Archiviato un Mondiale, a mio avviso, di basso profilo
tecnic,o vinto dalla squadra che nell’arco di tutto il torneo brasiliano ha
dimostrato di meritare il titolo più delle altre contendenti. Archiviata una
finale dove l’Argentina è stata battuta più che dal goal di Götze dall’organizzazione
del gioco dei ragazzi di Joachim Loew e dalla pochezza, oggettiva, delle punte
scelte da Sabella, perché sia Higuaim, che Aguero
che Palacio non meritano nemmeno di portare la sacca a Carlos Tevez.
Questa Argentina infine, ha messo in evidenza un Leo Messi deludente; forse le
fortune di Messi erano legate più che altro a quel Barcellona “galattico” che sembra
si sia smarrito così come Messi, che in questi Mondiali non ha certo brillato né per
classe né per leadership, un Messi ottimo giocatore ma lungi dall’essere un fuoriclasse.
Archiviati i Mondiali, veniamo a quello che più ci interessa: la Juventus; oggi si ricompongono le linee ed inizia ufficialmente la stagione
2014/2015, un inizio diverso dal solito con il ritrovo e prima fase di
preparazione a Vinovo, un inizio che è un ritorno al passato quando le
pre-seasons servivano a porre le basi per l’imminente stagione nella quiete dei
ritiri di Villar Perosa, dove il pubblico poteva poi vedere la squadra all’opera nel
classico appuntamento di Ferragosto. Un ritorno al passato, parziale ovviamente, i tempi sono cambiati, ma che personalmente apprezzo molto, perché questa
scelta permetterà a Conte e ai ragazzi di lavorare in pace senza essere
disturbati e senza distrazioni di qualsivoglia tipo.
La prossima stagione sarà una stagione difficile, forse la
più difficile dell’era Conte, è presto per dare un giudizio sul mercato della
Juventus, che in pratica non è ancora cominciato; e se c’è chi gioisce per l’arrivo
di Morata c’è chi pragmaticamente ricorda che si tratta in pratica di un prestito
oneroso, che si porterà una plusvalenza (ma prima di stappare lo champagne
vediamo i reali termini dell’accordo), ma alla fine della fiera tutela il Real
nel caso che il ragazzo dimostri di essere un giocatore di classe superiore
alla media.
Una stagione difficile perché, se già lo scorso anno
riconfermarsi è costato a tutta la squadra uno sforzo incredibile,
ricordiamo le parole di Barzagli al riguardo “ripetersi è stato devastante”
, quest’anno sarà ancora peggio, non tanto per il divario tecnico che, sulla
carta, esiste ancora tra la Juventus e il resto delle 19 squadre di Serie A, ma perché per ripetersi si dovrà lottare contro gli avversari sul campo e contro i soliti
avversari che occupano le “segreterie”: questo in Italia; in Europa
oggettivamente la Juventus può e deve ambire ad una quarto di finale di UCL,
una semifinale sarebbe un risultato insperato, ma oggettivamente siamo ancora lontani da ambire a vincere la Coppa dalle Grandi Orecchie.
Una stagione di transizione? Una stagione dove vincere sarà
difficilissimo? Una stagione dove si deve iniziare quel ricambio generazionale
che è ormai impellente, porre le basi per la Juventus del futuro sollevando
Conte e la Società da pressioni psicologiche che non gioverebbero certo alla
causa. Noi tifosi chiediamo sempre e solo la vittoria, però a volte si deve
prendere coscienza della realtà e dare il necessario sostegno e tranquillità a
Conte e alla Juventus tutta, per lavorare in prospettiva futura, anche se l’immediato
potrebbe sembrare scarso di soddisfazioni.
Lo abbiamo detto molte volte in questo Blog, la Juventus è
parte di un movimento, quello calcistico italiano, che è in coma irreversibile; il primo passo passa attraverso la rifondazione totale della FIGC distrutta e
umiliata da Abete e da quei personaggi che lo hanno sostenuto e oggi sostengono
Tavecchio, subito dopo si deve mettere mano alla Lega di Serie A, la Lega dei “banditi”.
Solo quando tutto il movimento calcistico italiano sarà efficiente e organizzato
in maniera da soddisfare le esigenze del calcio moderno, si potrà ricominciare
a vedere la luce.
La Juventus nonostante sia, oggettivamente, la Società
meglio attrezzata, per la sfida internazionale che le compete, soffre della
debolezza del Calcio Italiano, le scelte operate in questo inizio di campagna
acquisti lo dimostrano. L’affare Morata, indipendentemente dal giudizio che se ne dà, dimostra la forza che ha il Real verso la Juventus, prima del 2006 non
sarebbe stata mai possibile una trattativa su queste basi tra Madrilisti e
Bianconeri. Le scelte operate nella definizione delle comproprietà sono un
altro esempio di un calcio in mano a procuratori che operano per il bene delle
proprie finanze più che per il bene del movimento; mi si può obbiettare che
lasciare dei giovani a crescere in Provincia può essere stata una scelta
condivisa da Antonio
Conte, questo non lo sapremo mai; quello che rimane un
dato di fatto è che nel calcio italiano, se si porta a casa una pippa che si
chiama Berardinho la tifoseria perdona, se si porta a casa un ragazzo calabrese
di 21 anni alla prima prestazione sotto tono tutti pronti a metterlo in croce. In
questo panorama di crisi totale del calcio italiano, crisi che, oltre ad essere di
strategie, di idee, di progetti, è anche una profonda crisi economica, tutte
la Società sono costrette a operare scelte che permettano di fare incassi anche
al botteghino degli abbonamenti.
Concludo augurando buon lavoro ad Antonio Conte e a tutti ragazzi; auguro a Conte che gli sia permesso di lavorare serenamente, ma soprattutto auguro ad
Antonio che gli sia data la possibilità costruire il futuro Bianconero, Conte è
un capitale importante per la Juventus e come tale va tutelato.
BUON LAVORO JUVENTUS!!!!!
JUVENTUS PER SEMPRE SARA’
FINO ALLA FINE!!!
Massimo Sottosanti
Facebook: Gruppo FINO ALLA FINE….. JUVENTUS
Twitter: @JuveGrandeAmor
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