mercoledì 29 ottobre 2014

LE PARTITE FINISCONO IN CAMPO…..NON IN TRIBUNALE




Juventus-Roma arriva sul tavolo dei magistrati della Procura di Roma che ha aperto un'indagine per aggiotaggio in seguito ad una denuncia presentata da un certo Sig. Michel Emi Maritano presidente (volutamente minuscolo) di una Associazione chiamata Assotutela; questo sig. Michel Emi Maritano ha spiegato così i motivi della sua iniziativa:

L’incontro — scrive l’associazione nell’esposto che ha dato il via all’indagine — veniva gestito con palesi errori che condizionavano l’andamento della gara fino al risultato finale. Innanzitutto il primo rigore, «fischiato per un fallo di mano avvenuto fuori dall’area di rigore. Poi i tempi del recupero: un minuto concesso, quasi due quelli giocati. Con tanto di rigore per la Signora. Al minuto 46,24 e — quindi — fuori del tempo regolamentare in favore della Juventus veniva fischiato un nuovo calcio di rigore per un fallo commesso ancora una volta fuori dall’area . E, all’86° Bonucci realizzava il gol della vittoria, pur essendo l’azione condizionata da un’evidente fuorigioco del calciatore Vidal Errori che hanno avuto conseguenze anche in Borsa. «L’evidenza di tali fatti di gioco, condizionati da palesi errori del direttore di gara, il giorno successivo provocava della conseguenze anomale sull’andamento del mercato azionario. Le azioni dell’A. S. Roma chiudevano la giornata con una perdita del 4%, mentre quelle della squadra piemontese beneficiavano di un aumento dell’1% (fonte La Repubblica)

Innanzi tutto quello che scrive la sedicente associazione Assotutela attraverso il suo presidente, certo Michel Emi Maritano, già dopo un prima e sommaria lettura dimostra come questo signore (volutamente minuscolo) NON conosca le regole del gioco del calcio; quando questo signore (casualmente romano) mette in evidenza che l’arbitro Rocchi avrebbe dilatato il recupero del primo tempo oltre al minuto annunciato forse il signor Michel Emi Maritano NON ha letto il regolamento che stabilisce che il recupero è riferito al tempo effettivo di gioco, questo significa che il minuto segnalato dal quarto uomo è il tempo minino per il quale si prolungherà la partita, questo signorino inoltre mente sapendo di mentire, in quanto Rocchi aveva avvertito le squadre che si sarebbe prolungato il recupero a causa del tempo perso per soccorrere l’infortunato Caceres.  Errore che denota la NON conoscenza del regolamento, cui si aggiunge quello relativo alla NON conoscenza delle nuove regole che si applicano al fuorigioco. Già questo denota la scarsa serietà di una denuncia di questo tipo. Tralascio l’episodio in quanto tale e lo archivio come una “burinata” di certi personaggi in cerca di facile notorietà e di scarso spessore intellettuale e morale.

Quello che mi indigna e scandalizza è vedere il mio Paese ridotto a questi livelli di povertà etica, politica e sociale; che in un Paese come l’Italia, afflitto da problemi seri come il lavoro, il territorio devastato, la sanità, l’economia e tanti altri guai seri, che voi che vivete in Italia conoscete meglio di me, si debba assistere che, a causa di un risultato di una partita di calcio, debbano scendere in campo politici che fanno interrogazioni parlamentari, giornali e media che danno credito e amplificano quelle che sono le polemiche da Bar dello Sport e che adesso venga coinvolta anche la Magistratura, mi sembra francamente una situazione da Repubblica delle Banane, con tutto il rispetto per la Banane e per le Repubbliche Bananeras.

Ancora una volta si mette in mostra un’Italia popolata da personaggi anacronistici come quelli dei film di Alberto Sordi o di Carlo Verdone, un'Italia che ancora una volta esporta un’immagine di una società che ha perso il senso dei valori politici e sociali più importanti se il risultato di una partita di calcio deve arrivare sui banchi del Parlamento o sui tavoli della Magistratura, mentre i veri problemi del Paese si tralasciano o si prendono in esame  in meeting dal nome simile a quello di una di quelle “signorine” delle famose case, La Leopolda, perché quest’Italia NON è in grado, ormai da molto, troppo tempo, di affrontare i problemi nelle sedi istituzionale; oggi c’è La Leopolda prima c’erano Palazzo Grazioli o la Villa di Arcore. Ecco questa è l’immagine che si ha dell’Italia all’estero e questa è purtroppo la triste realtà, quella del Paese del Bunga Bunga o del Premier che non ha mai lavorato un giorno in vita sua e assomiglia ad un Fonzie delle Cascine.

Quello che dirò in seguito NON lo scrivo con l’animo del tifoso Juventino, né con spirito di rivalsa per le polemiche, che ormai sono insopportabili, seguite a Juventus-Roma, quello che vado a scrivere è semplice buon senso. Purtroppo tutto quello che è collegato a questa vicenda ha dei responsabili con nome e cognome e sono Francesco Totti, Rudi Garcia e Morgan De Sanctis che, con le loro parole avventate, con le loro dichiarazioni che escono dal commentare il semplice evento calcistico hanno scatenato tutta questa farsa per nulla edificante e poco degna di un Paese Civile. Però che provvedimenti sono stati presi nei confronti di queste tre persone da parte delle autorità calcistiche? Nessuno, nulla,  si accetta che tre tesserati possano danneggiare non l’immagine del calcio italiano ma l’immagine dell’intero Pese impunemente. Aggiungiamoci pure le varie radio romane (meglio sarebbe definirle der Testaccio) e i vari opinionisti da Curva Sud e il quadro è completo. Quello che è seguito alla partita Juventus-Roma è più simile a un’opera di Jonesco o un film di Buñuel che a una situazione reale.

Ho come la sensazione che ancora una volta il mio “buon senso”  mi porti a sottovalutare o a non considerare quelle che sono le reali ragioni e gli interessi che stanno dietro a questa farsa ItaGliota, dal momento che, come ho già detto molte volte, io non credo alle coincidenze: mi pare chiaro che l’intento sia quello di strumentalizzare il risultato di una partita per indirizzare sia quell’odioso e purulento “sentimento popolare” , tristemente denunciato dal Prof. Mario Serio già nel 2006, sia per creare una oggettiva pressione psicologica sugli arbitri; in questo caso sì che trova un senso il mettere pressione al sistema del calcio italiano - già traballante e incapace di governare di per se stesso - al fine di trarne vantaggi, non solo in termini sportivi ma anche finanziari; in caso di vittoria dello scudetto dell’AS Roma allora sì che le sue azioni salirebbero di valore, in quel caso sì che ci sarebbero gli estremi per sospettare che le pressioni esterne esercitate sul mondo del calcio fossero tese a portare ad una variazione “artificiosa” del valore delle azioni dell’AS Roma.

Nel 2006 si è aperto non solo uno spiraglio ma un portone, che ha creato un precedente che è assolutamente al di fuori dell’etica sportiva; con Farsopoli si è certificato che è possibile vincere al di fuori del campo da gioco, è stato sancito che gli illeciti sono meno gravi dei comportamenti sleali (ex art. 6 ed ex art.1) in quanto gli illeciti passano in prescrizione mentre i comportamenti sleali vengono puniti con radiazioni e retrocessioni. Una cosa però non viene detta dai media ItaGlioti: è il danno economico che ha provocato Farsopoli; viene quindi da pensare che dietro alla denuncia di quel signor Michel Emi Maritano si possa nascondere ben altro, che sia una manovra concordata con altri soggetti che gravitano attorno a Trigoria; fantasie certo, ma troppo spesso la fantasia è superata dalla realtà.

Il calcio è un gioco, una passione, uno spettacolo e un divertimento; in Italia si sta facendo di tutto per rovinarlo e mai come oggi si sente la presenza, molto influente, di quei “Banditi” di giraudiana memoria.

Massimo Sottosanti

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