In questi giorni ho scritto che Andrea Agnelli sarebbe il
Presidente adatto per la FIGC, è chiaro che questa sarebbe una disgrazia per la
Juventus e comunque un'ipotesi non percorribile nella realtà, quindi la mia era
e rimane una provocazione che, come tutte le provocazioni, ha una base di realtà
e di logica.
Vorrei continuare questo gioco delle provocazioni per disegnare
quello che secondo me sarebbe lo scenario ideale per rilanciare il calcio italiano,
una provocazione che sicuramente sarà vista con “orrore” da tutti quelli che
sono saliti sul carro di Farsopoli nel 2006 facendo un doppio salto mortale con
avvitamento, passando dal carro dei vincitori del Mondiale tedesco appunto a
quello di Farsopoli: la provocazione che sto per lanciare è qualche cosa che
sicuramente darà fastidio a chi è abituato a vivere il calcio fatto di
favoritismi politici, di prescrizioni, di regole cambiate in corso dei
campionati, di disastri economici e finanziari occultati, debiti cancellati,
favori arbitrali, di chi accetta i ricatti degli Ultras, di chi ha le mani in
pasta nei diritti TV, di chi crea brand per rivenderli a se stesso, di chi è
dipendente di una banca e ha incarichi istituzionale in Lega, da chi è stato
radiato con la radiazione poi cancellata con un colpo di spugna. Insomma da
quella cupola lobbista che dal 2006 ha occupato le istituzioni calcistiche
italiane e ha distrutto il movimento sportivo.
Se l’Italia fosse un paese dove si riconoscessero i meriti
alle persone, un paese dove la Giustizia fosse sempre e solo UGUALE PER TUTTI,
insomma in altre parole un Paese civile, in questa ipotetica Italia dei sogni,
in questo momento di crollo totale della governance del calcio dell'ex Bel
Paese, si assisterebbe ad un dialogo serio e si chiamerebbero i medici migliori
per guarire questo Calcio affetto da una grave e cronica malattia che dura
ormai da otto anni, in un Paese serio si caccerebbero in malo modo i
responsabili di questo disastro e si volterebbe radicalmente pagina. In un
Paese serio appunto, però forse tutto questo non è esattamente applicabile all’Italia
e quindi eccomi qui a dire la mia come provocazione, con la presunzione (ogni
tanto sono anche presuntuoso a ragione, spero mi vogliate scusare) che quello
che scriverò è sì una provocazione ma soprattutto è un'idea che tutte le
persone che sono ancora in grado di ragionare con il proprio cervello, e non se
lo sono ancora fatto atrofizzare dai mercanti di parole mediatici, sicuramente
appoggerebbero.
Chi sarebbe un Presidente della FIGC migliore di Antonio Giraudo, manager sportivo di
indubbie capacità, amministratore accorto e di comprovato successo, comprovato
con fatti e numeri, non con la solita fuffa dei manipolatori mediatici, Antonio
Giraudo sarebbe l’uomo che a capo del Calcio Italiano porterebbe avanti quelle
riforme strutturali che sono necessarie, gestirebbe la Federazione come un
azienda lasciando da parte le logiche politiche e lobbistiche che hanno
contraddistinto la FIGC di Abete, Albertini e prima del commissario tifoso
Guido Rossi. Antonio Giraudo sarebbe l’uomo che ridarebbe credibilità
internazionale al Calcio Italiano, una credibilità che forse si è persa sin
dalla scomparsa di Artemio Franchi. La credibilità internazionale che saprebbe
costruire Antonio Giraudo non sarebbe basata sugli inciuci di potere ma sui
risultati di u' innovazione seria e comprovata da risultati che solo un manager
con idee chiare ed esperienza potrà dare.
Come Vice Presidente e Responsabile dell’Area Tecnica, oggi
c’è solo una sola persona che garantirebbe un progetto di ricostruzione del
Calcio Italiano e questa Persona è Luciano
Moggi. Lasciamo da parte tutte le ipocrisie farsopolare, tutte le falsità
della giustizia sportiva e tutta la fuffa mediatica che è stata scaricata su
Moggi. Moggi ha pagato e paga ancora oggi per essere il migliore nel suo
lavoro, un talent scout unico che consce il calcio me soprattutto conosce i
calciatori; a tal proposito vi faccio una domanda, che nulla a che vedere con
la Juventus tanto per fugare dubbi di partigianeria, chi ha saputo gestire con
successo un campione problematico come Diego Armando Maradona? La risposta è
una e solo una Luciano Moggi, solo questo dà già la misura della professionalità e
delle doti di Moggi. Moggi alla guida dell’area tecnica sarebbe, al momento, l’unica
persona in grado di definire un progetto per il rilancio dei giovani calciatori
italiani, Moggi è sicuramente l’uomo che darebbe al futuro CT tutti gli appoggi
e le coperture necessarie perché il CT possa lavorare tranquillo, e soprattutto, sapendo di avere oltre la fiducia la collaborazione di chi è preposto a gestire
l’aera tecnica della Federazione. Ai soliti detrattori di scarsa memoria e dal
cervello rattrappito dal bombardamento mediatico vorrei solo ricordare che
nella finale di Berlino 2006 ben otto giocatori facevano parte di quella
Juventus targata Luciano Moggi.
Ed infine chi meglio di Andrea Agnelli potrebbe essere
chiamato a gestire la Lega di Serie A, un manager giovane, però il più conosciuto
e ascoltato fuori dal confini italiani, un manager che ha dimostrato di saper
valorizzare uno sport Cenerentola come il Golf in Italia. Andrea Agnelli è
cresciuto a pane, calcio e finanza. Da quando è stato nominato Presidente della
Juventus nel 2010, Andrea Agnelli, pur essendo un tifoso Bianconero dichiarato,
ha dato esempio di equilibrio e di saggezza nei rapporti tra la Società
Bianconera e le altre Società di Serie A. Andrea, contestando la rielezione di
Beretta, ha pubblicamente preso le distanze dalle logiche e dalle pratiche lobbiste
che dal 2006 sono diventate la regola, ma anche qui facciamo bene attenzione a
giudicare in base ai fatti e non al bombardamento di parole dei media italioti,
Andrea nel 2013 si assume la responsabilità guidare le Società che erano
contrarie alla logica che ha portato alla rielezione di Beretta e lo ha fatto
lasciando da parte, come deve essere per un vero manager, le beghe del passato; infatti tra i “dissidenti” c’è anche l’Inter, che più di tutti si approfittò dello
scempio di Farsopoli. Questi sono i fatti che dimostrano le doti di Andrea
Agnelli, il resto è solo aria fritta.
Sono sicuro che questa provocazione, che ha poco di
provocatorio e molto di logico, farà sorridere o ridire chi non ama il Calcio,
a tutti quelli cui piace vincere facile, a quelli che pensano con il cervello
dei media di “regime”, a queste persone chiedo semplicemente: chi, al di
fuori di Giraudo, Moggi e Agnelli oggi in Italia potrebbe garantire la rinascita del movimento calcistico italiano? Vorrei che mi si facciano i nomi
di altri managers altrettanto preparati e competenti…… il silenzio? Ma come non
riuscite a fare nessun nome di personaggi che siano in grado di uscire dalle
logiche politiche e lavorare in maniera pragmatica per rilanciare il calcio
italiano?
Dopo aver scritto questo articolo mi ritrovo con in bocca un
gusto amaro, un gusto di fiele, perché queste sono solo le fantasie di un
povero sognatore che ama il Calcio e che soffre vendendolo tanto, ma tanto
maltrattato dalle logiche del potere politico, un sognatore che seppur lontano
vorrebbe che il suo Paese fosse un Paese civile e moderno, un sognatore che
però non smetterà mai di lottare per le proprie idee e che continuerà a pensare
con la propria testa e non con quella dei media.
Ogni volta che un
bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del
calcio. Cit. Jorge Luis Borge
Massimo Sottosanti
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ALLA FINE……… JUVENTUS
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