Caro Massimo Gramellini,
Le scrivo questa lettera aperta innanzitutto per confermarle
la stima e l’apprezzamento personale per le sue qualità di giornalista che La
distinguono dal resto della categoria che, ad onor del vero, in Italia non si distingue certo né per imparzialità né per professionalità. I suoi corsivi sono da sempre molto equilibrati, inoltre
Lei ha la capacità e la bravura di sintetizzare in poche righe il fatto di cui
si occupa, arrivando al cuore del problema facendo un’analisi lucida e per lo più
condivisibile.
Oggi leggendo il suo pezzo “Cene eleganti”, un’analisi
lucida dell’Italia occupata dai “famosetti”, dove comparire è più importante
che essere, mi sono imbattuto in questa sua frase:
“….mi sono fermato a Paparesta, l’arbitro che Moggi
chiuse a chiave in uno sgabuzzino….”
Mi rendo conto, Dr. Gramellini, che Lei non si occupa di sport
in maniera diretta, ma so bene che lei è un tifoso del Toro, tifoso molto partecipe
alle sorti dei granata; poi come giornalista credo che in qualche modo sia
informato delle vicende di “Calciopoli”, inoltre come torinese e torinista
sicuramente appartiene a quella schiera di “nostalgici” della Juventus *SMILE*
di Cobolli e Blanc, così come certamente è schierato al fianco di chi considera Luciano Moggi e la Triade
come i demoni che hanno fatto tanto male al calcio. Tutto questo, Dr. Gramellini, non La esime dal commettere errori, perché sono convinto che di errore si
tratta, l'aver citato l’arbitro Paparesta come quello che fu chiuso in uno stanzino da quel “demonio” di Luciano
Moggi; Dr. Gramellini quellì’episodio è stato smentito dallo stesso Paparesta,
oltre che dalle evidenze riscontrate dalla Procura di Reggio Calabria che archiviò il fatto senza darvi seguito alcuno.
L’episodio che Lei cita è diventato una
leggenda metropolitana grazie all’interpretazione, pubblicata al tempo in cui era trend pubblicare tutte le telefonate di Moggi , della telefonata fatta da Moggi nella quale diceva “di aver chiuso Paparesta nello spogliatoio degli arbitri” dello
stadio di Reggio Calabria. Frase rivelatasi, dal riscontro oggettivo dei fatti,
semplicemente una “boutade” di Moggi ancora molto arrabbiato nei confronti della
terna arbitrale, e non con l’arbitro Paparesta in particolare, per gli errori commessi
a sfavore della Juventus.
Dr. Gramellini, questi sono i fatti reali e provati, la sua
citazione è sicuramente fuorviata dalla Sua fede granata e probabilmente dalle
frequentazioni di ambienti e personaggi anti Juventini, come Fabio Fazio o
Marco Travaglio salendo fino al Premier Matteo Renzi. Certo questo errore è un peccato veniale, anche se con questa svista Lei non fa altro che comprovare
quanto sia fuorviante il “sentimento popolare” e quanto induca in errore anche un professionista serio come Lei; ed è anche la dimostrazione di come le
leggende metropolitane con il tempo si sostituiscono alla realtà.
Dr. Gramellini, voi anti Juventini, che vi dite amanti di un
calcio “pulito” e della giustizia, troppo spesso (anzi sempre) vi fermate alla
prima tappa di quella sceneggiata che è Farsopoli, vi fermate e vi riempite la bocca con
le condanne comminate dalla giustizia sportiva che pure Lei, con la sua onestà
intellettuale, concorderà che fu una giustizia che avrebbe fatto arrossire di
vergogna anche la Santa Inquisizione spagnola. Voi vi fermate alle sentenze di
condanna nei confronti di Luciano Moggi, emesse dal Tribunale di Napoli,
dimenticando o omettendo quanto il Processo di primo grado fu travagliato, dimenticate
i tentativi da parte dei PM di ricusare la Giudice Casoria, la stessa Casoria
che non era assolutamente d’accordo a firmare la sentenza, una sentenza che era
già stata scritta prima dell’inizio del Processo. Inoltre non andate mai a
fondo nella lettura della sentenza d’Appello che è un esercizio di acrobazia
giuridica per dimostrare quello che non è assolutamente dimostrato dai fatti. Però, Dr. Gramellini, quello che è più grave è che tutti voi dimenticate ed omettete
la relazione del Dr. Stefano Palazzi, del 1° luglio 2011, nella quale, grazie
alle intercettazioni occultate dai PM Napoletani e riesumate dal Collegio di
Difesa di Moggi, si squarcia il velo su malefatte ben più gravi commesse dagli “onesti”
di Milano, Moratti e complici.
Farsopoli non è finita e non finirà fino a quando Giustizia
non sarà fatta, nessuno Juventino potrà mai dimenticare quello che è stato
fatto nel 2006 alla Juventus, a Moggi e Giraudo. Dr Gramellini, io La reputo
persona intelligente ed oggettiva, perciò credo che potrà comprendere qual è lo
spirito che alberga nel Popolo Bianconero, uno spirito che va oltre gli Scudetti che ci
sono stati rubati, va oltre l’ingiustizia subita, è lo spirito con cui dobbiamo
difenderci da tutto e da tutti perché tutto quello che riguarda la Juventus è immerso
in un clima di sospetto, tutti voi siete sempre pronti a trovare il male quando
si parla di Juventus. Dr. Gramellini, Lei scrivendo questa frase, commettendo
questo errore “involontario”, non fa altro che certificare una volta di più
quello che andiamo dicendo da tempo, Farsopoli è una grande farsa, un cumulo di
bugie confezionate ad arte per sostenere un “progetto” più ampio e subdolo che
nulla ha a che fare con il Calcio.
Dr. Gramellini. vorrei concludere rammentandoLe che l’ultimo
momento di gloria vissuto dal calcio italiano fu la vittoria nel Mondiale di
Germania, una vittoria arrivata in quel nefasto, calcisticamente parlando,
2006: il 9 luglio 2006 ad alzare la Coppa fu Fabio Cannavaro, capitano della
Nazionale e giocatore di quella Juventus tanto colpevole di meritare
retrocessione e scippo di ben due scudetti; Le rammento che quella sera a
Berlino tra campo e panchina c’erano undici giocatori Juventini o ex Juventini. Quella Coppa, Dr. Gramellini, è arrivata in Italia grazie al lavoro e alla
professionalità non solo di Marcello Lippi, ex allenatore della Juventus, ma
anche grazie alle capacità di Luciano Moggi, quel Luciano Moggi che dal 2006 ad
oggi voi tentate di dimenticare, di azzerare e di demonizzare. Io rispetto le
idee di tutti e perciò non Le chiederò di provare simpatia per Luciano Moggi e
per la Juventus, però Le chiedo di essere obiettivo, dote che tutti Le
riconosciamo, anche quando parla di Calcio.
Dr. Gramellini, il tempo è galantuomo e prima o poi la
verità verrà a galla, nel frattempo però mi pare doveroso che almeno i fatti
dovrebbero essere raccontati in maniera corretta, si lascino da parte le
leggende metropolitane e ci si attenga ai fatti. Calciopoli sanguina ancora, Dr. Gramellini
Distinti saluti
Massimo Sottosanti
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Juventus storia di un grande amor
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