"Ulteriore elemento probatorio fondante la sussistenza
dell'esistenza del sodalizio sono le cd. 'riunioni conviviali' presso le
abitazioni per lo più del Giraudo, Pairetto, dello stesso Moggi ed anche del
Mazzini.
Tali riunioni, escludendo come già indicato innanzi la mera
natura conviviale delle stesse, peraltro unica motivazione addotte dalla Difese
al fine di vanificarne il valore probatorio (sul punto si fa notare che, seppur
avessero avuto un tono conviviale, lo stesso non appare in contrasto con
l'ulteriore contenuto ovvero la predisposizione ai vertici del sodalizio di
attività illecite), appaiono rilevanti sotto un duplice profilo: in primis esse
avvengono per lo più in prossimità di sorteggi e dunque delle formazioni delle
griglie ed in secundis, vi prendono parte i membri posti al vertice
dell'associazione e ciò ne indica indiscutibilmente la loro
rilevanza”.
Così le motivazioni del secondo grado.
Che continuano a spacciare fumo per prove.
Già, perché i motivi posti a base della loro rilevanza sono quantomeno
risibili: il fatto che avvengano in prossimità dei sorteggi e il fatto che vi
partecipino i presunti vertici della presunta associazione.
Già perché i sorteggi avvenivano ogni volta che si giocava, decine di volte
all'anno, e dunque nulla di più probabile che qualsiasi data prescelta si
trovasse a ridosso di un sorteggio: anche se questo non prova assolutamente
nulla sul contenuto delle conversazioni passate nella cena, non è assolutamente
affermazione idonea a negarne la natura meramente conviviale. E' in fondo lo
stesso metodo usato per le telefonate su schede svizzere, il cosiddetto metodo
Di Laroni, che si fonda sull'attribuzione di un contenuto di comodo ad un
involucro vuoto.
L' "in secundis", poi, è un gatto che si morde la coda: già, perché queste
riunioni, che hanno tutte le caratteristiche esteriori di adunate conviviali,
per i giudici postulano già, aprioristicamente, l'esistenza di un'associazione,
quella stessa associazione di cui dovrebbero essere prova; e mettono come
presupposto, indimostrato, che le persone in questione si riuniscano con lo
scopo di commettere reati. E questi due presupposti, applicati ad un fatto di
per sé neutro, trasformano quelle che sono normali cene tra persone che
frequentano uno stesso ambiente, in summit di appartenenti ad un'associazione a
delinquere.
Che poi in queste riunioni si parlasse, oltre che delle solite amenità,
anche di temi attinenti il mondo del calcio, è assolutamente normale, visto che
buona parte dei convitati viveva immerso a 360° gradi in questo mondo e che,
come ci racconterà Bergamo, queste cene, esattamente come certe telefonate, sia
le salvate che le sommerse, servivano, semmai, ai designatori per capire l'umore
delle società; ma i discorsi di calcio, esattamente come la collocazione delle
cene a ridosso di sorteggi e partite, non bastano a farne covi in cui si
progettavano reati: che poi non si sono mai concretizzati perché il campionato è
stato regolare.
Il nulla prima, il nulla dopo: ma qual è e dov'è mai questo reato?
Un reato senza prove, senza contenuto e senza esito alcuno.
Non è girato un euro, non è stata falsificata una gara: con buona pace di
tale Mattia Losi, che su 'Il Sole 24 ore' blatera di 'partite condizionate dal
sistema Moggi', di cui si rinverrebbe traccia nelle oltre duecento pagine della
sentenza. Ebbene, invitiamo lui a leggersi tutte le sentenze di Calciopoli, da
quelle sportive, che sommano sei artt. 1 per fare un art. 6 in nome del
sentimento popolare, a quelle di Napoli che, nonostante lo spirito forcaiolo che
le possiede, scrivono che nessuna partita fu alterata, al punto che sono state
respinte le richieste di risarcimento delle parti civili; nessun ufficiale di
gara ne ha tratto vantaggi per la carriera, solo carriere
da gambero per i sodali di Moggi, e la costituzione di un fantomatico
sistema volto ad acquisire un potere di controllo poggia solo
sulle parole dei quattro moschettieri di Farsopoli: Nucini, Cellino, Babini
e Fabio Monti (capirai....)
Così l'avvocato Trofino, difensore di Luciano Moggi, nell'arringa
dell'Appello (17 dicembre 2013)
"Ma passiamo anche alle famose cene nelle case degli associati: erano
le case loro, di Moggi, di Giraudo e Pairetto, che avevano un rapporto
personale. Non si vedevano in incognito, in una grotta. Voi mi dovete dimostrare
che quelle persone non si potevano incontrare, che quelle riunioni erano
finalizzate a compiere reati! L’incontro di Colle Salvetti del 21 maggio 2005 ha
una importanza straordinaria perché ci da la prova diretta dell'innocenza. Quel
giorno il campionato si è già concluso per la Juve. Ci abbiamo messo tre ore per
tirare fuori dalla bocca di Auricchio che a quel punto la Juve aveva già vinto
lo scudetto con la partita Palermo-Milan 3 a 3 con la vittoria dello scudetto
per la Juve. E sapete cosa dice il PM? Si sono visti perché dovevano ancora
parlare o pagare il prezzo a Bergamo. Quella riunione è un monumento
all'inesistenza dell’associazione. Dovete leggere delle telefonate dei giorni
precedenti all’incontro, tra Bergamo e la Fazi. Calcolate che i colloqui tra i
due sono una miniera d’oro per il processo perché tra loro c’è un rapporto molto
stretto. Parlano di cose che sanno, si chiamano 3 volte al giorno e Bergamo
spesso fa dei report. Ce n’è una prima tra Bergamo e Mazzini: "...io però vorrei
fare una cena importante, non per l’apparecchiatura… ma per le cose che gli devo
dire, tu bisogna che mi dai una mano eh? Mazzini risponde che va bene. Bergamo
aggiunge poi: vieni è importante, porta anche tua moglie. Ma prima di ciò
Bergamo chiama Giraudo, chiedendo se può far venire alla cena anche Mazzini.
Cioè Bergamo che era un associato chiede ad un altro associato se può venire un
altro associato ancora? Chiede l'autorizzazione! Ma la serie prosegue con una
Bergamo-Fazi, dove quest'ultima detta a Bergamo la strategia di come dire le
cose. Bergamo ha bisogno della presenza di Mazzini e la Fazi gli suggeriusce
quello che deve dire, alla cena dei vertici degli organzzatori della banda dei
criminali!
Bergamo deve fare una cena per chiedere la sua riconferma: ma
l’associazione aveva anche come oggetto la vittoria delle Juve? E quindi, a
risultato ottenuto, egli può andare alla riunione per dire: avete avuto quanto
chiesto, adesso ricompensatemi! E invece si affanna a preparare la cena, chiede
alla Fazi come dire, chiede se può venire Mazzini che deve dargli una mano!
Questa è la prova che non esiste l’associazione! Questa è anche la prova che
Mazzini non fa parte dell’associazione, se Bergamo deve chiedere
l’autorizzazione per farlo partecipare alla cena! Quindi Mazzini e Bergamo sono
fuori: sono rimasti in due a ballare l'Hully Gully!"
Un elemento
imprescindibile del sistema Moggi è l'esclusività dei rapporti.
Un'esclusività che, a livello di rapporti telefonici con arbitri e
designatori, è già stata rasa al suolo dal rinvenimento, da parte del pool di
Moggi guidato dall'ottimo Penta, delle telefonate che non c'erano, che è
diventato che un 'c'erano ma non interessavano', anche se erano interessanti da
parte di chi le aveva ascoltate e baffeggiate come rilevanti.
Ebbene, anche nel caso delle cene, l'accusa associativa perde la stampella
dell'esclusività.
Ecco quanto racconta Bergamo:
Bergamo, dichiarazione spontanea, 13 aprile 2010:
A cena da Moratti. Io, in questa situazione, presi anche
atto di una telefonata di Moratti che, disperato al telefono, mi disse che
d’estate avrebbe avuto piacere ad incontrarmi. In luglio io e mia moglie siamo
andati a cena da Moratti a Forte dei Marmi e credetti di averlo convinto della
nostra buona fede. Evidentemente non era così, perché poi è accertato che
proprio quell’anno Moratti incaricò la security Telecom di svolgere indagini e
controllo bancari che sono stati fatti per me, le figlie, la moglie e mio
fratello.
Bergamo, dichiarazione spontanea, 25 ottobre 2011: "Mi
sembra il caso di fare chiarezza su alcuni aspetti che sono stati male
interpretati. mi sembra di essere diventato quello delle cene e del maghetto che
faceva i sorteggi. Voglio dare alcuni chiarimenti: le mie sono verità
certificabili, quell'anno, al mio sesto anno di lavoro con Pairetto, arrivo e
decido che, essendo il mio ultimo anno (e non è vero che faccio la cena per
essere confermato, perché avevo già deciso di dimettermi), avevo deciso con mia
moglie che quando viene la Juve, l'Inter e il Milan a Livorno li ospito a casa.
Arriva l'Inter a gennaio, chiamo Facchetti, lo vado a prendere
all'aeroporto, lo porto a casa mia; poi dopo un mese viene e giocare il
Milan chiamo Galliani, gli dico della cena, Galliani rimane titubante, lo
richiamo il giorno dopo: lui mi dice che non era il caso perché era candidato
alla rielezione alla Lega. Non viene ma le telefonate ci devono
essere; a fine campionato, con il titolo già assegnato, ripeto l'invito
alla Juve cercando di far venire anche Mazzini: ma non potevo farlo in prima
persona e per correttezza dico a Giraudo: 'Avete piacere che venga anche
Mazzini?' 'Ma ci mancherebbe altro'. Facciamo la cena a campionato
assegnato e io ho la casa circondata di carabinieri. Credo che ci sia
una disparità di trattamento. I regolamenti non impedivano di partecipare alle
cene e vorrei introdurre anche il nostro ruolo. I regolamenti non impedivano che
il designatore avesse rapporti con tutti quelli che chiedevano chiarezza. Il
telefono non era il mio, ma della Federazione, i tabulati erano leggibili. Io
decido di fare questo perchè arrivo alla carica dopo 15 anni di A e 10 di
internazionale, designatore in coppa Campioni, e tante altre cose; e so che
posso avere rapporti con le società e capire gli umori, capire cose che le
società non mi dicevano, io in questa mano dovevo aver tutto quello che era
possibile sapere.
Ma le uniche cene che hanno interessato gli inquirenti sono sono quelle che
contemplavano la presenza di Moggi, esattamente come per le telefonate.
"Si è badato solo a correr dietro ai misfatti di Moggi", scrive la
sentenza di primo grado
Anche se i misfatti, come detto sopra, sono i grandi assenti di tutta
la vicenda di Calciopoli: niente illeciti per la giustizia sportiva, nessun
misfatto per quella ordinaria.
Carmen Vanetti
Twitter: @JuveGrandeAmor
Facebook: Gruppo FINO ALLA FINE..... JUVENTUS
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