giovedì 10 aprile 2014

ER BRUCO ROSICONE



È incredibile quello che stanno montando i tifosi romanisti in seguito alla squalifica di Mattia Destro, fomentati da certi parolai professionisti e appoggiati dalla solita stampa partigiana si sta discutendo su una decisione presa dal Giudice Sportivo in base ai regolamenti, non mi andava di parlarne però a questo punto non riesco a tacere, non riesco a tacere perché non supporto l’ipocrisia e le mistificazioni di chi non vuole nascondere l’evidenza.

Il popolo del Testaccio è abituato a una visone del calcio dove pugilato, lotta libera, sputi e insulti agli arbitri sono parte delle regole, regole speciali che si sono state sempre e solo applicate ai giallorossi. Una volta si diceva che il calcio non è un gioco da signorine (mi scusino le ragazze del Calcio Femminile ottime giocatrici e quando occorre spigolose il giusto), è vero il calcio può essere spigoloso e duro, porto l’esempio di un calciatore che ha vestito sia la maglia della Juventus sia quella della Roma, giocatore rude e spigoloso, a volte al limite del regolamento, però giocatore onesto e leale, mai ha fatto interventi come quello che ha fatto Totti su Pirlo la scorsa stagione. Ecco la differenza tra Mattia Destro o Daniele De Rossi per non citare Francesco Totti, mai un Benetti, un Furino, un Giannini, un Di Bartlomei o un Bruno Conti si sarebbero permessi di sputare in faccia ad un avversario, mai si sarebbero sognati di mollare pugni o entrare con il piede a martello.
Il comportamento più irritante, più scorretto e più ipocrita per me non è tanto il pugno che Destro ha rifilato ad Astrori, quello che più disturba è la manfrina che il giocatore ha fatto dopo aver colpito l’avversario, ecco il punto che il popolo del Testaccio non è in grado di capire. Mattia Destro con la sceneggiata fatta primo dimostra di essere cosciente di aver rifilato il pugno all’avversario e a quel punto per salvarsi si rotola a terra come se fosse stato colpito dalla pallottola di un cecchino. Il fatto stesso che i testaccini non sono in grado di capre tutto questo la dice lunga sulla loro educazione sportiva.

Da ieri poi sempre il solito popolo del Testaccio è scatenato a voler dimostrare che anche i giocatori della Juventus sono violenti, lo fanno come è loro solito, taroccando immagini o decontestualizzandole il bersaglio è Giorgio Chellini. A questi tifosetti da borgata romana, immigrati dall’Abruzzo vorrei solo ricordare che prima di parlare di Giorgio Chiellini dovrebbero sciacquarsi la bocca con il sapone. Chiellini riconosciuto come uno di migliori difensori  al mondo, ha uno stile di gioco rude, spigoloso, maschio, però Giorgio Chiellini non ha mai sputato in faccia ad un avversario, non ha mai sputato in faccia a nessuno e non ha mai simulato, Chiellini le prende e le da e quando le prende non va certo a protestare così quando le da e viene sanzionato accetta la decisione arbitrale.

Il bruco giallorosso assomiglia di più a un castoro o meglio a un bel topo, i tifosi della Roma sono rosiconi e intrallazzatori di natura, a cominciare dal falso storico del “go de Turone”, d’altronde i tre miseri scudetti vinti dalla Roma sono frutto di meschini intrallazzi.

Le vittorie si costruiscono con l’organizzazione, la pianificazione ed il lavoro quotidiano, lavoro quotidiano che non è solo l’allenamento è anche, e forse prima di tutto, disciplina ferrea, appunto la disciplina è una delle doti che differenziano la Juventus da molte altre Squadre italiane (mi verrebbe da dire da tutte le altre squadre italiane ), una disciplina che è gestire anche i comportamenti dei singoli calciatori che compongono la Squadra, dalla Juventus di Boniperti a quella di Moggi ed ora quella di Andrea Agnelli, Conte, Marotta, Paratici e Nedved alla Juventus chi sgarra paga, andate a chiedere a Montero o a Camoranesi quante multe si sono presi per ragioni disciplinari, andate a cercare negli archivi quante volte la Juventus ha montato un caso come quello di Destro per difendere un suo giocatore che ha sbagliato.  La non Juventus la New Holland si Cobolliana e Balchiana memoria dal 2006 al 2010 ha derogato alla regola della disciplina, ha permesso che gli allenatori fossero in balia di alcuni giocatori, i risultati si sono visti, però la Juventus ha saputo raddrizzare la barra e ricostruirsi, anche grazie alla disciplina. Quanta disciplina ci sia a Trigoria io non lo so ma da quello che si vede, dall’esempio che danno i giocatori giallorossi nutro dei forti dubbi.

JUVENTUS PER SEMPRE SARA’

FINO ALLA FINE

Massimo Sottosanti

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