Domani si gioca il ritorno degli ottavi di UEL tra
Fiorentina e Juventus, un derby tutto italiano carico si significati che vanno
oltre la sfida sportiva; è notizia di ieri che la Juventus ha organizzato la
logistica della trasferta come se si trattasse una missione di guerra tra le
linee nemiche, hotel mantenuto segreto, viaggio in treno charter: signori, stiamo
parlando pur sempre di una partita di calcio. Tutto questo naturalmente non è
casuale e non è scevro né da strumentalizzazioni né da complicità non solo
giornalistiche.
Che ci sia un’acerrima rivalità tra i viola e la Juventus è storia,
una rivalità che dovrebbe rimanere in ambito sportivo e soprattutto dovrebbe
far scattare quella componente importante del tifo calcistico che è l’ironia; l’ironia,
si badi bene, è l’opposto dell’insulto, della maleducazione della mancanza di
rispetto. Purtroppo si è persa la visione ironica e si è ormai abituati ad assistere
a comportamenti incivili se non anche violenti.
Questa partita è stata caricata
dai media di una valenza che va oltre il passaggio del turno, sono ormai due
settimane che la Fiorentina è dipinta come l’unica squadra che può ancora
salvare il calcio italiano dallo strapotere della Juventus, ci può anche
stare che i media abbiano interesse a mantener vivo l’interesse del pubblico,
in quanto nel Campionato onestamente la lotta per la vittoria dello scudetto è
ormai passata in secondo piano, d’altro canto è ormai abitudine quella di snobbare l’impresa Bianconera: se ne parla
poco e comunque solo per accendere delle polemiche.
Qui veniamo al punto che mi preme mettere in evidenza, è
risaputo che spargere sospetti sulla Juventus è diventato uno sport nazionale,
aiuta a far leggere i giornali, aiuta a far crescere l’audience televisiva, non
importa se si perda di vista l’imparzialità o se si mettono in giro notizie
false (vedi coro dei tifosi del Manchester United regolarmente smentito e
sbugiardato) l’importante è creare o canalizzare quell’odioso “sentimento
popolare” a cui, oltre ai media, hanno fatto ricorso sia i giudici (volutamente
minuscolo) della giustizia sportiva e a quanto pare, leggendo le indiscrezioni
sulla sentenza d’Appello del caso Moggi, anche i giudici del Tribunale di
Napoli. Poco importa se gli interventi di Liguori, Taormina, Giordano, Totti,
De Sanctis assieme alle radio romane e fiorentine stanno accendendo la miccia
di quei personaggi che popolano la curva
Fiesole pronti a insultare la memoria delle 39 vittime del Heysel, poco importa
se un manipolo di facinorosi pseudo tifosi della Juventus si sentono in obbligo
di scendere allo stesso piano dei loro amici viola.
Ancora una volta siamo di fronte ad una vigilia che ha più
il sapore di una guerriglia che di un incontro di calcio, ma tanto cosa importa
se la squadra di calcio a dover essere accolta e scortata dalla polizia è la
Juventus, cosa importa se si insultano dei morti se questi erano di fede
Bianconera, cosa importa se una festa sportiva si trasforma in una gazzarra
incivile quando il bersaglio dell’inciviltà è la Juventus. Non importa a
nessuno, perché il “Sistema” è il primo a tollerare, quasi direi incoraggiare,
queste manifestazioni. Quando mai si è visto da una qualsiasi parte del mondo
che un Primo Ministro ostenta la maglia di un giocatore, che non sia della
Nazionale del Paese, della sua squadra del cuore e ne faccia pubblico omaggio
ad un altro Capo di Governo. Caro Renzi, queste sono azioni che dovrebbero
essere mantenute nella sfera del privato e non rese pubbliche, perché Presidente
Renzi, Lei è anche Presidente degli Italiani che tifano Juventus. Per non
parlare dell’assordante silenzio della Famiglia Della Valle di fronte alle
manifestazioni di inciviltà delle quali si sono resi protagonisti i tifosi
viola durante la trasferta di campionato a Torino, silenzi complici, Signori
Diego e Andrea Della Valle, ma ancora più colpevoli perché il Presidente Agnelli ha condannato
senza mezzi termini le manifestazioni di inciviltà di alcuni elementi che si
infiltrano nel tifo Bianconero.
Vorremmo che domani si potesse parlare di una partita di
calcio e non prendere atto delle ormai consuete nefandezze dei teppisti da
stadio, vorremmo che quella di domani sia una festa di sport, vorremmo vedere
una partita combattuta lealmente sul campo con le tifoserie impegnate a
sostenere la propria squadra senza tifare contro l’avversario, vorremmo che si
accetti che l’arbitro è un uomo e può sbagliare senza fare la solita dietrologia
itagliota.
Le premesse perché sia un gran momento di calcio ci sono
tutte, adesso tocca al pubblico decidere se vuole dare ancora una volta, a
tutto il mondo, una dimostrazione dell’inciviltà itagliota o se vuole dare l’immagine
di un pubblico maturo.
Un ultima considerazione sui “cattivi maestri”: i personaggi
citati prima, Liguori, Taormina, Giordano e ci metto in mezzo anche il
Presidente Renzi dovrebbero essere puniti per i loro atteggiamenti che
travalicano il tifo fino ad assume i connotati di istigazione. In un paese
diverso dall’Italia non si permetterebbero di assumere certi atteggiamenti e, se
lo dovessero fare, ne pagherebbero le conseguenze, già in un paese diverso dall’Italia.
Meditiamo per favore, meditiamo e anteponiamo il buon senso
alla consueta incompetenza e immobilismo della FIGC e delle istituzioni dell'ex
Bel Paese, che non sono neppure in grado di copiare le misure prese in altre
Nazioni che hanno avuto successo alla lotta contro il tifo violento.
Buon calcio a tutti.
Chi è nell'errore
compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza.
(cit. Johann Wolfgang Goethe)
JUVENTUS PER SEMPRE SARA’
FINO ALLA FINE
Massimo Sottosanti
Facebook: Gruppo FINO ALLA FINE…. JUVENTUS
Twitter: @JuveGrandeAmor
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