sabato 3 maggio 2014

MOBASTA!!! FUORI DALLE PALLE



Quest’oggi ancora una volta l’ItaGlia, il paese dei Kaki, il paese di istituzioni gestite da Incompetenti che non perdono l’occasione di dimostrare la loro incompetenza, ha dato al mondo l’immagine in che stato sia ridotto il Bel Paese.

Quello che è successo oggi a Roma è la conseguenza di una serie di eventi e situazioni che da questo Blog sono state sollevate, discusse e denunciate da tempo, da quando abbiamo applaudito alla decisione della Juventus di non fare ricorso alla squalifica delle curve: abbiamo appoggiato quella decisione perché ha dato un segnale chiaro sulla necessità di eliminare dal calcio italiano il fenomeno degli ultras, così come negli anni ottanta fece l’Inghilterra con gli Hooligans. Non vorrei essere frainteso, questo è un argomento talmente serio e importante che deve superare le fedi calcistiche, chi ama il calcio, chi ama questo sport meraviglioso non può accettare che il calcio cada in ostaggio a una minoranza di violenti, chi ama il calcio non può accettare che pochi delinquenti possano rovinarlo.

Oggi a Roma le cosiddette istituzioni, dalla FIGC alla Lega, dal CONI allo Stato fino ai vertici delle forze dell’ordine hanno mostrato in televisione di essere ostaggio dei gruppi Ultras più violenti, quando i vertici della Questura di Roma accettano di parlamentare con un individuo che veste una maglietta con su scritto “Speziale libero”, Speziale è in prigione perché ritenuto responsabile della morte dell’Ispettore Raciti, per me è la sconfitta dello Stato di diritto perché, quando lo Stato riconosce e dà dignità a certi individui che insultano la memoria di un servitore delle Stato, quello stesso Stato ha perso la sua dignità.

I fatti di oggi, secondo informazioni che ho ricevuto, pare che siano scaturiti da una specie di appuntamento che si erano dati Ultras napoletani, romanisti e laziali per scontarsi tra loro e, nel mezzo di questa battaglia tra bande di delinquenti, qualche cosa è successo per cui due Ultras napoletani sono stati feriti dallo sparo di un'arma e uno dei due è in condizioni gravissime. Da questo episodio gli Ultras partenopei hanno inscenato la sceneggiata che tutti abbiamo visto.

Io penso che sulla base dei fatti e soprattutto sulla base di chi li ha generati e di come sono stati generati (basta guardare questo video), non è possibile che un Paese civile accetti situazioni del genere.

Ora tutti si chiamano fuori, ho sentito don Aurè ringraziare pubblicamente l’atteggiamento degli Ultras che hanno permesso che la partita si potesse svolgere, sempre Don Aurè ha dedicato la Coppa vinta al malavitoso ferito, ma NON una parola per il povero Raciti, ucciso nuovamente in diretta TV quest’oggi a Roma. Le istituzioni hanno assistito alla partita e alla fine il Presidente del Senato, accompagnato da Beretta e da Malagò, ha premiato la squadra del Napoli che, a differenza di Pechino nel 2012, si è presentata alla premiazione. La premiazione di che? La premiazione di chi? Degli Ultras violenti o la premiazione di Genny 'a Carogna, al secolo Gennaro De Tommaso, figlio di affiliato al clan Misso. Sì, perché è di questo che stiamo parlando, del riconoscimento da parte delle istituzioni dell’infiltrazione della Camorra e della delinquenza organizzata il TUTTE le bande di Ultras, lo conferma anche Roberto Saviane in un suo post.

Ma le responsabilità vanno ricercate nelle persone che guidano le istituzioni dello Sport Italiano, dal CONI alla Lega; i responsabili prima di tutti sono Abete, Albertini e Beretta che hanno dimostrato ormai in maniera inequivocabile di essere incapaci e incompetenti non solo a gestire il movimento calcistico italiano ma  anche  a fronteggiare in maniera adeguata un fenomeno trasversale a tutto il calcio Italiano, quello degli Ultras.

Non c’è da inventare nulla, basta chiedere a chi è stato capace di debellare questo cancro in altri Paesi di dare la ricetta anche al calcio italiano, forse è troppo semplice, forse non conviene o forse non c’è la volontà di farlo.

È ora di dire basta, basta a quei pennivendoli che non passa giorno che non fomentano sospetti e che vomitano accuse, basta a quelle radio e televisioni che danno spazio a commenti che sono pura propaganda per gli Ultras, basta a avvocati falliti che minacciano denunce contro gli arbitri o politici di quart’ordine che fanno interrogazioni parlamentari su una partita di calcio. Basta alla cultura antisportiva che ormai è imperante nel calcio ItaGliota.

Questa sera hanno vinto i violenti, ha vinto il crimine organizzato, hanno vinto gli estremisti di destra e sinistra che si annidano nella zona franca degli Ultras, questa sera ha perso lo Stato, questa sera hanno perso lo Sport e il calcio. Purtroppo non cambierà nulla, purtroppo ancora una volta alla fine è andata in scena l’autocelebrazione dell’incompetenza e dell’incapacità.

Quello a cui abbiamo assistito oggi è l’onda lunga di un fenomeno tutto ItaGliano iniziato nel Maggio del 2006, quando le istituzioni del calcio e i giornali si prestarono ad appoggiare una faida che nulla aveva a che fare con il calcio, questo è il risultato dei quei personaggi che dal 2006 hanno preso in mano le redini del movimento calcistico italiano, non che con Carraro fosse meglio, però allora c’era chi tentava di opporsi, che lavorava per cercare di tenere lontano certo marciume; nel 2006 l’argine è stato aperto, ecco i risultati, c’è proprio da andarne fieri vero, Abete, Albertini, Beretta, De Laurentiis, Cellino, Pulvirenti, Lotito?

E domenica si giocherà Roma-Juventus………..


Massimo Sottosanti

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