lunedì 25 agosto 2014

ORA SI FA SUL SERIO




Tra una settimana ricomincia il Campionato e tutte le parole, tutti i sogni e le speranze estive dei tifosi e non solo saranno messi alla prova del Campo, il Campo il giudice supremo che nel bene e nel male dirà chi merita e chi no.

L’estate 2014 sarà ricordata come l’estate di Antonio Conte, nel bene e nel male, Conte, che con ogni sua scelta riesce comunque a calamitare l’interesse del mondo pallonaro italiano, ha lasciato la Juventus alla sua maniera, l’ha lasciata mettendoci la faccia, piaccia o non piaccia a chi lo insulta e lo accusa di essere un mercenario, un traditore e anche peggio, Antonio Conte è così, prendere o lasciare, e per prenderlo bisogna essere capaci di gestirlo, bisogna avere gli attributi per entrare in sintonia con lui. In questi mesi ho pensato molte volte alla Juventus della Triade come sarebbe stata,  se avrebbe preso un allenatore con la personalità del Salentino; in verità credo che la Triade avrebbe titubato e avrebbe riflettuto a lungo prima di affidare la Squadra ad Antonio Conte, però sono certo che alla fine anche Moggi avrebbe scommesso su Antonio Conte, avrebbe scommesso a modo suo, lo avrebbe preso da parte e gli avrebbe parlato chiaro, molto chiaro, in camera caritatis, beninteso non certo facendo proclami pubblici, e avrebbe spiegato a Conte quali sono le regole, regole ferree ma indispensabili perché una Società come la Juventus possa mantenere il livello superiore all’eccellenza che è parte della sua Storia; sono certo che Conte avrebbe compreso e  il team dirigenziale sarebbe stato ancora più forte. Però Moggi e Giraudo oggi sono lontani dalla Juventus e la Juventus è lontanissima da quella Società costruita e organizzata per collezionare vittorie e per eccellere a livello sportivo, di organizzazione e di risultati finanziari.

Questo preambolo dedicato all’affaire Conte serve per capire una cosa importante, una Società di Calcio non può esimersi dal darsi un’organizzazione robusta dove ruoli e competenze siano legati a diritti e doveri,;non è positivo che nel bene o nel male la Juventus sia debitrice ad Antonio Conte dei tre scudetti consecutivi perché, al di là della bravura come tecnico di Conte, se i meriti delle vittorie devono essere al 90% assegnati all’allenatore significa che c’è qualche cosa che non va nell’organizzazione, vuol dire che la Società è debole e che ci sono manager che, forse, non sono all’altezza dei compiti che sono chiamati ad espletare.
Tra una settimana inizia il Campionato e s, analizziamo la Juventus ad oggi 24 agosto vediamo che è la stessa squadra che ha vinto tre scudetti consecutivi e per la quale la vittoria del terzo Scudetto ed il record di 102 punti è stata un impresa “devastante”. È cambiato l’allenatore ma i giocatori sono gli stessi, con un anno in più, un record in più e, forse, una stanchezza psicofisica maggiore, rispetto ad un anno fa.

Allegri sta cercando di cambiare modulo e passare alla difesa a quattro, quindi presumibilmente ha in testa un 4-3-3 o meglio un 4-3-1-2, Allegri ha ragione a voler cambiare modulo ma attenzione, che già Antonio Conte aveva in mente di passare alla difesa a quattro, appunto perché ormai la Juventus era diventata prevedibile in Italia e troppo fragile in Europa in confronto alle avversarie; per questo Conte aveva chiesto alcuni cambi, alcune garanzie che gli avrebbero permesso di fare un ulteriore passo avanti per andare in un paio d’anni a ridurre il famoso “gap”. Cosa hanno ottenuto Conte ed Allegri da Marotta e Paratici? Forse parole, forse promesse, forse tentativi falliti quasi sul nascere, sta di fatto che ad oggi 24 agosto la Juventus è quella dello scorso anno con un Barzagli in meno e non si sa fino a quando.

Allegri è stato definito “aziendalista” nel senso che è bravo, gli va dato merito di questo, ad ottenere il massimo possibile con gli uomini che gli vengono messi a disposizione, senza mai alzare la voce, senza mai andare sopra le righe, atteggiamento, questo, che gli è costato l’esonero dal Milan dopo che Galliani gli ha smembrato la squadra con cui aveva vinto lo Scudetto. Allegri a Torino farà lo stesso, gli hanno dato in mano questa Juventus e lui dovrà arrivare il più in alto possibile, se non dovesse riuscirci sarà solo colpa sua. Non stupitevi: se andrà male l’unico a pagare sarà Max Allegri, è un film che abbiamo già visto con Ranieri, Ferrara, Zaccheroni e Delneri.

Già mi immagino i commenti sarcastici di quella parte di tifosi Bianconeri che sono saliti sulle barricate e hanno coperto di improperi più o meno fini Antonio Conte, fino ad accusarmi di disfattismo e di poca fede Juventina, già mi immagino i commenti di quella parte di tifosi Juventini che “mai criticare i nostri”;a questi Hermanos di fede Bianconera vorrei dire che nel profondo del cuore spero di essere smentito, però purtroppo ci sono dei segnali che non possono non essere presi in considerazione.

In primo luogo la campagna acquisti condotta fino ad oggi da Marotta e Paratici non mi pare sia orientata a costruire una squadra che possa attuare un 4-3-1-2 o un 4-3-3 vincente, la difesa in primo luogo è quella che già con Delneri aveva mostrato dei limiti assai evidenti nel giocare a quattro e gli uomini sono gli stessi che aveva a disposizione il buon Gigi. Continua a mancare l’esterno che possa innescare le punte ed infine in attacco ci sono molte seconde punte ma una sola prima punta, Llorente, che Dio lo preservi da infortuni, ammonizioni e raffreddori. Altra considerazione importante sono i tempi che ha avuto, ed ha, a disposizione Max Allegri per mettere appunto il nuovo assetto tattico: la squadra al completo ha iniziato a lavorare a principi di agosto per partire immediatamente per la massacrante trasferta asiatica che non ha dato tempo e modo di lavorare né sul piano atletico né su quello tattico; va da sé che con non più di tre settimane di lavoro a “tempo pieno” non è possibile assimilare i nuovi automatismi e assimilare le nuove disposizioni tattiche, quindi non ci sarà da stupirsi se l’inizio del Campionato sarà tutto in salita.

Da sabato prossimo a Verona, contro il Chievo, si inizia a fare sul serio, lasciamo da parte le polemiche sterili sul comportamento di chi ha dato TANTO alla Juventus ma adesso ha intrapreso un’altra strada, lasciamo da parte le tesi che tutto era bello prima e tutto e brutto adesso, lasciamo da parte le scuse sciocche sul denaro che non c’è. Lasciamo da parte tutto questo però allo stesso tempo cerchiamo di essere realisti, cerchiamo di analizzare quello che sarà il responso del Campo e soprattutto, se ci sarà qualche cosa che non va, non facciamo come gli struzzi che nascondono la testa sotto la sabbia, i segnali che sarà una stagione molto difficile ci sono tutti: è ora che chi da anni lavora nell’ombra si assuma le proprie responsabilità, Allegri non è Conte e non credo che sarà sempre disponibile a metterci la faccia; e di questo sono felice perché è ora che la faccia ce la mettano tutti, non solo l’allenatore.

Ciò che chiamiamo caso non è e non può essere altro che la causa ignorata di un effetto noto"
 Cit. Voltaire     

VINCERE NON E’ IMPORTANTE: E’ LA SOLA COSA CHE CONTA

FINO ALLA FINE

Massimo Sottosanti

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