Ieri tutti quanti ci siamo scagliati contro la sentenza di
Napoli, una sentenza che, analizzata a mente fredda, ha una sua logica aberrante,
ma pur sempre una logica. Sempre ieri è riscoppiata per l’ennesima volta la
bomba mediatica del calcio scommesse,una casualità? Io non credo nelle casualità,
ed appunto se due indizi fanno una prova, proviamo a fare un esercizio di “fantasia”
cercando di mettere insieme i fatti.
Iniziamo dalle scommesse perché io credo qui, nelle
scommesse ci sia la genesi di tutto. Il primo scandalo legato alle scommesse
risale al 1986 e fu battezzato all’epoca “Totonero” , fu il primo scandalo
mediatico del Bel Pese, con pantere della polizia che entrano negli stadi a
fine partita per eseguire gli arresti, degli indiziati, si badi bene indiziati
non colpevoli, non pregiudicati. In questo scandalo vennero coinvolti giocatori
di primo piano di Lazio, Milan, Perugia, Bologna, Palermo, Avellino e Napoli.
Anche all’epoca finirono nei guai giocatori famosi come, Riki Albertosi, Pino
Wilson, Lionello Manfredonia, Paolo Rossi, Beppe Savoldi, Bruno Giordano, Oscar
Damiani e Franco Colomba. Come al solito ci furono processi sportivi e processi
penali che seguirono al processo mediatico. Terminato l’ambaradan del Totonero,
si fa credere al “popolino”che il Calcio Italiano si era mondato e tutto era
tornato ad essere limpido e cristallino.
Facciamo un salto in avanti di venti anni e arriviamo al
2006, passano gli anni e i media nel frattempo si sono evoluti, tecnologizzati,
oserei dire emancipati nel produrre letame. Nel 2006 scoppia Farsopoli (scusate
ma proprio non ce la faccio da dire Calciopoli), altra grande saga mediatica, i
pennivendoli di infimo rango che affollano il “giornalismo” italiota, partono
di gran carriera con l’accompagnamento con
fanfare e grancasse a moralizzare il mondo del calcio nostrano. Partono in
quarta e confezionano le condanne di Moggi, Giraudo e della Juventus sulla base
del “sentimento popolare”. Un’operazione di alta strategia lobbista (o mafiosa)
quella di Farsopoli, dove c’è la “cosca” torinese che si muove nell’ombra e
detta i tempi, c’è l’utile idiota manovrato dal suo amico “volpone” a sua volta
amico dei torinesi che fornisce materiale che deriva da intercettazioni
illecite e poi ci sono i due burattinai che muovono le fila politiche e
lobbistiche approfittando della situazione.
E’ in tutto questo pattume che nasce e prolifera Farsopoli
con un obiettivo chiaro fin dal primo momento, colpire e mettere fuori dal “gioco”
Moggi e Giraudo che in dodici anni di lavoro alla Juventus non si erano
limitati a costruire una corazzata vincente ma, e qui sta loro grande “colpa”,
stavano cambiando le modalità del calcio italiano. Moggi e Giraudo hanno
rappresentato un modo di gestire nuovo, professionale, ma per mettere in atto
questo cambiamento fu gioco forza pestare dei piedi e recidere le complicità
sotterranee che sono l’humus che fa prosperare questo sistema lobbistico e
borderline.
Anche nel 2006 grandi festeggiamenti, mediatici e grandi
autocompiacimenti per aver ripulito il Calcio italiano da coloro che lo avevano
ridotto a un mercimonio, i due cattivi Moggi e Giraudo ed una serie di arbitri
e designatori arbitrali. La cupola Moggi è stata demolita, il calcio italiano
torna ad essere pulito, peccato che con il tempo tutti i tromboni, i forcaioli, i pennivendoli del 2006 abbiano visto sgretolarsi questa “cupola” moggiana fino
a diventare meno di una riunione di quattro amici al bar. Una tesi accusatoria
inesistente, demolita a suon di prove provate raccolte da Penta per conto della
difesa di Moggi, prove che solo dei giudici “compiacenti” del Tribunale di
Napoli non hanno voluto vedere né prendere in considerazione, tre giudici che
non sono altro che le tre scimmiette, uno non vede, l’altro non sente ed il
terzo non parla. Tre giudici che hanno anteposto gli interessi di una lobby e
di una casta a quelli della Giustizia.
Ma non è ancora finita: il “Progetto” tanto ben congegnato ad
un certo punto ha un intoppo importante, questo calcio finalmente mondato dalle
malefatte di Moggi e Giraudo non va avanti come previsto, la Juventus, il terzo
soggetto che doveva essere impallinato, decapitato, colpito a morte nel 2006,
nel 2010 dà segni di risveglio, la Juventus colpita ma non affondata, ci ha
messo quattro anni a rinascere e riorganizzarsi
. Dal 2010 grazie all’avvento di Andrea Agnelli alla Presidenza, un incidente
di percorso, la corazzata che era stata solo colpita, nonostante i danni
infertigli, ha ripreso a navigare ed ora è ritornata a dare battaglia.
Appena nominato Presidente Agnelli, i tromboni, i forcaioli,
gli untori mediatici non hanno perso tempo a cercare di disinnescarlo. Mi ricordo
un episodio: la settimana in cui fu ufficializzata la nomina di Andrea a Presidente
della Juventus, il decano dei tromboni mediatici e dei forcaioli della prima
ora, ha commentato dai microfoni di RAI International la notizia dicendo: “sono già iniziate le telefonate tra Agnelli
e Moggi”.
Se quindi Farsopoli non è bastata a affondare a corazzata,
decidono di provarci per altra via ed ecco pronto e cucinato a dovere un altro
scandalo, ecco Scommessopoli” questa volta il mostro è Antonio Conte, colpevole
di essere stato uno degli artefici della rinascita Bianconera. Anche nel caso
di Conte come per Moggi l’accusa si basa sul nulla, sulle parole di un “pentito”
che si contraddice e viene contraddetto.
Ma non siamo più nel 2006 e Conte appoggiato dalla Società
riesce a scansare la valanga che era destinata a schiacciarlo, ne esce fuori
solo con qualche graffio e una gran incazzatura.
Ma veniamo a ieri, quando improvvisamente riprende corpo
Scommessopoli , sarà una casualità ma i fatti nuovi preannunciati dovve sono? Leggendo
le carte si vede che non c’è nulla di nuovo rispetto al 2012, se non il
coinvolgimento di altri due nomi eccellenti, Gattuso e Brocchi. Ma allora perché
questo nuovo temporale mediatico? Coca c’è dietro a tutto questo? Coincidenze,
difficile a credersi.
Oggi Oliviero Beha scrive sul suo Blog una articolo illuminante
sulle scommesse nel calcio, c’è un passaggio di Beha particolarmente
interessante che dice:
“Sto dicendo o
meglio ripetendo da un pezzo (la preistoria del Camerun…) che il bubbone delle
scommesse e del calcio truccato non è qualcosa di sorprendente: nell’ambiente
lo conoscono e ne parlano tutti, qualcuno coinvolto direttamente, ma di certo
tutti (do you remember Farina?) condizionati da un’omertà che è parte
integrante del sistema e ne favorisce lo sviluppo più sordido.”
Ecco, riflettiamo su quanto dice Oliviero Beha e se leggiamo
attentamente il suo je accuse, non vi sembra quasi di vederlo il fil rouge che
unisca Farsopoli con le scommesse? Leggendo l’articolo di Beha come in un flash
back mi tornavano alla mente le raccomandazioni di Facchetti a Bergamo, le cene
di mezzanotte tra Galliani e Collina nei ristoranti chiusi, mi venivano alla
mente certi nomi che nel 1986 furono coinvolti nello scandalo del Totonero e
oggi sono allenatori, dirigenti o procuratori, tutta una coincidenza, forse. Ma
allora perché tanta acredine e fumus persecutionis nei confronti di Moggi,
Giraudo e la Juventus, perché? E se la risposta fosse quella che è più ovvia
e come tale non si vede? E se la Juventus da un certo punto in avanti fosse la
Società che si sia messa di traverso a questo sistema corrotto e ha cercato di
far pulizia nel letamaio che del calcio italiano e per questo, coniugando gli
interessi di Famiglia con quelli della lobby del calcio si sia deciso di
affondarla? Nell’ultima dichiarazione spontanea di Moggi in tribunale, il direttore
dice: “Possono essere stati
atteggiamenti criticabili eticamente ma non certo reati”, come dire
chi va al mulino si infarina, però a rubare la farina sono gli altri.
In tutto questo ci sono dei latitanti eccellenti, in primis
la FIGC che dall’alto della sua incompetenza non ha fatto e non sta facendo
nulla di concreto per far pulizia in casa, Abete in un momento di delirio disse
che l’etica non va in prescrizione, Abete ha omesso di dire una cosa
importante, che nella FIGC da lui presieduta NON c’è etica. Altrettanto
latitanti sono le varie Leghe gestite dagli stessi vertici delle lobby, come
possono, anche lontanamente, pensare di far pulizia? Si dovrebbero rottamare
gli stessi vertici.
Uno dei punti MAI chiariti di Farsopoli è quello che in
tutta la vicenda non circola denaro, non ci sono promesse di regali o favori
fatte dai dirigenti Bianconeri. Non si può dire altrettanto per le scommesse,
quanto denaro muovono la scommesse e nelle tasche di chi finisce questo denaro?
Ho fatto un po’ di fantascienza non preoccupatevi che forse
la realtà è peggio di come la immagina un malpensante come me.
JUVENTUS PER SEMPRE SARA’
FINO ALLA FINE
SOSTENIAMO LA LOTTA DEL DIRETTORE
Massimo Sottosanti
Twitter: @JuveGrandeAmor
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