Tra una settimana ricomincia il Campionato e tutte le parole,
tutti i sogni e le speranze estive dei tifosi e non solo saranno messi alla
prova del Campo, il Campo il giudice supremo che nel bene e nel male dirà chi
merita e chi no.
L’estate 2014 sarà ricordata come l’estate di Antonio Conte,
nel bene e nel male, Conte, che con ogni sua scelta riesce comunque a calamitare
l’interesse del mondo pallonaro italiano, ha lasciato la Juventus alla sua
maniera, l’ha lasciata mettendoci la faccia, piaccia o non piaccia a chi lo
insulta e lo accusa di essere un mercenario, un traditore e anche peggio, Antonio
Conte è così, prendere o lasciare, e per prenderlo bisogna essere capaci di
gestirlo, bisogna avere gli attributi per entrare in sintonia con lui. In
questi mesi ho pensato molte volte alla Juventus della Triade come sarebbe
stata, se avrebbe preso un allenatore con la personalità del Salentino; in
verità credo che la Triade avrebbe titubato e avrebbe riflettuto a lungo prima
di affidare la Squadra ad Antonio Conte, però sono certo che alla fine anche
Moggi avrebbe scommesso su Antonio Conte, avrebbe scommesso a modo suo, lo
avrebbe preso da parte e gli avrebbe parlato chiaro, molto chiaro, in camera
caritatis, beninteso non certo facendo proclami pubblici, e avrebbe spiegato a
Conte quali sono le regole, regole ferree ma indispensabili perché una Società
come la Juventus possa mantenere il livello superiore all’eccellenza che è
parte della sua Storia; sono certo che Conte avrebbe compreso e il
team dirigenziale sarebbe stato ancora più forte. Però Moggi e Giraudo oggi
sono lontani dalla Juventus e la Juventus è lontanissima da quella Società
costruita e organizzata per collezionare vittorie e per eccellere a livello
sportivo, di organizzazione e di risultati finanziari.
Questo preambolo dedicato all’affaire Conte serve per capire
una cosa importante, una Società di Calcio non può esimersi dal darsi un’organizzazione
robusta dove ruoli e competenze siano legati a diritti e doveri,;non è
positivo che nel bene o nel male la Juventus sia debitrice ad Antonio Conte dei
tre scudetti consecutivi perché, al di là della bravura come tecnico di Conte,
se i meriti delle vittorie devono essere al 90% assegnati all’allenatore
significa che c’è qualche cosa che non va nell’organizzazione, vuol dire che la
Società è debole e che ci sono manager che, forse, non sono all’altezza dei
compiti che sono chiamati ad espletare.
Tra una settimana inizia il Campionato e s, analizziamo la
Juventus ad oggi 24 agosto vediamo che è la stessa squadra che ha vinto tre
scudetti consecutivi e per la quale la vittoria del terzo Scudetto ed il record di 102
punti è stata un impresa “devastante”. È cambiato l’allenatore ma i giocatori
sono gli stessi, con un anno in più, un record in più e, forse, una stanchezza
psicofisica maggiore, rispetto ad un anno fa.
Allegri sta cercando di cambiare modulo e passare alla
difesa a quattro, quindi presumibilmente ha in testa un 4-3-3 o meglio un
4-3-1-2, Allegri ha ragione a voler cambiare modulo ma attenzione, che già
Antonio Conte aveva in mente di passare alla difesa a quattro, appunto perché ormai la Juventus era diventata prevedibile in Italia e troppo fragile in Europa in
confronto alle avversarie; per questo Conte aveva chiesto alcuni cambi, alcune
garanzie che gli avrebbero permesso di fare un ulteriore passo avanti per
andare in un paio d’anni a ridurre il famoso “gap”. Cosa hanno ottenuto Conte
ed Allegri da Marotta e Paratici? Forse parole, forse promesse, forse tentativi
falliti quasi sul nascere, sta di fatto che ad oggi 24 agosto la Juventus è
quella dello scorso anno con un Barzagli in meno e non si sa fino a quando.
Allegri è stato definito “aziendalista” nel senso che è
bravo, gli va dato merito di questo, ad ottenere il massimo possibile con gli
uomini che gli vengono messi a disposizione, senza mai alzare la voce, senza mai
andare sopra le righe, atteggiamento, questo, che gli è costato l’esonero dal
Milan dopo che Galliani gli ha smembrato la squadra con cui aveva vinto lo
Scudetto. Allegri a Torino farà lo stesso, gli hanno dato in mano questa
Juventus e lui dovrà arrivare il più in alto possibile, se non dovesse riuscirci
sarà solo colpa sua. Non stupitevi: se andrà male l’unico a pagare sarà Max
Allegri, è un film che abbiamo già visto con Ranieri, Ferrara, Zaccheroni e Delneri.
Già mi immagino i commenti sarcastici di quella parte di
tifosi Bianconeri che sono saliti sulle barricate e hanno coperto di improperi
più o meno fini Antonio Conte, fino ad accusarmi di disfattismo e di poca fede
Juventina, già mi immagino i commenti di quella parte di tifosi Juventini che “mai
criticare i nostri”;a questi Hermanos di fede Bianconera vorrei dire che nel
profondo del cuore spero di essere smentito, però purtroppo ci sono dei segnali
che non possono non essere presi in considerazione.
In primo luogo la campagna acquisti condotta fino ad oggi da
Marotta e Paratici non mi pare sia orientata a costruire una squadra che possa
attuare un 4-3-1-2 o un 4-3-3 vincente, la difesa in primo luogo è quella che
già con Delneri aveva mostrato dei limiti assai evidenti nel giocare a quattro
e gli uomini sono gli stessi che aveva a disposizione il buon Gigi. Continua a
mancare l’esterno che possa innescare le punte ed infine in attacco ci sono
molte seconde punte ma una sola prima punta, Llorente, che Dio lo preservi da
infortuni, ammonizioni e raffreddori. Altra considerazione importante sono i
tempi che ha avuto, ed ha, a disposizione Max Allegri per mettere appunto il
nuovo assetto tattico: la squadra al completo ha iniziato a lavorare a principi
di agosto per partire immediatamente per la massacrante trasferta asiatica che
non ha dato tempo e modo di lavorare né sul piano atletico né su quello
tattico; va da sé che con non più di tre settimane di lavoro a “tempo pieno”
non è possibile assimilare i nuovi automatismi e assimilare le nuove
disposizioni tattiche, quindi non ci sarà da stupirsi se l’inizio del
Campionato sarà tutto in salita.
Da sabato prossimo a Verona, contro il Chievo, si inizia a
fare sul serio, lasciamo da parte le polemiche sterili sul comportamento di chi
ha dato TANTO alla Juventus ma adesso ha intrapreso un’altra strada, lasciamo
da parte le tesi che tutto era bello prima e tutto e brutto adesso, lasciamo da
parte le scuse sciocche sul denaro che non c’è. Lasciamo da parte tutto questo
però allo stesso tempo cerchiamo di essere realisti, cerchiamo di analizzare
quello che sarà il responso del Campo e soprattutto, se ci sarà qualche cosa che
non va, non facciamo come gli struzzi che nascondono la testa sotto la sabbia, i
segnali che sarà una stagione molto difficile ci sono tutti: è ora che chi da
anni lavora nell’ombra si assuma le proprie responsabilità, Allegri non è Conte
e non credo che sarà sempre disponibile a metterci la faccia; e di questo sono
felice perché è ora che la faccia ce la mettano tutti, non solo l’allenatore.
“Ciò che chiamiamo caso non è e non può essere altro che la causa
ignorata di un effetto noto"
Cit. Voltaire
VINCERE NON E’ IMPORTANTE: E’ LA SOLA COSA CHE CONTA
FINO ALLA FINE
Massimo Sottosanti
Facebook: Gruppo FINO ALLA FINE…… JUVENTUS
Twitter: @JuveGrandeAmor
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