qui sta loro grande “colpa”, stavano cambiando le modalità del calcio italiano. Moggi e Giraudo hanno rappresentato un modo di gestire nuovo, professionale, ma per mettere in atto questo cambiamento fu gioco forza pestare dei piedi e recidere le complicità sotterranee che sono l’humus che fa prosperare questo sistema lobbistico e borderline.

Anche nel 2006 grandi festeggiamenti, mediatici e grandi autocompiacimenti per aver ripulito il Calcio italiano da coloro che lo avevano ridotto a un mercimonio, i due cattivi Moggi e Giraudo ed una serie di arbitri e designatori arbitrali. La cupola Moggi è stata demolita, il calcio italiano torna ad essere pulito, peccato che con il tempo tutti i tromboni, i forcaioli, i pennivendoli del 2006 abbiano visto sgretolarsi questa “cupola” moggiana fino a diventare meno di una riunione di quattro amici al bar. Una tesi accusatoria inesistente, demolita a suon di prove provate raccolte da Penta per conto della difesa di Moggi, prove che solo dei giudici “compiacenti” del Tribunale di Napoli non hanno voluto vedere né prendere in considerazione, tre giudici che non sono altro che le tre scimmiette, uno non vede, l’altro non sente ed il terzo non parla. Tre giudici che hanno anteposto gli interessi di una lobby e di una casta a quelli della Giustizia.

Ma non è ancora finita: il “Progetto” tanto ben congegnato ad un certo punto ha un intoppo importante, questo calcio finalmente mondato dalle malefatte di Moggi e Giraudo non va avanti come previsto, la Juventus, il terzo soggetto che doveva essere impallinato, decapitato, colpito a morte nel 2006, nel 2010 dà segni di risveglio, la Juventus colpita ma non affondata, ci ha messo quattro anni a rinascere  e riorganizzarsi . Dal 2010 grazie all’avvento di Andrea Agnelli alla Presidenza, un incidente di percorso, la corazzata che era stata solo colpita, nonostante i danni infertigli, ha ripreso a navigare ed ora è ritornata a dare battaglia.

Appena nominato Presidente Agnelli, i tromboni, i forcaioli, gli untori mediatici non hanno perso tempo a cercare di disinnescarlo. Mi ricordo un episodio: la settimana in cui fu ufficializzata la nomina di Andrea a Presidente della Juventus, il decano dei tromboni mediatici e dei forcaioli della prima ora, ha commentato dai microfoni di RAI International la notizia dicendo: “sono già iniziate le telefonate tra Agnelli e Moggi”.
Se quindi Farsopoli non è bastata a affondare a corazzata, decidono di provarci per altra via ed ecco pronto e cucinato a dovere un altro scandalo, ecco Scommessopoli” questa volta il mostro è Antonio Conte, colpevole di essere stato uno degli artefici della rinascita Bianconera. Anche nel caso di Conte come per Moggi l’accusa si basa sul nulla, sulle parole di un “pentito”  che si contraddice e viene contraddetto.
Ma non siamo più nel 2006 e Conte appoggiato dalla Società riesce a scansare la valanga che era destinata a schiacciarlo, ne esce fuori solo con qualche graffio e una gran incazzatura.

Ma veniamo a ieri, quando improvvisamente riprende corpo Scommessopoli , sarà una casualità ma i fatti nuovi preannunciati dovve sono? Leggendo le carte si vede che non c’è nulla di nuovo rispetto al 2012, se non il coinvolgimento di altri due nomi eccellenti, Gattuso e Brocchi. Ma allora perché questo nuovo temporale mediatico? Coca c’è dietro a tutto questo? Coincidenze, difficile a credersi.

Oggi Oliviero Beha scrive sul suo Blog una articolo illuminante sulle scommesse nel calcio, c’è un passaggio di Beha particolarmente interessante che dice:

“Sto dicendo o meglio ripetendo da un pezzo (la preistoria del Camerun…) che il bubbone delle scommesse e del calcio truccato non è qualcosa di sorprendente: nell’ambiente lo conoscono e ne parlano tutti, qualcuno coinvolto direttamente, ma di certo tutti (do you remember Farina?) condizionati da un’omertà che è parte integrante del sistema e ne favorisce lo sviluppo più sordido.”

Ecco, riflettiamo su quanto dice Oliviero Beha e se leggiamo attentamente il suo je accuse, non vi sembra quasi di vederlo il fil rouge che unisca Farsopoli con le scommesse? Leggendo l’articolo di Beha come in un flash back mi tornavano alla mente le raccomandazioni di Facchetti a Bergamo, le cene di mezzanotte tra Galliani e Collina nei ristoranti chiusi, mi venivano alla mente certi nomi che nel 1986 furono coinvolti nello scandalo del Totonero e oggi sono allenatori, dirigenti o procuratori, tutta una coincidenza, forse. Ma allora perché tanta acredine e fumus persecutionis nei confronti di Moggi, Giraudo e la Juventus,  perché? E se la risposta fosse quella che è più ovvia e come tale non si vede? E se la Juventus da un certo punto in avanti fosse la Società che si sia messa di traverso a questo sistema corrotto e ha cercato di far pulizia nel letamaio che del calcio italiano e per questo, coniugando gli interessi di Famiglia con quelli della lobby del calcio si sia deciso di affondarla? Nell’ultima dichiarazione spontanea di Moggi in tribunale, il direttore dice: “Possono essere stati atteggiamenti criticabili eticamente ma non certo reati”, come dire chi va al mulino si infarina, però a rubare la farina sono gli altri.

In tutto questo ci sono dei latitanti eccellenti, in primis la FIGC che dall’alto della sua incompetenza non ha fatto e non sta facendo nulla di concreto per far pulizia in casa, Abete in un momento di delirio disse che l’etica non va in prescrizione, Abete ha omesso di dire una cosa importante, che nella FIGC da lui presieduta NON c’è etica. Altrettanto latitanti sono le varie Leghe gestite dagli stessi vertici delle lobby, come possono, anche lontanamente, pensare di far pulizia? Si dovrebbero rottamare gli stessi vertici.

Uno dei punti MAI chiariti di Farsopoli è quello che in tutta la vicenda non circola denaro, non ci sono promesse di regali o favori fatte dai dirigenti Bianconeri. Non si può dire altrettanto per le scommesse, quanto denaro muovono la scommesse e nelle tasche di chi finisce questo denaro?

Ho fatto un po’ di fantascienza non preoccupatevi che forse la realtà è peggio di come la immagina un malpensante come me.

JUVENTUS PER SEMPRE SARA’

FINO ALLA FINE

SOSTENIAMO LA LOTTA DEL DIRETTORE

Massimo Sottosanti


Twitter: @JuveGrandeAmor

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