domenica 19 ottobre 2014

IL PAREGGIO DEL BEPPE



La prima battuta d’arresto stagionale è arrivata a Reggio Emilia contro il Sassuolo che ha avuto il merito di giocarsela a viso aperto  aggredendo la Juventus per tutti i 90 minuti della gara e chiudendo bene tutti gli spazi in difesa; ci aveva già provato l’Atalanta al’inizio della gara di Bergamo e già in quell'occasione noi avevamo mostrato di soffrire l’atteggiamento aggressivo degli Orobici. Un pareggio alla settima di Campionato non è un dramma e non pregiudica nulla anche grazie alla vittoria ottenuta contro i giallorossi che, nonostante la larga vittoria contro il Chievo Verona, che sembra non avere molto da dire in questa Serie A , rimangono indietro di un punto.

Il pareggio con il Sassuolo è arrivato dopo due settimane di polemiche e accuse ininterrotte da parte dell’ambiente romano di fede giallorossa, contro la Juventus, polemiche atte a creare un clima di sospetto, tanto caro dalle parti di Trigoria, che avrebbe dovuto far presupporre che a Reggio Emilia scendessero in campo undici leoni determinati a schiacciare l’avversario, undici leoni motivati a dimostrare la superiorità tecnica e agonistica della Juventus verso il resto della Serie A; invece ieri sono emersi certi limiti della Juventus che già abbiamo visto lo scorso anno. Io insisto a credere che il problema non sia tanto fisico, la stanchezza per gli impegni con le Nazionali è parte del gioco, tutti sappiamo che è uno scotto che si deve pagare e tutte le Squadre di vertice in Europa devono fare i conti col le date che si riserva la FIFA. Per me il problema è principalmente psicologico, è quell’approccio alla gara con la “fiducia” inconscia che tanto prima o poi, nei 90 minuti, la gara la si porta a casa. Un atteggiamento mentale che l’anno scorso culminò con i quattro “pugni” di Firenze, ma che nonostante tutto si è trascinato un po’ per tutto il Campionato; non a caso Barzagli ha definito la vittoria dello Scudetto numero 32 “devastante”, ma non potrebbe essere diversamente perché la squadra è la stessa dello scorso anno, forse con una coperta un po’ (o sempre)corta.

La campagna acquisti di quest’anno è stata, da una parte della tifoseria Bianconera, apprezzata per il fatto di non aver venduto nessuno: in estate c’era chi applaudiva Marotta come un genio del mercato perché non avrebbe indebolito la squadra resistendo alle sirene inglesi o spagnole che attiravano il pezzo pregiato del gruppo Bianconero. Squadra che vince non si cambia, questa è una delle banalità storiche del Calcio Italiano; squadra che vince deve essere rinforzata, questa è la realtà per garantirsi un ciclo vincente.

Questo pareggio deve essere un segnale per Beppe Marotta, ieri a Reggio Emilia si è visto quanto la Juventus possa entrare in crisi di ricambi sia in difesa che in attacco; in difesa in questo momento c’è solo da sperare che Ogbonna, Bonucci o Chiellini non si becchino una seconda ammonizione, o peggio non si facciano male, perché Allegri non ha alternative visto il lungodegente Barzagli: tanti auguri ad Andrea, il cui rientro rimane una grossa incognita. Lo stesso discorso vale per l’attacco: ieri ,complice la squalifica di Morata, Allegri aveva in panchina un solo attaccante di ruolo, Giovinco, perché il giovane promettente Coman non è un attaccante e lo si è visto bene ieri. Di contro però non abbiamo problemi al centrocampo dove c’è grande abbondanza, abbondanza che ieri ha permesso ad Allegri, per un tratto della gara, di schierare Pirlo e Marchisio, tatticamente si pestavano i piedi.

Un pareggio che io dedicherei  a Marotta, Marotta che ha saputo trattenere un Vidal che dichiara amore ai colori Bianconeri con le parole ma con i fatti sembra fare di tutto per lasciare Torino per traslocare a Manchester o Madrid. Marotta che ha “ceduto” al Sassuolo quello Zaza che tanto avrebbe fatto comodo a questa Juventus, Marotta che lascia Rugani a Empoli dove sta facendo cose egregie, un Rugani che tanto farebbe comodo alla difesa slim size di questa Juventus; per non parlare del fatto che continua a mancare quell’esterno alto di qualità che permetterebbe di sfruttare in maniera più efficace gli inserimenti sulle fasce, creando alternative tattiche che servirebbero a dare una maggior imprevedibilità alla manovra Bianconera. È arrivato Pereyra, che è un ottimo giocatore in prospettiva; Pereyra sta facendo meglio come esterno che come interno, è ancora ben lontano dal miglior Vidal. Di contro il Beppe ha ceduto sia Osvaldo che Quagliarella che, visto il mancato arrivo di uno tra Zaza o Gabbiadini, sarebbero serviti eccome alla Juventus di Allegri.

Gennaio si avvicina e le prospettive non sono certo di quelle che inducono ad un grande ottimismo; ormai perso Rabiot, che andrà sicuramente a suonare nell’orchestra del “Campanaro” di Trigoria, Marotta continua a non sbloccare la questione del contratto di Licht, che rischiamo di perdere a parametro ZERO, e continua a non dare segnali che possano far sperare che si ponga rimedio alle smagliature che si vedono sul campo.

Se a Vinovo Allegri continua a lavorare duro, in maniera forse meno intensa rispetto a Conte, per mantenere e consolidare il predominio Bianconero in Italia e per cercare di andare il più avanti possibile in UCL, in Corso Galfer invece mi pare che la visione sia diversa. La Juventus è un Club finanziariamente virtuoso, però questa virtuosità sarà una chimera in mancanza di una crescita dal punto di vista sportivo; nel calcio come ogni altro business i risultati si ottengono con gli investimenti e non con l’immobilismo, non vendere non è una strategia vincente se senza vendere non ci sono le possibilità di investire,;vendere in maniera oculata ed attenta, vendere avendo già chiare le strategiaeper come investire è la strada da percorrere per consolidare ed aumentare il predominio. Siamo Juventini, questo ci contraddistingue dagli altri e per questo dobbiamo riconoscere che Sabatini sta facendo meglio Marotta.

Siamo alla settima di Campionato, un pareggio ci sta e non inficia nulla, questo è chiaro sul piano sportivo, però siamo a metà ottobre e le strategie di mercato dovrebbero essere chiare e già definite, oggi si dovrebbe già sapere come operare sul mercato di gennaio ed avere le idee chiare su quello che si dovrà fare a giugno 2015; se così non fosse, se così non è, allora prepariamoci a sostenere i ragazzi, aiutiamoli a tener alta la concentrazione perché le soddisfazioni arriveranno solo dal lavoro, dalla determinazione e dalla fame che ci saranno a Vinovo, sperando che basti.

Massimo Sottosanti

VINCERE NON E’ IMPORTANTE E’ L?UNICA COSA CHE CONTA

FINO ALLA FINE

Facebook: Gruppo FINO ALLA FINE…….. JUVENTUS

Twitter: @JuveGrandeAmor
YouTube: Chanel;  Juventus storia di un grande amor              

Nessun commento:

Posta un commento