La sceneggiata, perché inutile nascondersi dietro un dito di sceneggiata si tratta, iniziata ieri che vede protagonisti la Juventus e la Prescrittese e che ha come oggetto lo scambio Guarin Vucinic, dovrebbe convincere tutti, anche chi ancora si ostina a non riconoscere i meriti professionali e le indiscusse doti di stratega di Luciano Moggi, quanto manchi il Direttore al calcio Italiano.
I Prescritti hanno toccato il fondo in quanto a etica credibilità,
che ancora fossero privi e di etica sportiva è assodato, oggi hanno dimostrato
che anche negli affari la loro visione etica è molto scarsa. È la prima volta
che si vede che chi propone un affare faccia marcia in dietro proprio quando l’affare
è praticamente chiuso, è agghiacciante quello che è successo. Ma riassumiamo in
poche parole l’assurda vicenda.
Freddy Guarin praticamente
un separato in casa della Prescrittese, un paria per l’allenatore Mazzarri, un
elemento da prendere di mira per gli ultras ogni volta che scende in campo, è
ovvio che il rapporto tra Guarin e l’ambiente è talmente deteriorato che il
ragazzo non vede l’ora di andarsene, Mazzarri altrettanto è felice di toglierselo
di torno e lo stesso Mazzarri stravede per Mirko Vucinic, non è da escludere
che i due si siano parlati e lo stesso Mirko abbia espresso il desiderio di
giocare di più e di sentirsi chiuso dalle scelte di Conte. In questo contesto i
dirigenti della Prescrittese si muovono e trovano l’accordo con la Juventus per
uno scambio alla pari che poi durante le trattative porta ad un piccolo
conguaglio che la Juventus dovrebbe versare ai Prescritti. Tutto bene, tutti
felici? Si se a trattare con la Juventus ci fossere persone oneste, etiche e
soprattutto non ci fosse la Prescrittese, infatti appena si sparge la notizia
inizia il sollevamento popolare di qegli stessi tifosi che ogni volta che
Freddy Guarin scende in campo lo fischiano. Panico, non si sa cosa fare il
Presidente è in Indonesia, già perché per non farsi mancare nulla la
Prescrittese ha un presidente che è lontano dalla squadra e dalle dinamiche
calcistiche. Panico dicevamo, si blocca tutto fino a che, pare su consiglio del
Number One dei Prescritti, Moratti, Thohir non decide di mandare tutto a monte.
Questi i fatti ora le
considerazioni, gli affari hanno un codice etico che dovrebbe portare al
rispetto degli accordi, se poi si ritiene che Mazzarri, Branca, Ausillio e
Fassone abbiano sbagliato si prenderanno delle decisioni interne alla società.
C’è poi l’aspetto sportivo e umano della vicenda, con che spirito si presenterà
Guarin agli allenamenti, con che spirito Mazzarri potrà pretendere rispetto da
Guarin ed in fine come reagiranno i tifosi alla probabile indolenza di Guarin.
Poi c’è Vucinic al quale la Juventus ha promesso un trasferimento ed ha tenuto
fede alla parola data, però Mirko fa dietro front ritorna a Vinovo dopo ave
rfatto addirittura le visite mediche, quale sarà lo spirito di Vucinic che
grazie alla manfrina della prescrittese ha anche perso l’opportunità di
mettersi in mostra nella partita contro la Roma di questa sera? Sicuramente per
Mirko sarà tutto più facile che per Guarin, Conte sicuramente saprà recuperarlo
psicologicamente, saprà ridargli fiducia affinché faccia bene e a Giugno trovi
una sistemazione di suo gradiemento.
La pantomima a cui abbiamo assistito non rende merito a nessuno neppure a Marotta ,le trattative
d’affari, non solo calcistiche, devono essere portate avanti sotto traccia, in
segreto, limare le differenze e litigare per raggiungere un accordo lo si deve
fare in maniera discreta sussurrando e non gridando ai quattro venti.
Tra Juventus e Inter di “affari” ne sono stati conclusi
molti negli anni, sin dai tempi di Boniperti. Boniperti quando trattava con le
milanesi (Inter o Milan) nel tardo pomeriggio lasciava Torino per andare a
cenare all’hotel La Meridiana che era giusto al casello di Agognate
dell’autostrada Torino Milano, se fosse arrivato per caso un giornalista
avrebbe visto Boniperti seduto ad u tavolo cenando con amici novaresi mentre i
dirigenti interisti o milanisti, ai quali veniva dato appuntamento con largo
anticipo rispetto l’ora d’arrivo di Boniperti, venivano segregati in una camera
dell’hotel. L’idea era semplice, si tratta in campo neutro ne a Torino ne a
Milano, il posto lo sceglieva Boniperti perché poteva garantire la discrezione
dei proprietari dell’Hotel, suoi amici, facendo così abbassare le guardia alla
controparte e traendo un indubbio vantaggio psicologico. Si badi bene sto
parlando di Boniperti non di Moggi.
Ai tempi di Moggi invece si è sempre giocato d’anticipo, i
tempi erano cambiati e i calciatori, dopo la legge Bosman, avevano ottenuto il
sacrosanto diritto di accattare o meno un trasferimento. Il Direttore, come
dicevo prima, giocava d’anticipo, i movimenti di Luciano erano sconosciuti
anche al figlio Alessandro, i contatti venivano presi prima con il giocatore e
solo se era disposto a venire alla Juventus alle condizioni pattuite allora si
sarebbe portato avanti l’affare se no non succedeva nulla, nessuno ne sapeva
nulla. Il tutto in assoluto silenzio, in segreto, un segreto che, si badi bene,
tutelava entrambe le squadre che
trattavano.
Ma ahimè Luciano Moggi, il diavolo, è stato cacciato e così siamo
costretti ad assistere a questa sceneggiata dalla quale, alla fine nessuno ne
esce bene, perché anche Marotta ha fatto degli errori, vedimoli.
Inizia la trattativa e Marotta da il via libera a Vucinic di
lasciare Torino per recarsi a Milano e addirittura accetta che Mirko si
sottoponga alle viste mediche, mentre Guarin rimane bello bello a Milano. Come
minimo credo che nessuno di noi avrebbe fatto muovere Vucinic da Torino fin
quando l’affare non fosse concluso, anzi io avrei parlato con Conte e gli avrei
chiesto di motivarlo per bene e tenerlo ben caldo per scendere in campo contro
la Roma. Altro errore madornale, la trattativa si svolge negli uffici di un
agenzia di viaggio in pieno centro di Milano, il centro di Milano è risputo
essere una location assolutamente riservata, segretissima e lontano da ogni
tipo di sguardo indiscreto. Ma non basta, il nostro eroe Marotta non si era
accorto che l’ufficio dove si svolge la trattativa ha una bellissima finestra
che da sulla strada e in pochissimo tempo di fronte al luogo “segreto” si
raccoglie un folla di media e di curiosi.
Marotta queste trattative si tengono ben ben segrete, non si
fa trapelare nulla così se sfumano non si fa male nessuno, questo lo sapeva
molto bene Luciano Moggi. D’altro canto anche noi Juventini dobbiamo meditare
sulle reali capacità di Marotta come uomo del mercato, forse sarebbe meglio
affidare la totale responsabilità del mercato che è un settore estremamente delicato a Nedved, Paratici e Cherubini e Marotta
faccia quello che è bravo a fare, ossia l’uomo dei conti.
Quando dico che mi manca Luciano Moggi è per queste ragioni,
perché la sua professionalità tutelava anche le sue controparti, e chi non lo
capisce credetemi non capisce nulla di calcio.
JUVENTUS PER SEMPRE SARA’
FINO ALLA FINE
Massimo Sottosanti
Twitter: @JuveGarandeAmor
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