Quest’oggi ancora una volta l’ItaGlia, il paese dei Kaki, il
paese di istituzioni gestite da Incompetenti
che non perdono l’occasione di dimostrare la loro incompetenza, ha dato al
mondo l’immagine in che stato sia ridotto il Bel Paese.
Quello che è successo oggi a Roma è la conseguenza di una
serie di eventi e situazioni che da questo Blog sono state sollevate, discusse
e denunciate da tempo, da quando abbiamo applaudito alla decisione della
Juventus di non fare ricorso alla squalifica delle curve: abbiamo appoggiato
quella decisione perché ha dato un segnale chiaro sulla necessità di eliminare
dal calcio italiano il fenomeno degli ultras, così come negli anni ottanta fece
l’Inghilterra con gli Hooligans. Non vorrei essere frainteso, questo è un
argomento talmente serio e importante che deve superare le fedi calcistiche,
chi ama il calcio, chi ama questo sport meraviglioso non può accettare che il
calcio cada in ostaggio a una minoranza di violenti, chi ama il calcio non può
accettare che pochi delinquenti possano rovinarlo.
Oggi a Roma le cosiddette istituzioni, dalla FIGC alla Lega,
dal CONI allo Stato fino ai vertici delle forze dell’ordine hanno mostrato in
televisione di essere ostaggio dei gruppi Ultras più violenti, quando i vertici
della Questura di Roma accettano di parlamentare con un individuo che veste una
maglietta con su scritto “Speziale libero”, Speziale è in prigione perché ritenuto
responsabile della morte dell’Ispettore Raciti, per me è la sconfitta dello
Stato di diritto perché, quando lo Stato riconosce e dà dignità a certi
individui che insultano la memoria di un servitore delle Stato, quello stesso
Stato ha perso la sua dignità.
I fatti di oggi, secondo informazioni che ho
ricevuto, pare che siano scaturiti da una specie di appuntamento che si erano
dati Ultras napoletani, romanisti e laziali per scontarsi tra loro e, nel mezzo di
questa battaglia tra bande di delinquenti, qualche cosa è successo per cui due
Ultras napoletani sono stati feriti dallo sparo di un'arma e uno dei due è in
condizioni gravissime. Da questo episodio gli Ultras partenopei hanno inscenato
la sceneggiata che tutti abbiamo visto.
Io penso che sulla base dei fatti e soprattutto sulla base
di chi li ha generati e di come sono stati generati (basta
guardare questo video), non è possibile che un
Paese civile accetti situazioni del genere.
Ora tutti si chiamano fuori, ho sentito don Aurè ringraziare pubblicamente l’atteggiamento degli Ultras che hanno permesso che la
partita si potesse svolgere, sempre Don Aurè ha dedicato la Coppa vinta al
malavitoso ferito, ma NON una parola per il povero Raciti, ucciso nuovamente in
diretta TV quest’oggi a Roma. Le istituzioni hanno assistito alla partita e
alla fine il Presidente del Senato, accompagnato da Beretta e da Malagò, ha premiato la squadra del Napoli che, a differenza di Pechino nel 2012, si è
presentata alla premiazione. La premiazione di che? La premiazione di chi? Degli
Ultras violenti o la premiazione di Genny 'a Carogna, al secolo Gennaro De Tommaso,
figlio di affiliato al clan Misso. Sì, perché è di questo che stiamo parlando,
del riconoscimento da parte delle istituzioni dell’infiltrazione della Camorra
e della delinquenza organizzata il TUTTE le bande di Ultras, lo conferma anche
Roberto Saviane in un suo post.
Ma le responsabilità vanno ricercate nelle persone che
guidano le istituzioni dello Sport Italiano, dal CONI alla Lega; i responsabili
prima di tutti sono Abete, Albertini e Beretta che hanno dimostrato ormai in
maniera inequivocabile di essere incapaci e incompetenti non solo a gestire il
movimento calcistico italiano ma anche a fronteggiare in
maniera adeguata un fenomeno trasversale a tutto il calcio Italiano, quello
degli Ultras.
Non c’è da inventare nulla, basta chiedere a chi è stato
capace di debellare questo cancro in altri Paesi di dare la ricetta anche al
calcio italiano, forse è troppo semplice, forse non conviene o forse non c’è la
volontà di farlo.
È ora di dire basta, basta a quei pennivendoli che non passa
giorno che non fomentano sospetti e che vomitano accuse, basta a quelle radio e
televisioni che danno spazio a commenti che sono pura propaganda per gli
Ultras, basta a avvocati falliti che minacciano denunce contro gli arbitri o
politici di quart’ordine che fanno interrogazioni parlamentari su una partita
di calcio. Basta alla cultura antisportiva che ormai è imperante nel calcio
ItaGliota.
Questa sera hanno vinto i violenti, ha vinto il crimine
organizzato, hanno vinto gli estremisti di destra e sinistra che si annidano
nella zona franca degli Ultras, questa sera ha perso lo Stato, questa sera hanno
perso lo Sport e il calcio. Purtroppo non cambierà nulla, purtroppo ancora una
volta alla fine è andata in scena l’autocelebrazione dell’incompetenza e dell’incapacità.
Quello a cui abbiamo assistito oggi è l’onda lunga di un
fenomeno tutto ItaGliano iniziato nel Maggio del 2006, quando le istituzioni
del calcio e i giornali si prestarono ad appoggiare una faida che nulla aveva a
che fare con il calcio, questo è il risultato dei quei personaggi che dal 2006
hanno preso in mano le redini del movimento calcistico italiano, non che con
Carraro fosse meglio, però allora c’era chi tentava di opporsi, che lavorava
per cercare di tenere lontano certo marciume; nel 2006 l’argine è stato aperto,
ecco i risultati, c’è proprio da andarne fieri vero, Abete, Albertini, Beretta,
De Laurentiis, Cellino, Pulvirenti, Lotito?
E domenica si giocherà Roma-Juventus………..
Massimo Sottosanti
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