Oggi era il giorno in cui il Tribunale di Roma doveva decidere
se archiviare o procedere in merito alla denuncia presentata da Luciano Moggi,
e altri imputati, nei confronti del PM Narducci, relativamente alla sparizione di quella che sarebbe dovuta essere la prova principe, la pietra angolare dell’accusa nel processo di Napoli, prova nella quale si sarebbe inteso dimostrare che i sorteggi
arbitrali furono “taroccati”; questa “prova” era un filmato che doveva fugare ogni dubbio sul “Sistema Moggiano” atto
a manipolare la regolarità dei campionati, filmato sparito misteriosamente nei
meandri della Procura Napoletana. Scomparso
il filmato, l’accusa, guidata da Narducci, ha esibito in Aula una sere di
fotografie che, sicuramente per la scarsa dimestichezza con le regole e la
prassi dei sorteggi arbitrali, erano state ordinate in una sequenza così
palesemente errata da mettere in imbarazzo chicchessia, ma non Narducci e la
Procura: vien da pensare che ci fosse una qualche certezza della sentenza,
favorevole all’accusa ancor prima che il Processo arrivasse al termine.
Non è però mia intenzione parlare di un argomento che è
materia di Avvocati, scrivo perché mi sono chiesto, ci siamo chiesti, come mai
oggi la stampa italiana non abbia ritenuto degno d’interesse parlare di questo appuntamento
giudiziario? Quella stampa dalla quale Narducci e l’ex Colonnello Auricchio
hanno attinto a piene mani, collaborando addirittura con giornalisti “amici”,
bene quella stampa oggi tace. Per la stampa e i media sembra quasi che questa
udienza romana non sia esistita. Indipendentemente dal fatto che il pronunciamento dei colleghi di Narducci del Tribunale di Roma gli
sia favorevole o contrario, io da comune cittadino mi sono stupito di questo
silenzio, un silenzio che la dice lunga su da che parte sta l’informazione
ufficiale, un silenzio che non fa che corroborare quale sia il legame del PM
Narducci con i mezzi d’informazione. Non credo che Narducci abbia chiesto, esplicitamente,
questo silenzio, non arrivo a pensare tanto male, però credo che si
possa essere d’accordo che trattasi di un silenzio ben strano, un silenzio che ancora una
volta dà la misura della poca imparzialità di quei “giornali” e “giornalisti”
che nel 2006 sparavano titoli a quattro colonne attraverso i quali anticipavano
le sentenze sancendo la colpevolezza “dell’imputato” Luciano Moggi, ancor prima
dei pronunciamenti dei tribunali, sportivi o della Repubblica che fossero.
Nelle ultime settimane, il Roseo quotidiano sportivo preferito
dal PM Narducci e altri media italiani hanno ospitato una serie di personaggi “famosetti”,
che vanno da un certo Pif a Marco Travaglio, da Boniek all'ex giudice
Antonio Di Pietro per arrivare a Evelina Christillin, “famosetti” che sono stati
ben contenti di ritornare, in alcuni casi, sotto le luci della ribalta attaccando
quel Moggi che non è mai uscito dal cono di luce della ribalta.
È molto probabile che si arrivi all’archiviazione e Narducci
lo sa bene perché, come dicevano i Latini, “Canis canem non est”, cane non mangia
cane, vero, PM Narducci? Anche se il rischio che Narducci venga chiamato a
rispondere della sparizione del filmato è minimo, ancorché sussistente, è bene dunque essere preparati anche a questa
deprecabile evenienza; e i media e Narducci tengono basso il profilo mediatico. Poco
importa se milioni di italiani si aspettano di essere informati, poco importa
se quando si tratta di un personaggio piuttosto che un altro non si esita a
sbatterlo in prima pagina, la legge dei media non è uguale per tutti, vero PM
Narducci?
Canis canem non est, PM Narducci, questa è la ragione per la
quale Narducci otterrà quello che chiede. Però qualche cosa sta scricchiolando in
quello che era il team della Procura di Napoli, se il suo ex Capo il Dr. Lepore ha dichiarato, pochi giorni fa, che l’inchiesta era vicina a vedere coinvolta un’altra
squadra, “una squadra di Milano che non è il Milan”, Lepore ha detto che
a causa di una fuga di notizie l’indagine fu bloccata. Le dichiarazioni
rilasciate da Lepore non gli fanno certo onore, dal momento che sappiamo benissimo
che anche lui era tra la schiera degli avversari del Giudice Casoria, non gli
fanno onore perché non spiega come mai un’inchiesta strombazzata ai quattro
venti dai media per quanto riguardava la Juventus e Luciano Moggi sia andata
avanti, mentre quando ci si stava
avvicinando alla seconda squadra di Milano tutto si fermò. Lepore dovrebbe essere più preciso sulla “gola profonda” che
era all’interno della sua Procura;
soprattutto lasciano perplessi le parole di Lepore quando lo stesso PM Narducci
e Auricchio hanno ammesso di avere utilizzato nel corso delle indagini su Moggi
dei “giornalisti” amici della Rosea: usare i “giornalisti” è corretto quando si
tratta diMoggi e della Juventus mentre invece gli stessi sono dannosi quando si tratta della
seconda squadra di Milano?
Mi viene il sospetto che dalla collaborazione tra “giornalisti
amici” ed inquirenti di Farsopoli, i “giornalisti” abbiano imparato a selezionare le notizie che si possono pubblicare e quelle da omettere, naturalmente le notizie poco piacevoli per “l’amico”
Narducci", come le intercettazioni che riguardavano la seconda squadra di Milano, vadano rigorosamente omesse, così che poi non si dice che Narducci sia mai entrato in un Tribunale in veste di querelato .
A noi di quello che fanno o faranno i “giornalisti ufficiali” non importa molto, noi continueremo nella nostra battaglia per la Giustizia, continueremo, per quel poco che i nostri mezzi limitati ci permettono, a scrivere sulle storture e sulle amnesie che circondano Farsopoli, saremo sempre e comunque al fianco di chi è impegnato a fare Giustizia, una Giustizia GIUSTA senza inquinamenti di sorta e senza interessi lobbistici.
Massimo Sottosanti
FINO ALLA FINE…… AL FIANCO DI LUCIANO MOGGI!
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