sabato 8 marzo 2014

LA JUVENTUS E' FELICITA'!

La Juventus è felicità|




Gianni Agnelli: "La Juventus rappresenta, per chi ama la Juventus, una passione, uno svago... e qualche cosa la domenica. Noi abbiamo cercato di dare a loro il migliore spettacolo possibile e anche molte soddisfazioni".

"Vinca la Juve o vinca il migliore? Sono fortunato, spesso le due cose coincidono".
Andrea Agnelli all'Unesco: "Il calcio è felicità, io felice lo sono sempre a inizio partita, spesso anche alla fine..."
Sono passati molti anni tra queste due affermazioni, addirittura più anni di quanto dica il calendario, perché Farsopoli ha prodotto una tale dilatazione del tempo da scavare un burrone profondo tra la Juve dell'Avvocato (e del Dottore poi) e quella post Farsa.
Ma il concetto di base è stesso: il calcio e la Juve come passione.
Quella passione che poi porta a costruire società all'avanguardia e squadre vincenti.
Per cui la felicità si fa doppia, spettacolo e vittoria.
Felicità e passione per il gioco sono del resto la base del calcio, sin da quando ad un  bambino, che ha appena imparato a camminare, viene regalato il primo pallone: il primo di tanti.
E alla base delle Juventus vincenti c'è sempre stata tanta passione.
Fu la passione a spingere un gruppo di studenti del Liceo classico "Massimo d'Azeglio" a far nascere la Juve, nel lontano 1897, "per gioco, per divertimento, per voglia di novità".
I momenti bui della Juve? Quando si è spenta la luce della passione....
Naturalmente il paradigma è Calciopoli, quando la morte, a poco più di un anno di distanza l'uno all'altro, dell'Avvocato e del Dottore, diede il via libera alle manovre della quinta colonna torinese capitanata dai grandi vecchi Franzo Grande Stevens e Gianluigi Gabetti col tutelato John Elkann: sbattendo insieme le tre zucche non si sarebbe spremuto un briciolo né di amore né di passione. Questioni di interessi, di asset, la pecunia in questo caso olet, e di brutto.
E fu Zaccone. E fu il buio, che nessun smile style avrebbe mai potuto squarciare.
L'avvisaglia si era avuta nel 1990, decisamente un annus horribilis: autore del fallimento? Toh, proprio quel Luca Cordero di Montezemolo che Blatter nel 2007 avrebbe poi ringraziato per aver indotto la Juve Elkanniana a ritirare il ricorso al Tar nel 2006. L'Avvocato lo aveva improvvidamente lasciato trastullare con la Juve, col ruolo di vicepresidente esecutivo, e Luchino, in combutta col Maifredi ebbro di champagne, aveva mandato in scena l'incubo: una stagione iniziata male e finita peggio, con i bianconeri settimi in campionato e fuori dalle Coppe europee dopo 28 anni di presenza continuativa.
Anche qui solo gelo nel cuore: ma c'era ancora l'Avvocato... e il mondo era tornato in ordine.

Dopo il 2006 c'è voluto molto più: molto più tempo e molto più dolore.
Adesso siamo tornati al calcio come felicità, prima e dopo.
Con Andrea e Antonio, due che col calcio si vogliono divertire, vincendo.


Carmen Vanetti 

Twitter: @JuveGrandeAmor

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